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Le gare di e-MTB prenderanno mai piede?

di - 25/08/2021

Verbier E-Bike Festival 2021 - cover

Anche le marathon in e-MTB sono ora ufficialmente riconosciute dall’UCI, ma avranno  successo in futuro?

Due gare organizzate dall’E-Bike World Tour sono ora approvate dall’unione ciclistica internazionale. E-Tour de Haute Tarentaise ed E-Tour du Mont Blanc hanno ottenuto l’agognato consenso dell’UCI. Non si tratta dei primi eventi di e-MTB a essere approvati e autorizzati dall’organo di governo del ciclismo mondiale, semplicemente segnalano un naturale interesse intorno a questa interpretazione – amata e odiata – del ciclismo.

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Sfida estrema per atleti e bici intorno al Monte Bianco – Foto: E-Bike World Tour 2021

E-Bike World Tour, ultimo nato sulla scena e-bike

Questi due eventi sono di tipo marathon, aggiungendo l’elemento delle lunghe distanze e dei dislivelli importanti ai Campionati del Mondo e alla serie WES (World E-Bike Series) altrimenti nota come E-Mountain Bike World Cup (denominazione ufficiale dell’UCI), che seguono un format assimilabile al cross country olimpico (XCO).

La prima tappa si è corsa a Tignes in Val d’Isere, il 30 e 31 luglio scorsi, in Francia: una gara di due giorni con un percorso di circa 200 km e 10 mila metri di dislivello. La competizione presentava aree tecniche dove i partecipanti potevano sostituire le batterie, quindi l’ottimizzazione della riserva di carica rispetto alla distanza e al dislivello affrontati non erano un fattore decisivo per la vittoria.

Video: il meglio dal secondo giorno dell’E-Tour de Haute Tarentaise

Ma chi c’è dietro all’E-Bike World Tour? È stato creato dagli organizzatori del Freeride World Tour, una serie di eventi di sci estremo. Per semplificare, è un format assimilabile a contest di mountain bike freeride come Red Bull Rampage. La descrizione di questa serie è di grande impatto: “Percorrere sentieri nascosti a cui nessuna seggiovia può portarvi, sentieri che non possono essere raggiunti senza assistenza meccanica. Sentieri che possono essere collegati attraverso la combinazione di un biker molto esperto e un e-bike.” Il concetto originale dell’E-Tour du Mont-Blanc (ETMB, secondo evento in programma quest’anno, 11-13 agosto) è nato da questa idea.

A scorrere l’elenco degli atleti iscritti all’E-Tour de Haute Tarentais, prima tappa della neonata serie, si rimane impressionati: nomi del calibro di Tracy Moseley, Stéphane Tempier, Marco Fontana, Nicolas Vouilloz e Christoph Sauser, in sella ad alcune delle migliori e-MTB del mercato.

Video: Il meglio dal terzo giorno dell’E-Tour du Mont Blanc

Marathon in e-MTB?

Fin qui sembra tutto molto bello. Ma l’emergere di diversi format, dall’e-enduro sino all’e-XC passando per l’e-Marathon andando in ordine cronologico, ha indotto a molti di noi – come operatori del settore e appassionati – a riflettere se le gare in e-MTB siano qui per restare. E se dovessero restare, per che tipo di parteciparti e spettatori sarebbero.

Un fattore chiave è senza dubbio il formato delle competizioni. Sinceramente, le gare in e-bike su un tracciato XCO tradizionali appaiono un po’ strane, per usare un eufemismo. Non esprimono il pieno potenziale delle MTB a pedalata assistita, e una normale gara XCO di Coppa del Mondo è decisamente molto più appassionante ed emozionate, su anelli corti dai dislivelli contenuti.

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Ambienti estremi di alta montagna durante l’E-Tour du Mont Blanc 2021 – Foto: E-Bike World Tour 2021

Forse l’idea di una marathon in e-MTB rappresenta una prospettiva più interessante. Sono eventi che coprono distanze e dislivelli enormi (300 km e dislivello di +12.000/-16.000 m in tre giorni per E-Tour du Mont Blanc), con tracciati costruiti in comprensori potenzialmente smisurati per ampiezza – pensate al giro del Monte Bianco ad esempio – ma non solo: l’indice di difficoltà atletica – eh sì, si pedala, e molto più a lungo – e tecnica è altissimo, su sentieri di difficile accesso. Qui forse il mezzo elettrificato è davvero utile, per arrampicarsi su quelle ripide e sconnesse tracce alpine su cui anche i migliori atleti sulle più leggere ed efficienti mountain bike farebbero (molta) fatica.

