Sul Monte Generoso, dove la velocità dei passi incontra il lento fluire dei pensieri e ci proietta in un mondo parallelo, lontano da tutto e da tutti, a due passi da casa… È proprio questo lo spirito con cui abbiamo affrontato tre giorni di trekking e trail running, staccando la spina, dimenticando Milano
Testo e foto: Pierre d’Alfonso e Daniele Milano Pession

@viadamilano… rigorosamente in treno!
Lasciata l’auto in città, con partenza dalla stazione di Milano Centrale, siamo saliti su un treno regionale TILO, collegamento sostenibile attivo ormai da anni tra Lombardia e Canton Ticino. Destinazione Mendrisiotto e Basso Ceresio, la regione più a sud della Svizzera, un territorio che negli ultimi anni ha investito con convinzione in turismo e attività outdoor, diventando un piccolo paradiso per chi cerca natura, lentezza e autenticità, confermandosi come il luogo ideale per stare all’aria aperta e immergersi in un magnifico paesaggio.

I nostri 3 giorni
Un viaggio di 3 giorni che è stato per noi un naturale ritorno a pensare a ciò che siamo veramente. Scoprendo paesaggi, tessendo relazioni, creando nuovi legami, seguendo con fiducia e ammirazione una forma di turismo più consapevole. Tre giorni di trekking e trail running, immersi tra i sentieri ai piedi del Monte Generoso, del Basso Ceresio e della Valle di Muggio. Ospiti di Mendrisiotto Turismo, dell’Albergo Diffuso Monte Generoso e della Ferrovia Monte Generoso, riscoprendo il piacere di muoversi senza fretta. Le nostre non sono state corse performanti, bensì camminate spensierate con il naso perennemente all’insù. Il cronometro si è spento, lasciando spazio all’ascolto.
Monte Generoso, tra trekking e trail running
Il Monte Generoso offre una vasta scelta di escursioni, adatte sia a coloro che sono alla ricerca di una rilassante passeggiata immersa nella natura, in modalità trekking più tradizionale, sia a coloro che invece vogliono intraprendere una sfida più impegnativa facendo trail running tra pascoli e strade di campagna, fino ad arrivare in cima, inerpicandosi tra i ripidi sentieri di montagna. Ai piedi del monte, la struttura turistica Fiore di pietra è un’opera architettonica unica nel suo genere, firmata dall’architetto Mario Botta; brilla di luce propria, laddove venature di travertino, pregiata pietra locale, ne impreziosiscono le facciate, in un continuo gioco di luci, inseguendo il sole.
Anime e territorio
In questi tre giorni abbiamo incontrato chi ha scelto di restare o tornare nelle sue terre di origine. Chi aprendo piccole attività alberghiere, chi un ristorante con sapori locali, e chi ancora, come Luca Cereghetti, presidente della Fondazione Pianspessa, ha dato vita a una fondazione per proteggere le terre ereditate dai nonni. Persone differenti, accomunate dallo stesso sentimento per il territorio, che lavorano con passione per promuoverne le peculiarità. Proprio come chi ha scelto di guidare ogni giorno il treno a cremagliera che conduce quasi in vetta al Monte Generoso: uomini semplici, testimoni di tradizione, attaccamento al territorio. Traghettatori di anime che, raggiunta la sommità del monte, non possono che contemplare tanta bellezza, con stupore e appagamento, godendo di uno dei belvedere più spettacolari della Svizzera italiana.
La Ferrovia del Monte Generoso
Proprio il treno a cremagliera del Monte Generoso è una delle attrazioni più affascinanti non solo per gli amanti dei treni, ma anche per chi ha la passione per lo sport outdoor e la natura. Memoria storica del Monte Generoso, da oltre 135 anni parte dalla stazione a valle di Capolago, sulle sponde del lago di Lugano, per salire fino alla zona prossima alla vetta del monte stesso, a ben 1.704 metri di quota, attraversando 9 km di paesaggi mozzafiato all’interno del parco naturale. Con il suo caratteristico colore blu e arancione, non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio simbolo della zona. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa storica linea ha rischiato di essere smantellata. È stato grazie all’intervento del fondatore della Migros, Gottlieb Duttweiler che l’acquistò, che la cremagliera continua ancor oggi, supportata dal Percento culturale Migros, a percorrere le sue rotaie, mantenendo viva una tradizione preziosa, simbolo in continua evoluzione di audacia umana e valorizzazione di un territorio unico. Oltre alle corse regolari, vengono organizzate giornate speciali a bordo del treno a vapore del 1890 e viaggi serali che portano i visitatori fino al suggestivo Fiore di pietra, un luogo immerso nella natura di altissimo valore culturale ed enogastronomico, dove si tengono eventi, mostre, aperitivi al tramonto, cene panoramiche e serate tematiche.
Day 1 – Mendrisio – Ca’ Nani – Alpe di Caviano
Alle 7:43 in punto prendiamo il treno dal binario 4 della Stazione Centrale di Milano, in direzione Mendrisio. Un viaggio di 58 minuti ci porta già oltre il confine italiano, nella città che ha dato i natali a uno degli architetti più celebri della Svizzera: Mario Botta, tra i protagonisti dei nostri tre giorni di corsa e trekking. La nostra meta finale è infatti il Fiore di pietra, opera del noto architetto elvetico sul Monte Generoso.

