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E’ il momento delle corse a tappe

di - 20/10/2016

Prende sempre più consistenza, nel momento in cui le discipline classiche della Mtb vanno a riposo, la stagione delle corse a tappe: in questa settimana ha chiuso i battenti la Marruecos on Bike, manifestazione di matrice spagnola disegnata nel deserto dell’Atlante, che quest’anno ha visto al via anche una rappresentativa italiana. 5 le tappe da affrontare, tutte molto dure e selettive, che alla fine hanno premiato l’iberico Roberto Bou Martin (Tomas Belles Cannondale) con un vantaggio di 9’05” su José Luis Gomez Miranda e 9’55” su Cristofer Bosque, entrambi suoi compagni di squadra.

La gara nelle prime frazioni aveva avuto come protagonista anche Giacomo Antonello, pienamente in lotta per il podio ma che a metà gara ha dovuto rallentare per forti sintomi di dissenteria, molto frequente da quelle parti. Il corridore piemontese ha comunque stretto in denti e continuato la gara cogliendo un encomiabile 7° posto a 2h09’07”, direttamente alle spalle di Mauro Canale, 6° a 2h03’23”. Il riscatto azzurro è arrivato dalla classifica femminile, andata a Simona Bruno con 8’44” sulla spagnola Monserrat Arauz Regue e 3h49’20” su Natalia Cebria Ribas.

Vanno avanti invece due classiche del calendario: in Sudamerica si sta correndo la Brasil Ride dove sono assoluti protagonisti i biker della Trek Selle San Marco con Fabian Rabensteiner e il russo Alexey Medvedev che dopo 4 tappe comandano la classifica con 16’43” sulla coppia della Centurion Vaude formata dall’austriaco Daniel Geismayr e dal tedesco Jochen Kass, che nel corso della quarta frazione stavano volando verso la vittoria ma sono stati da un problema meccanico a una ruota e hanno potuto ripartire solo grazie al sacrificio di Samuele Porro, che ha rinunciato a proseguire dando la propria ruota ai rivali. Ricordiamo che Porro era in coppia con Damiano Ferraro, costretto al ritiro nella prima tappa a causa di un brutto colpo di calore. In classifica terzi sono il brasiliano Hugo Prado insieme allo svizzero Lukas Kaufmann (Orthocrin Cannondale Lefty) a 37’16”, distacco sotto l’oca anche per la coppia Protek formata dall’iridato portoghese Tiago Ferreira e dal belga Roel Paulissen e dalla Superior Brentjiens del ceko Jiri Novak e dell’olandese Hans Becking. Fra le donne comandano due esperte della gara come la portoghese Celina Carpinteiro e la tedesca Ivonne Kraft con 18’53” sulle brasilane Isabela Lacerda e Leticia Candido e oltre 4 ore sulle altre padrone di casa Janet Correia e Joana Eleonora Nobrega. Nelle coppie miste dominio incontrastato per Annabella Stropparo e Piero Pellegrini, con più di un’ora sui brasiliani Valmor Hausmann e Tania Clair Pickler Negherbon. Il cammino prevede ancora 3 tappe, di cui la quinta di ben 134 km.

Il podio della quarta tappa brasiliana (foto organizzatori) Il podio della quarta tappa brasiliana (foto organizzatori)

In Sud Africa iniziato il lungo cammino di avvicinamento alla Cape Epic con un’altra classica corsa a tappe, la Cape Pioneer che è giunta alla sua terza tappa vinta dai locali Erik Kleinhans e Matt Beers, coppia della Full Sus che però a causa di un incidente meccanico nel corso della prima tappa sono virtualmente fuori classifica. Un destino che nella terza frazione ha colpito anche gli estoni Peeter Pruus, campione europeo, e Peeter Travis (Komo/RMW) autori di una brutta caduta e una serie di forature che li ha portati a scendere dalla seconda piazza a pochi secondi dalla vetta fino alla settima a oltre 26 minuti. In classifica comanda quindi la coppia sudafricana della Nad Pro Mtb composta da Nico Bell e Gawie Combrink con 12’25” sulla CBC Elite di Konny Looser (Sui) e Daniel Gathof (Ger), terzi gli olandesi del Team Stappebelt Specialized Erik Groen e Jeroen Boelen a 14’44”. Fra le donne schiacciante la superiorità delle sudafricane Mariske Strauss e Cherie Redeker con 1h021’18” sulla connazionale Leana De Jager e la britannica Catherine Williamson.

La volata vincente di Kleinhans e Beers (foto organizzatori) La volata vincente di Kleinhans e Beers (foto organizzatori)

Dalle prove a tappe alle Marathon e all’appuntamento iberico dell’Uci Marathon Series, la Latramun di Girona che ha confermato l’ottimo stato di salute del movimento italiano, in particolare dei ragazzi della Wilier Force Tony Longo e Johnny Cattaneo, saliti entrambi sul podio della gara di 67 km alle spalle del belga Sebastien Carabin, uno degli elementi più in forma in questo finale di stagione. Longo,al suo miglior risultato in una Marathon estera, ha chiuso a 2’08” dal vincitore, Cattaneo a 3’05”. Molto più staccati tutti gli altri, con gli spagnoli Ramon Sagues Portabella, reduce dalla vittoria nella Quebrantahuesos Mtb  e Joan Llordella Prat quarto e quinto a oltre dieci minuti dal vincitore. Decimo posto per Denis Fumarola a 17’40” In campo femminile prima la spagnola Claudia Galicia Cotrina con 3’03” su Mercedes Pacios Pujado e 7’55” su Maria Diaz Pernia, quarta la lituana della Torpado Katazina Sosna a 20’51”.

La partenza della Latramun, davanti il professionista olandese Robert Gesink (foto organizzatori) La partenza della Latramun, davanti il professionista olandese Robert Gesink (foto organizzatori)

Dalla Wilier Force all’Olympia Polimedical, protagonista negli Usa, alla Baja Ultra Endurance, prova di 105 km disputata in California dove il team ha monopolizzato il podio con i colombiani Leonardo Paez e Julio Caro Silva giunti insieme al traguardo in 4h31’14” e classificati nell’ordine, davanti a Marzio Deho staccato di 2’30”. Tripletta messicana fra le donne con Lorenza Morfin prima in 5h34’44” con 59’42” su Anayantzi Jeanette Guzman Fuerte e 1h38’04” su Violeta Fernandez.