La lista dei partenti è fatta di grandi nomi della scena mountain bike, soprattutto quella passata (più o meno ritirati completamente dalla scena di livello mondiale). Il desiderio di mettersi alla prova, in una nuova disciplina e in un nuovo ambiente è vivo più che mai, e non potrebbe essere altrimenti per atleti che hanno calcato per decenni i palcoscenici più importanti. Senza dimenticare la spinta dei nomi più grossi dell’industria a cui sono legati come testimonial e sviluppatori. Per gli amatori invece, almeno quelli amanti delle sfide estreme, la e-MTB ha un altro significato: la possibilità di sperimentare percorsi difficili che altrimenti non sarebbero accessibili.

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Julien Absalon, atteso ai Mondiali e-XCO in Val di Sole – foto: Vitesseonline.it

L’Europa al centro della scena

Ancora una volta è il vecchio continente a fare da traino a questo tipo di eventi. È l’Europa che guida le vendite mondiali di e-bike, diventate molto più popolari qui prima di emergere negli Stati Uniti (ancora molto scettici) e nel resto del mondo. Lo stesso vale per il format di gara dell’enduro in mountain bike, spinto a livello globale dalla stessa organizzazione dell’Enduro World Series con il circuito minore EWS E-Series (tre tappe in Europa concentrate nel mese di settembre). Senza dimenticare il grande lavoro svolto in Italia dal gruppo che sta dietro al circuito e-Enduro, con un format ben definito e di successo.

La storia dell’enduro potrebbe essere d’ispirazione per la maturazione delle competizioni in e-bike. Dai primi Rally Freeride francesi (mitico quello di Sospel nell’entroterra di Mentone, tra Costa Azzura e Alpi Marittime) ma soprattutto dalla epica Transvesubienne (prima edizione nel 1988 per l’evento che da La Colmiane scende in picchiata sino a Nizza) si è arrivati al consolidamento come format internazionale con la prima edizione dell’Enduro World Series nel 2013.

Qui il contributo del nostro Superenduro è stato fondamentale, e ora l’enduro è una vera e propria categoria nell’industria ciclistica, dalle bici agli accessori passando per la componentistica. Ma non solo, intere località e comprensori si sono sviluppati e affermati intorno alla disciplina. Ultimo e non meno importante, e che piaccia o meno, l’evoluzione dell’enduro e con essa delle bici ha fatto emergere e diffondere anche in altri settori il design della moderna mountain bike con geometria “bassa, lunga e aperta”.

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Yannick Pontal alla tappa di EWS-E a Zermatt nel 2020 – foto: Enduro World Series

Quale pubblico?

Ma qual è il punto? Semplice, l’enduro una volta era un segmento molto di nicchia nello sport della mountain bike, ma alla fine ha guadagnato un appeal davvero vasto. Lo stesso valeva per l’uso ricreativo delle e-bike sino a pochi anni fa. Forse lo stesso potrebbe valere per le competizioni in e-MTB, con il coinvolgimento dell’UCI che potrebbe portarle nella giusta direzione. Un’approvazione e un supporto che, ci spiace ricordarlo, con l’enduro è arrivato (molto) troppo tardi.

I numeri dell’enduro sono comunque relativamente contenuti, per vari motivi, a partire dalla necessità di organizzare un percorso di gara su più trasferimenti e prove speciali con partenze in tempi prestabiliti e distanziati. Al contrario di una gara cross country o marathon dove si parte tutti insieme. Ma il vero motivo è forse un altro. Quelle in e-bike sono gare di alto livello per atleti di alto livello.

L’interesse catturato dagli appassionati è limitato (eufemismo), e se scorriamo la lista dei partenti, non è difficile così intuire il fatto che molti partecipino solo (o quasi) per spinta degli sponsor, come avete potuto intuire leggendo il paragrafo iniziale.

È vero che anche per l’enduro, all’inizio i numeri erano tutt’altro che entusiasmanti, ma sinceramente fa impressione leggere neppure 30 atleti all’ultima tappa di E-Mountain Bike World Cup e meno di 20 iscritti all’E-Tour de Haute Tarentaise.

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Marco Aurelio Fontana impegnato alla tappa di Bologna di World E-Bike Series – foto: WES

Riflessioni finali

Crediamo che le gare in e-MTB siano ancora in divenire, che probabilmente in futuro almeno una formula – se dovessimo scommettere, quella più vicina a un’idea di ultra raid in ambienti estremi dove realmente mettere alla prova uomini e mezzi meccanici – possa conquistare il suo zoccolo duro di appassionati, ma che le possibilità di diventare mainstream almeno nel mondo della mountain bike siano molto difficili.

Forse serve un cambio di paradigma, cancellare dalla mente tutto quello che si è fatto finora e partire da una tabula rasa, per evitare di diventare come una riproduzione appassita e scolorita della classica mountain bike agonistica, o peggio ancora, apparire un’esibizione spettacolare fine a se stessa, come moderni gladiatori in una lotta all’ultimo sangue nell’arena.

Dove stanno andando le eMTB?

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.