L’ex cementificio Saceba e oltre…
Arrivati alla stazione di Mendrisio, attraversiamo la città seguendo un percorso su asfalto, completamente in sicurezza, fino a raggiungere Castel San Pietro. Qui, dalla suggestiva Chiesa Rossa, ci inoltriamo in un sentiero che ci conduce a una delle perle di archeologia industriale del Ticino: l’imponente ex cementificio Saceba, incastonato nelle gole del fiume Breggia. Questa zona, oggi completamente riqualificata, è diventata un punto di riferimento per i runner locali, grazie agli scorci mozzafiato del fiume che ha modellato la roccia creando canyon spettacolari in 200 milioni di anni, offrendo numerosi percorsi, totalmente immersi in natura, in un continuo gioco di luci e ombre delle zone più alberate. Tra ponti e passaggi sospesi, attraversiamo le gole fino a Morbio Superiore. Da qui il percorso alterna tratti asfaltati e boschivi, risalendo la Valle di Muggio e passando per i pittoreschi villaggi di Caneggio e Bruzella. In quest’ultima località imbocchiamo un ripido sentiero che ci conduce giù verso il fiume, per poi risalire fino a Casima.

Cà Nani Small Boutique Hotel, la perla di Casima
Qui, presso “Cà Nani”, un piccolo e raffinato boutique hotel, ci attende Giovanni Guastalla, il primo degli imprenditori locali che incontriamo nel nostro viaggio, per scoprire le storie, i volti e le passioni che animano questo territorio. Presso la struttura pranziamo in maniera divina. Un menù ricercato, ma non esagerato, accattivante anche per chi predilige le cucine vegetariana e vegana, accompagnato da un’ottima selezione di vini. Il tutto arricchito con sapienza da una bella chiacchierata nella veranda ascoltando la storia di Giovanni e dei suoi progetti futuri per valorizzare e accogliere con sempre più professionalità gli ospiti di Cà Nani.


Verso Monte e l’Alpe di Caviano
Salutato Giovanni, riprendiamo il giro verso Monte, una frazione con interessanti edifici in pietra, per proseguire lungo una comoda mulattiera nel bosco. Un breve tragitto, con dolci salite all’ombra degli alberi, ci porta all’Alpe di Caviano. Qui il panorama ci conquista. Il basso Ticino, il Varesotto, il Lago Maggiore e soprattutto, non così lontana, Milano con i suoi grattacieli che ben si distinguono ai nostri occhi. E, cosa estremamente gradita per noi viandanti, un’accoglienza cordiale dello staff entusiasta ed estremamente “friendly attitude” ci mette decisamente a nostro agio.
Il Patriziato, conservatore di tradizione
Presso l’Alpe di Caviano ci accoglie anche Dario Frigerio, attuale Presidente del Patriziato di Castel San Pietro, che ci racconta come la struttura dell’Alpe sia stata ristrutturata recentemente proprio dal Patriziato. Le storie del Mendrisiotto e dei suoi abitanti, “i Momò”, sono tante e continuano sia all’aperitivo sia alla cena con visita finale a una vecchia ghiacciaia ristrutturata, il Casello del latte, simbolo della tradizione casearia del Monte Generoso. Andiamo a letto con un indimenticabile tramonto negli occhi, in un luogo che valorizza la bassa montagna e la sua grande forza narrativa, spesso trascurata da chi corre sempre puntando solo alle vette più alte.

