testo e foto: Fabrizio Gillone
Dal Moncenisio al Forte Malamot: un’avventura estiva in e-bike a 3.000 metri tra panorami unici, sentieri esposti e freeride adrenalinico. Un’esperienza per veri esperti, con emozioni che ripagano ogni fatica
Con la bella stagione, quando le montagne si mostrano in tutta la loro maestosità, cresce il desiderio di spingersi oltre, di pedalare fino sopra le nuvole. La voglia di esplorare ci porta a cercare sterrati remoti, percorsi che sembrano non finire mai e che regalano sensazioni uniche… da provare di nuovo programmando questa emozionante e divertente gita durante la prossima estate.

La nostra avventura parte dalla diga del Moncenisio. Dopo aver superato Susa (TO) imbocchiamo la statale che sale fino al confine francese. Qui parcheggiamo e scarichiamo le nostre e-bike preparate da Diego e Flavio di Moxxo Cycles: una Cannondale Moterra SL2 in carbonio con motore Shimano da 85 Nm, batteria da 601 Wh e sospensioni Fox da 160 mm, e una Whistle con telaio in alluminio e motore Bosch.
Casco, guanti Progrip e via: ci arrampichiamo lungo la diga del Moncenisio. Sul versante sinistro del lago seguiamo le indicazioni verso il forte. Dopo una lunga salita la strada si spiana e ci troviamo davanti a un bivio: a sinistra si raggiunge il Lago Bianco a 2.600 m, a destra la Fortezza del Malamot a 2.914 metri. Noi scegliamo quest’ultima.

La prima parte è scorrevole, ma man mano che si sale la strada diventa impegnativa: grandi sassi rendono impossibile pedalare anche con e-bike performanti. Qualche tratto a spinta e poi di nuovo in sella.


Ai piedi del Malamot ci accoglie un paesaggio mozzafiato: un po’ di neve ai bordi ricorda che, nonostante sia estate, siamo a 3.000 metri. La vista è totale: il Lago Bianco poco più in basso e il Moncenisio che si apre a 1.000 metri sotto di noi. Tutto sembra immobile, come sospeso nel tempo, visibile solo d’estate quando la neve lascia spazio a pochi irriducibili esploratori.
Il vento è gelido, le raffiche fortissime quasi ci sbalzano di sella. Decidiamo di scendere di quota, ma non vogliamo ripercorrere la stessa strada. La fortuna ci fa incontrare un gruppo di biker torinesi che ci raccontano di un sentiero molto esposto, un mix di freeride e passaggi tecnici che porta direttamente al lago del Moncenisio passando per il Forte Pattacreuse.




Dopo aver esplorato gli altopiani più bassi troviamo il sentiero: spettacolare ma davvero esposto, adatto solo a chi non soffre di vertigini. Superiamo vari passaggi e finalmente scendiamo verso i 2.000 metri. La temperatura si addolcisce, il paesaggio torna verde e rigoglioso, con prati infiniti: uno spettacolo a cielo aperto.
Costeggiamo una parte del lago e rientriamo alla diga. Che giornata! Un giro da veri esperti, non adatto agli amatori, ma la vista privilegiata ripaga ogni fatica.

In tour come questo è fondamentale essere in piena forma, controllare bene le condizioni meteo, viaggiare in compagnia e portare sempre uno zaino con attrezzi per piccole riparazioni, abbigliamento adatto a ogni imprevisto, cibo e tanta acqua.

Per le riprese ci affidiamo alle Insta360, oggi con la X5: le due lenti catturano un video a 360° eliminando la vista dello stick, creando un effetto esterno incredibile. Con l’asta da 3 metri in carbonio il risultato diventa ancora più emozionante. Grazie all’app Insta360 scegliamo facilmente le inquadrature e possiamo estrapolare anche immagini spettacolari.
Siamo appena rientrati a casa e già pronti a ripartire, sempre con gli amici di Moxxo Cycles che ci supportano e con nuovi compagni di avventura, curiosi di scoprire insieme altre sterrate nascoste.
– Leggi anche: Esplorazione in e-bike sulle Alpi con la Insta360 X5
L’attrezzatura usata
- Preparazione bici test: moxxocycles.it
- e-bike: Cannondale Moterra SL2, Whistle
- action cam: Insta360 X5
- accessori bike: Insta 360
- abbigliamento caschi e occhiali: Progrip
- orologio: Garmin Epix Pro 51 mm







