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Franco Collé, l’ingegnere del trail running

di - 10/09/2021

trail running Apertura Tor des Geants franco collé

 

Dal numero #04 di 4running a cura di Daniele Milano Pession

 

Chi è Franco Collé

Franco Collé nasce nel 1978 e vive attualmente a Gressoney-Saint-Jean in Valle d’Aosta, ai piedi del Monte Rosa. Amante della montagna sin da piccolo, è oggi specialista della corsa off-road su differenti distanze, prediligendo le ultra, che lo hanno visto più volte sul più alto gradino del podio. 

Ho conosciuto Franco alla fine di una gara di sci alpinismo. Lo contraddistingue la sua disponibilità, che fa grande onore a un atleta del suo calibro. Per questo motivo ho deciso di dedicare gli 11nouns&more. 

Tra i numerosi progetti di Franco quello più recente è l’HOKA ONE ONE Rookie Team, che lo vede salire in cattedra per trasmettere a giovani trail runner selezionati la grinta, la passione e l’assoluta dedizione alla fatica che da sempre lo caratterizzano.

 

Polisportiva Sant’Orso

La Polisportiva Sant’Orso ha segnato un po’ l’inizio di quella che è la mia attuale carriera da atleta. Un giorno ero in ufficio e la mia collega Tony Landi mi propose di fare una gara di corsa a Saint Cristophe organizzata da Massimo Bétemps, la “Rencontre des Alpins”. Poi da quella volta ho iniziato a indossare la divisa gialla e verde della Polisportiva Sant’Orso e ogni mercoledì ci si ritrovava con gli altri componenti, Davide Sapinet, Cristian Joux, Ranfone, Chincheré e gli altri, e andavamo a fare le classiche “martze a pià” in giro per la Valle d’Aosta. Per me era un modo di stare insieme agli altri e non soltanto pensare alla competizione vera e propria!

 

trail running_franco collé

 

L’inizio nel trail running

L’inizio per me è stato con lo sci alpinismo, per il trail running bisogna invece arrivare al 2012, quando mia sorella, a mai insaputa, mi ha iscritto al Tor des Géants.“Ti ho iscritto al Tor des Géants, secondo me ce la puoi fare”. 

Così ho guardato su Internet e ho trovato una gara nel biellese, il Trail Oasi Zegna di 60k, mi sono comprato uno zainetto, le scarpe da Martze a Pià e mi sono schierato al via il giorno dopo. A sorpresa sono arrivato secondo dietro a Daniele Fornoni. Mi era piaciuto, e mi sono iscritto al Gran Trail di Courmayer di 57k e poi quell’anno ho fatto il Tor des Géants. 

Non ero per niente pronto, ma sono comunque riuscito a siglare un ottimo tempo, quinto assoluto, primo italiano. Per me una grandissima sorpresa!

 

Famiglia

La famiglia da sempre è stata basilare nelle mie gare. Dal 2012 ho iniziato a dover conciliare il lavoro e gli hobby e avevo una bimba molto piccola che dovevo guardare. 

Mia sorella, che è diventata la mia vera assistente di gara, al Tor e poi anche nelle gare di Coppa del Mondo, è sempre stata di grandissima importanza; lo stesso dicasi per papà e mamma, sempre presenti al traguardo. 

 

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Giuditta

Da un’amicizia che avevamo è entrata sempre di più nella mia vita, prima negli allenamenti, poi nelle gare. E’ diventata una delle migliori ultra trailer italiane. Adesso condividiamo le stesse competizioni, sponsor e attività: Rookie Team di HOKA. Due settimane fa è stato bellissimo partecipare ai Mondiali di Skyrunning con le stesse paure, preparare gli stessi ristori e le strategie di gara, ragionare insieme e andare a vedere il percorso. Oggi Giudy è la compagna di vita con cui condivido tutto, ci diamo davvero una grossa mano. È stata una gran bella sorpresa della mia vita, arrivata dal cielo, e che mi sto godendo appieno. 

 

Neve e Sentieri

Neve e Sentieri sono le mie due stagioni, ovvero estate e inverno, con in mezzo autunno e primavera in cui cerco di alternare scarpette e scarponi da sci. Queste sono le mie due grandi passioni, ed è difficile dire cosa preferisco. Mi piace tantissimo andare su per i ghiacciai del Monte Rosa, sia con gli sci sia con le scarpette, o d’inverno su e giù con le pelli o d’estate per le Alte vie della Valle d’Aosta. Sono due sport complementari, per me ottimi perché mi permettono di alternare muscoli diversi. Far riposare in inverno le articolazioni e usarle un po’ d’estate con la corsa.

Un binomio perfetto per chi vive in Valle d’Aosta, e mi piace cambiare la mia muta insieme al territorio in cui vivo, che cambia con le stagioni.

 

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Mezzalama

Penso che questo sia il mio vero inizio come atleta. Ero appena diventato maestro di sci e Arturo Squinobal aveva proposto di salire in cima al Weismatten con le pelli. Abbiamo poi convinto Francesco Laurent. Non finirò mai di ringraziare Arturo, perché è grazie a lui che abbiamo conosciuto il Monte Rosa, il Mezzalama e ovviamente lo sci alpinismo. 

Da lì di Mezzalama ne ho fatti 10! Miglior piazzamento una quinta posizione insieme a Marcel Marty e Yannick Ecoeur. Partire da Cervinia per arrivare a casa mia a Gressoney con gli sci è davvero bello!

