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La comunità outdoor ambientalista in difesa del Lago Santo

di - 26/05/2020

Lo scorso venerdì dalle 10 è partita la 24h run al Lago Santo; un’azione organizzata da alcune organizzazioni locali in collaborazione con il collettivo The Outdoor Manifesto in difesa del Lago di Cembra.

foto di Elisa Bessega

Sono stati 37 i partecipanti all’azione nelle diverse discipline outdoor (corsa, trekking, sub, nuoto, sup surf) che hanno tracciato un anello simbolico intorno al lago per far passare il messaggio che non serve “valorizzarlo” con le ruspe per renderlo accessibile.

Un ecosistema a rischio

La 24h si è svolta mantenendo il format della “staffetta”, permettendo così ai partecipanti di praticare l’attività singolarmente nel pieno rispetto delle normative vigenti.


Nel complesso sono stati percorsi più di 200km per manifestare la volontà di tutelare l’ecosistema lacustre, nonché habitat naturale di specie protette, messo in pericolo dai lavori di “valorizzazione” in corso.

Durante le 24 ore si sono inoltre raccolte più di 100 firme simboliche tra gli avventori del lago che si sono espressi a favore della dimostrazione.

L’organizzazione e i membri del The Outdoor Manifesto ci tengono a ringraziare le associazioni che nei giorni scorsi, e durante l’azione, si sono dimostrate solidali e hanno sostenuto la causa.
Storici e importanti nomi dell’ambientalismo italiano – come Mountain Wilderness, WWF, G.U.F.I., Italia Nostra, Vicini al Lagorai, Land im Gebirge – si sono infatti pronunciati in modo favorevole all’azione.

Il futuro del lago

La questione inerente la modalità e il proseguimento dei lavori rimane aperta e per questo gli organizzatori, i membri del The Outdoor Manifesto e le associazioni ambientaliste continueranno ad opporsi organizzando azioni di protesta.

La lotta per difesa per gli spazi naturali non si esaurisce in 24 ore…

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.