Ci sono scarpe che non hanno bisogno di presentazioni, e la GEL-KAYANO 32 di ASICS è una di queste. Ma ogni nuova edizione porta con sé la domanda: cosa c’è di veramente nuovo? Ho corso con la GEL-KAYANO 32 di ASICS per circa 80 km, alternando allenamenti di recupero, lunghi e progressivi, cercando di capire se il modello sapesse ancora stupirmi. E devo dire che la risposta è sì.
Testo e foto di Alessandro Pegoraro

GEL-KAYANO 32 di ASICS: stabilità e comfort
La prima uscita è stata un lento di 10 km, in una mattina umida, con l’asfalto lucido di pioggia. Le ho allacciate e subito ho sentito qualcosa di diverso rispetto alle Kayano 31: la tomaia in engineered mesh è più morbida e avvolgente, senza quei punti di pressione che ogni tanto avvertivo sulle versioni passate. La colorazione White/Orange Glow, oltre a essere esteticamente impeccabile, dà anche quella carica visiva che – almeno per me – conta sempre qualcosa quando esco per un lento rigenerante.

Un lungo che fa capire il DNA della scarpa
La prova decisiva è arrivata due giorni dopo con un lungo da 18 km, su un percorso misto di asfalto e sterrato compatto. Ho iniziato piano, sui 5’10” min/km, ma la scarpa invoglia a lasciarsi andare. A metà allenamento ho alzato il ritmo verso i 4:50 min/km, e la transizione tallone-avampiede è rimasta fluida, senza mai farmi percepire il peso (circa 320 g nella mia misura US 10.5).

FF BLAST PLUS ECO e PureGEL, che combo!
Il merito è della combinazione tra FF BLAST PLUS ECO e PureGEL, che riesce a offrire un mix di morbidezza all’impatto e risposta elastica quando la falcata si allunga.

4D Guidance System
Il 4D Guidance System è forse l’elemento che più mi ha convinto. Ho una leggera tendenza a cedere di postura dopo i 12-14 km, ma la scarpa accompagna il piede senza mai sembrare un correttivo invasivo. È una stabilità “intelligente”, lontana anni luce dal vecchio concetto del supporto rigido delle Kayano 29 e precedenti.

Allenamenti diversi, stessa protezione
Ho voluto provarle anche in un progressivo di 12 km, partendo da 5’20” e chiudendo intorno ai 4’30” min/km. Non è una scarpa nata per le ripetute o i tempi da gara, ma la reattività non manca. La sensazione è quella di un passo “protetto” ma non impacciato, ideale per allenamenti di costruzione.
Il giorno dopo una sessione impegnativa di trail, le ho usate per un rigenerante di 8 km: l’intersuola alta (40 mm al tallone e 30 mm all’avampiede, con drop di 10 mm) e la tomaia accogliente hanno fatto la differenza, trasformando un lento di recupero in una corsa sorprendentemente leggera.

Suola AHAR+: sicurezza anche sul bagnato
Sul bagnato ho potuto mettere alla prova la suola AHAR+, una delle novità più interessanti degli ultimi anni di Kayano. Anche sulle classiche strisce pedonali, dove altre scarpe tendono a scivolare, il grip è rimasto stabile. Dopo circa 80 km, i segni di usura sono praticamente nulli: un buon segnale in vista di utilizzi più intensi.

Cosa cambia rispetto alle versioni precedenti?
- Rispetto alla Kayano 31: rullata più fluida, mesh più traspirante e un comfort generale superiore.
- Rispetto alla Kayano 30: PureGEL ottimizzato e una transizione più naturale.
- Rispetto alla Kayano 29: abbandono definitivo del Dynamic DuoMax, che rendeva la scarpa più rigida, a favore del 4D Guidance System.

Conclusioni
La GEL-KAYANO 32 di ASICS, il test non è solo un’evoluzione, ma una vera conferma di come la serie sappia rinnovarsi senza perdere la propria anima. È una scarpa perfetta per runner sopra i 70 kg, per chi vuole macinare chilometri in sicurezza e con un comfort superiore. Non è una scarpa da gara, ma è il modello ideale per i lenti rigeneranti, i medi e i progressivi dove il piede ha bisogno di sostegno e stabilità.
Se cercate una scarpa che vi dia la sensazione di “correre in sicurezza” anche nei giorni in cui le gambe non ne vogliono sapere, la Kayano 32 potrebbe essere una compagna ideale.