Day 2 -Dall’Alpe di Caviano all’Osteria Manciana con alloggio di Scudellate
La mattina ci si sveglia presto. La colazione valorizza i prodotti della zona e ci dà la giusta carica per affrontare al meglio una giornata intensa. Lasciamo i ragazzi dell’Alpe di Caviano per cominciare a correre lungo un semplice percorso su strada poderale con scorci sulla valle, incontrando alcune aziende agricole e animali al pascolo.

Monte Generoso – Stazione intermedia di Bellavista
Arriviamo così a Bellavista, dove si trova l’omonima stazione intermedia della ferrovia a cremagliera del Monte Generoso. Qui, nello nello storico grotto Buffet Bellavista, ci aspetta Viviana Carfì, Communication e Content Manager della Ferrovia Monte Generoso. Viviana ci illustra a 360° tutto ciò che promuove, rispondendo a tutte le nostre curiosità.
Seduti al tavolo del locale, ci racconta come in tutte le strutture si sia puntato a promuovere i prodotti del territorio. Nell’attesa del pranzo, abbiamo quindi l’occasione di gustare una tisana preparata proprio con le erbe che crescono lungo le pendici del Monte Generoso, tra cui le stelle alpine. Dopodiché ci attende un sontuoso tagliere di salumi e formaggi provenienti rigorosamente dalle aziende agricole locali.


La Fondazione Pianspessa
Riprendiamo il nostro itinerario in direzione di Pianspessa, dove veniamo accolti da Luca Cereghetti, presidente della Fondazione Pianspessa. Giovane, ma con le idee chiare, Luca vanta una solida formazione come storico nella Svizzera tedesca. Dopo anni di formazione professionale, è tornato in questi luoghi, dove un tempo abitavano i suoi nonni, per valorizzare la località di Pianspessa insieme alla sua famiglia, che ha scelto di aprire un’azienda agricola. Il progetto della fondazione è ambizioso: ristrutturare le strutture originarie di Pianspessa, dalla stalla al roccolo, secondo criteri ben precisi e nel rispetto dell’identità storica del luogo.

Osteria Manciana di Scudellate
Lasciamo Pianspessa percorrendo un sentiero immerso nel bosco che attraversa la Valle di Muggio. Ci conduce fino a Roncapiano, per poi arrivare a Scudellate, dove raggiungiamo l’Osteria Manciana. Qui siamo accolti dalla professionalità e dalla gentilezza dell’oste Andrea. Le camere dell’osteria sono meravigliose, affacciate sulla verdissima valle, la più a sud della Svizzera. È ormai l’ora dell’aperitivo, che condividiamo con Claudio Zanini, presidente dell’Albergo Diffuso Monte Generoso. Un’esperienza di ospitalità diffusa dove le strutture sono distribuite tra borghi e paesaggi del Monte Generoso. Claudio ci accoglie a La Casa dei Gelsi Panorama Lodge, insieme al suo pastore australiano Nina. Le stanze della sua struttura raccontano la sua vita: ognuna è ispirata a un luogo caro a lui e alla sua famiglia. Torniamo a cena all’Osteria Manciana, dove siamo deliziati da altri piatti del territorio, reinterpretati in chiave moderna. Ceniamo sulla terrazza del ristorante, ascoltando le storie di Claudio, con la sensazione di essere amici da sempre. Andiamo a dormire, aspettando con entusiasmo la terza tappa del nostro viaggio, che ci porterà verso il Monte Generoso… domani è un altro giorno!


