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HOKA Challenger 7, Road & Trail – IL TEST

di - 28/02/2023

HOKA Challenger 7, ho testato la nuova on/off di casa HOKA, perfetta per correre facile nei parchi cittadini, su strade bianche, asfalto…senza dimenticare l’insidioso pavé!

Test di Daniele Milano Pession

La parola a HOKA

HOKA Challenger 7 è a prova di strada. Testata per il trail. Perfetto compromesso fra un modello da strada e uno da trail, la nuova Challenger 7 è stata riprogettata partendo da zero.

Massimo comfort e calzata ottimizzata

Combinando una tomaia in mesh semplificata con una nuova Intersuola in schiuma di EVA sagomata a compressione, abbiamo aumentato l’altezza della suola per una sensazione di morbidezza e aggiunto gomma brevettata all’unità inferiore, insieme a una suola dal design rivisitato per un’esperienza d’uso su tutti i terreni come mai prima d’ora.

Suola ispirata ai pneumatici delle bici Gravel

Ispirandoci agli pneumatici da gravel, abbiamo ideato un carrarmato in gomma Durabrasion con tacchetti principali da 4 mm, con elementi più piccoli e meno distanziati al centro e più grandi e aggressivi lungo il perimetro, per migliorare la trazione su terreni irregolari.

Il TEST di Daniele Milano Pession

Drop: 5 millimetri
Peso: Uomo US 10 270 grammi

HOKA Challenger 7 – PREMESSA

Ma “ON/OFF” esattamente che cosa significa? O qual è la vera interpretazione che i brand vogliono dare a questo strano nomignolo ? Per quel che mi riguarda, se devo definire una calzatura “ON/OFF”, lo faccio per identificare la scarpa come una sorta di ibrido ben riuscito, che mi permette di affrontare tanto l’asfalto più classico, quanto i tanti sterrati facili che posso trovare in città e nei parchi, piuttosto che le strade bianche o comunque percorsi trail facili in cui m’imbatto. Beh, detto questo, posso tranquillamente definire la nuova HOKA Challenger 7 un ottimo esempio di calzatura da running “ON/OFF” e adesso vi spiego il perchè.

DESIGN e FINITURE

Nella colorazione testata e che vedete in foto, ovvero Ceramic/Vibrant Orange, il contrasto tra l’azzurro acceso e a tratti maculato della tomaia e l’intersuola arancio vivo a due tonalità è sicuramten vincente. I due colori staccano molto, senza appesantirsi a vicenda, anzi supportano molto bene la visione estetica d’insieme. L’intersuola in EVA sovradimensionata, non appesantisce per niente la linea, ma si integra perfettamente con la tomaia dalle forme over, ma filante, grazie ad un contrafforte tallonare allungato verso l’alto che ne enfatizza la linea e ne bilancia le dimensioni. Il mesh della tomaia, combina variazioni di colore molto fluide che riprendono le zone più strutturate con tonalità più scure sui fianchetti dell’avampiede e su tutto il tallone. Il logo HOKA è minimale ed è appicato direttamente a caldo sull’esterno della tomaia, mentre i fianchi dell’intersuola presentano profonde scanalalture che ne esaltano la struttura.

CHIUSURA & ALLOGGIAMENTO

Le dimensioni complessivamente abbondanti della Challenger 7 non devono ingannare, in quanto, una volta regolata l’allacciatura, grazie a lacci piatti e 5+1 asole, il piede trova un perfetto alloggiamento. Personalmente, la credevo molto più larga nella zona delle dita, mentre ho trovato un’ottima sensazione di piede ben fasciato. Sensazione questa che non piace a tutti, ma che ho personalmente apprezzato, in quanto anche dopo il lungo di oltre due ore, e una percorrenza di circa una 20ina di chilometri, nopn ho avuto alcun fastidio ai piedi, pur adottando calzini TRS molto sottili.

COMFORT della HOKA Challenger 7

Tra le carattersitiche che ho apprezzasto di più. Una scarpa da indossare anche 15 ore al giorno, come sneaker da tempo libero, che ti permette di rientare a casa con i piedi perfetti. Utilizzata per correre si è dimostrata sempre all’altezza grazie alle caratteristiche di morbidezza dell’EVA dell’intersuola e ai tacchetti della suola non troppo duri.

RULLATA

La notevole dimensione dell’intersuola, fa perdere un po’ in rotondità dell’azione biomeccanica e faiclità di rullata, rispetto a modelli con il comparto intersuola/suola più flessibile.

TRASPIRABILITA’

La particolare lavorazione della tomaia, con tessitura a geometria differenziata per poter rinforzare solo i punti di maggior usura, non è sinonimo di massima traspirabilità, ma comunue più che sufficente, avvicinandomi oramai ai mesi con temeprature più miti.

HOKA Challenger 7 e GRIP

Su questo modello, come nella più classica filosofia di HOKA, si è cercato di ridurre al minimo l’ingombro della suola per contenere il più possibile i pesi. Le porzioni di suola del carrarmato in gomma Durabrasion con tacchetti principali da 4 mm è perfetto.

La Challenger 7 non toglie sensibilità o comfort su asfalto e guadagna parecchio in termini di grip nel fuoristrada, lasciandosi abbondantemente alle spalle la maggior parte dei modelli road più tradizionali. Un concetto di calzatura che mi ha davvero convinto, grazie all’ottima tenuta su tante tipologie di terreno differente.

STABILITA’

Scampanatura dell’inersauola e profondità della calzata, assicurano un’ottima stabilità complessiva.

PROTEZIONE

Grazie alle dimensioni da maggiorata dell’intersauola il piede è moplto ben protetto, pur mantenedo una buona sensibilità complessiva in fase di appoggio e spinta.

CAPACITA’ DI AMMORTIZZARE

A questo punto sono io a porre a voi lettori una domanda: “Ma esiste una HOKA che non ammortizzi?” Ovviameante la risposta è NO, scritto a lettere cubitali, perchè da quando esiste il brand la filosofia dietro allo sviluppo di centinaia di modelli differenti è sempre stato quello di garantire il masasimo comfort, grazie alla maggior ammortizzazione possibile, sen za copmpromettere in modo eccessivo la stabiliutà degli appoggi. La Challenger è secondo me il sunto di tutti questi concetti, perchè ha dimostrato gradi doti di ammortizzazione, ottima stabilità e buona reattività.

CONSIGLIATA PER…

Indubbiamente è un ottimo compromesso per chi vuole stare in città e avere una calzatura valida a disposione su più superfici, piuttosto diverse tra loro. Con la Challenger in molte saituazioni non si corre il rischio di sbagliare scarpa. Perfetta come on/off in città, ma consigliata anche a chi si vuole divertire un po’ su percorsi trail facili e non vuole acquistare un modello troppo specifico. Ottimo range di utilizzo per una scarpa che consiglio tranquillamente a pesi sino ai 75-80 kg, anche se non andrei oltre per chi la usa per correre.

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”