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ESCLUSIVO: La Weithaler prepara un grande 2015

di - 24/09/2014

Che fine ha fatto Greta Weithaler? L’estate ha visto la squadra azzurra junior di XC totalmente priva della campionessa altoatesina della Ghost, che ricordiamolo scorso anno avere vinto ben due prove di Coppa del Mondo ed essere sempre stata tra le prime della categoria pur essendo al primo anno. La grande azienda tedesca aveva creduto nel suo talento stringendo un contratto per la sua seconda stagione da junior dov’era attesissima, ma dopo una primavera difficile la Weithaler non si è più vista e nell’ambiente sono girate voci di un suo precoce abbandono dell’attività, ricalcando le orme di Julia Innerhofer, sul podio mondiale junior ma poi scomparsa dall’attività. A spazzare via ogni illazione è la stessa Weithaler, che contattata tramite Facebook ci ha raccontato che cose le è successo: “Sì, è vero, sono quasi sparita alla fine di quest’anno. Ho deciso di chiudere anzitempo la mia stagione ed è per questo che non si trovavano più delle notizie, né sui giornali, né sul mio sito internet, ma non ho mai pensato di smettere, anzi sono più combattiva di prima”.

Come giudichi la tua stagione?

Della prima parte della stagione sono contenta, ma già lì ho iniziato a sentirmi male, sia fisicamente sia nella testa. Non sono mai riuscita a raggiungere la forma che volevo, anche se ho sempre continuato ad allenarmi.. Poi, dopo gli Europei ho scoperto di avere una malattia (il cui nome non mi viene in mente in italiano…), dovevo smettere sia di fare le gare, sia di allenarmi. Ma sono decisa e motivata e non vedo l’ora di correre l’anno prossimo.

I rapporti con la nuova squadra?

Ottimi, anche per loro non vedo l’ora di riprendere, in quest’ anno diciamo difficile è stata sempre un grande aiuto per me.

Ti è mancata l’attività, ma anche il semplice pedalare?

Sì e proprio la lontananza ha acuito la mia passione. Forse qualche settimana senza la bici non fa male, cosi quando ricominci vedi cosa ti dà questo sport davvero stupendo… Per esempio oggi non potevo più scendere della bici, era troppo bello…

Gabriele Gentili