Day 3 -Dall’Osteria Manciana al Monte Generoso
Al nostro risveglio ci attende l’ennesima colazione impeccabile, per fare il giusto pieno di energia prima dell’ultima tappa. Oggi raggiungeremo finalmente la vetta del Monte Generoso, meta finale del nostro viaggio, e siamo a dir poco elettrizzati. Salutiamo così Scudellate e la cordialità che la contraddistingue e imbocchiamo la ripida mulattiera che si arrampica lungo il confine italo-svizzero.

La Valle di Muggio
Tra gli alberi inizia a fare capolino la caratteristica frazione di Erbonne (già in territorio italiano) che sembra sospesa nel tempo. Il paesaggio si apre su splendidi prati affacciati sulla Valle di Muggio. Mentre lassù, in lontananza, cominciamo a intravedere il suggestivo profilo del Fiore di pietra, opera del famoso architetto ticinese Mario Botta.

Fiore di pietra e vetta del Generoso
Arrivati al Fiore di pietra, si rimane estasiati dalla meravigliosa architettura. Seppur moderna, si sposa perfettamente con il paesaggio, perché rivestita di travertino, che ricorda la pietra locale.

Si prosegue poi per una decina di minuti per arrivare in cima al Monte Generoso. Dalla vetta si gode di un panorama a dir poco incantevole. Lo sguardo si perde tra la regione dei Laghi (di Lugano, di Como, di Varese e Maggiore). La città di Lugano, la Pianura Padana con Milano e gli Appennini fino alla catena Alpina: dal Gran Paradiso al Monte Rosa, dal Cervino alla Jungfrau e dal massiccio del Gottardo fino al gruppo del Bernina.

Ammirato il paesaggio e conclusa la camminata, la fame si fa sentire: scendiamo così al Fiore di pietra, dove veniamo calorosamente accolti dallo staff. Un self-service di assoluta qualità (cosa decisamente rara in montagna…), con buon cibo, un’ottima e variegata scelta. Ma soprattutto un servizio attento e cordiale. Sotto lo sguardo vigile della giovane Chef executive Martina De Michele e del Manager del Fiore di pietra Francesco Steffanelli. Pranziamo godendoci la vista panoramica a tutto tondo: dalle grandi finestre ammiriamo il lago sottostante, un vero spettacolo.
La Grotta dell’Orso
È giunto il momento di scendere verso il versante italiano per raggiungere la nostra guida alla Grotta dell’Orso che si trova sul versante italiano del Monte Generoso, a poca distanza dalla vetta. La visita regala la possibilità di vedere all’interno importanti resti dell’orso delle caverne (Ursus spelaeus), estinto da circa 20.000 anni. La grotta è stata scoperta per caso negli Anni Novanta da due escursionisti ed è stata aperta al pubblico nel 1999. Gli scavi sono ancora in corso, e i visitatori possono osservare anche il lavoro dei ricercatori oltre ad alcune ossa e reperti fossili.

Viviana Carfì… ed è già un arrivederci
Ci raggiunge poi Viviana Carfì che, in compagnia del manager Francesco Steffanelli, ci accompagna in un tour della struttura. Raccontandoci la sua storia e mostrandoci il ristorante gourmet del quarto piano, la sala conferenze e la terrazza a 360 gradi tra Svizzera e Italia. Sono ormai le 16:30 quando il trenino del Monte Generoso ci aspetta per riportarci a valle, a Capolago. Un viaggio tra scorci panoramici e silenziose faggete, fino a ritrovare le rive del Lago di Lugano.

L’arte della lentezza
Terminano così i nostri tre giorni di viaggio, coccolati dall’accoglienza calorosa dei Momò. Running e trekking, in questo contesto, sono diventati naturale pretesto per un altro tipo di esplorazione. Abbiamo osservato e respirato con sapienza, lasciandoci coinvolgere da una lentezza che non è perdita di tempo, ma autentica capacità di dare un senso a questi luoghi. Correre, ma anche dialogare, laddove la vera ricchezza diventa condivisione. La Valle di Muggio non si attraversa, si vive. E dopo tre giorni, possiamo dirlo con certezza: a volte, per andare lontano, basta rallentare… e si è già arrivati.