 

TDG 2014 “2017” e 2018

Se d’inverno è il Mezzalama la mia gara preferita, d’estate la mia competizione simbolo è il Tor. Dal 5° posto del 2012, nel 2013 ho abbassato il mio tempo di 12 ore ottenendo la 3ª piazza assoluta. 

Nel 2017 ero in super forma, con ottimi tempi parziali in allenamento. Volevo battere il record di Iker Carrera. Il giorno della gara sono partito molto forte e sono arrivato a una trentina di chilometri dall’arrivo con un tempo formidabile. Poi un “microsonno” mi ha tradito, trasformandosi al Col Champillon in un “macrosonno” che mi ha mandato in ipotermia e mi ha tolto tutte le forze necessarie e le energie per arrivare al traguardo.

Nel 2018 mi sono ripresentato in partenza, non più con l’idea di rifare il record. Era non più una sfida per il primato, ma tra me e la gara. E così sono riuscito a riportare il risultato a mio favore con la vittoria finale sul Tor. Nel 2019 il secondo ritiro per un’infiammazione agli occhi mi ha fatto rinunciare all’altezza di Champorcher, ma il Tor è così, e bisogna saper accettare anche questo.

 

Testardaggine e Perseveranza

Sicuramente sono due qualità che ho! Sono molto testardo e penso comunque che sia una grande qualità per fare un certo tipo di gare. La perseveranza? è fondamentale anche lei… soprattutto in prove lunghe come il Tor, in cui anche negli allenamenti con obiettivi difficili non bisogna mollare mai. Le crisi ci sono sempre e si deve avere la forza di superarle e la perseveranza per andare avanti. Passo dopo passo questo sport mi ha insegnato tanto. Finchè non passi la linea d’arrivo nulla è scontato. Se ti alleni, fai tanti sacrifici e metti tutto te stesso, i buoni risultati alla fine riesci sempre a ottenerli!

 

Audacia

Sicuramente è fondamentale perché se da una parte comunque bisogna avere coraggio per fare certe imprese, dall’altra bisogna essere anche un po’ “incoscienti”. Altrimenti ai 350 chilometri di una gara come il Tor è impossibile arrivare preparati.

 

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Swiss Peaks

La vittoria nel 2020 alla Swiss Peak è stata per me un po’ una sorpresa e non era nei miei programmi. Volevo fare TdG e UTMB, poi con la pandemia tutto è stato annullato e ho visto questa gara organizzata in Svizzera da un amico, Julien Voeffray, già conosciuto durante il TdG.

Una gara con panorami eccezionali! Si parte dai ghiacciai dell’Alto Vallese, lo si attraversa tutto lungo la sua sinistra orografica sino ad arrivare al Lago di Ginevra a Le Bouveret. Una sfida veramente bella, selvaggia, tecnica, difficile da paragonare al TdG perché, se ha una distanza simile, gli scenari sono molto diversi e pure la tipologia di gara. 

E’ una prova che si vive molto di più in solitudine, con molti meno tifosi sul percorso, con lunghi tratti tra un ristoro e l’altro. Veramente una gran bella esperienza. Mi sono trovato a partire come favorito, poi lungo il tracciato ho incontrato un altro componente del Team HOKA, Jonas Russi, un grande atleta. 

Con Jonas ho battagliato tutto il primo giorno, poi abbiamo iniziato a parlare e a conoscerci, per diventare in breve grandi amici e aiutarci a vicenda nei momenti più duri. All’attacco dell’ultima salita, nessuno dei due ha avuto il minimo dubbio… e abbiamo tagliato il traguardo insieme.

 

Hoka One One Rookie Team

Il Rookie Team è nato tre anni fa con Marco De Gasperi, e già quell’anno mi sono aggregato aiutandolo nelle ultime trasferte. Poi ho accettato l’invito di Alessio Ranallo, brand manager di HOKA, di prendere in mano il progetto. Da subito ho cercato di creare un gruppo unito dando ai ragazzi inseriti nel team nuove possibilità di crescita. Copriamo le spese degli allenamenti e di tutte le trasferte, permettendo spesso confronti con atleti più forti e storici. 

Da quest’anno a HOKA abbiamo affiancato Karpos, azienda leader, che copre tutti e 15 i ragazzi con la fornitura dell’intero abbigliamento. Per selezionare questi 15 siamo partiti da ben 142 richieste iniziali: provengono un po’ da tutte le regioni d’Italia e sono molto contento di poter condividere con tutti loro la mia esperienza di atleta.

 

Ecosostenibilità nel trail running

In questi ultimi anni è andata di pari passo con il mondo del trail running.

Ad esempio, il regolamento delle gare impone agli atleti il proprio bicchiere per i ristori. Durante la recente gara di Macugnaga, lungo il percorso non ho trovato nemmeno una cartaccia o un gel degli atleti della distanza più breve partiti prima di noi, e questa è una gran cosa. Gli atleti stessi possono essere multati se non seguono alcune regole basilari su come e dove gettare i rifiuti durante la competizione.

In parallelo sono nate molte iniziative, come quella legata al Tor per cui si raccolgono in modo specifico i rifiuti. Oppure altre iniziative come quella di Roberto Cavallo in cui si cerca di combinare le gare di trail running alla raccolta dei rifiuti, al rispetto e alla salvaguardia del nostro territorio.

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.