Lo scorso venerdì dalle 10 è partita la 24h run al Lago Santo; un’azione organizzata da alcune organizzazioni locali in collaborazione con il collettivo The Outdoor Manifesto in difesa del Lago di Cembra.
foto di Elisa Bessega
Sono stati 37 i partecipanti all’azione nelle diverse discipline outdoor (corsa, trekking, sub, nuoto, sup surf) che hanno tracciato un anello simbolico intorno al lago per far passare il messaggio che non serve “valorizzarlo” con le ruspe per renderlo accessibile.
Un ecosistema a rischio
La 24h si è svolta mantenendo il format della “staffetta”, permettendo così ai partecipanti di praticare l’attività singolarmente nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Nel complesso sono stati percorsi più di 200km per manifestare la volontà di tutelare l’ecosistema lacustre, nonché habitat naturale di specie protette, messo in pericolo dai lavori di “valorizzazione” in corso.
Durante le 24 ore si sono inoltre raccolte più di 100 firme simboliche tra gli avventori del lago che si sono espressi a favore della dimostrazione.
L’organizzazione e i membri del The Outdoor Manifesto ci tengono a ringraziare le associazioni che nei giorni scorsi, e durante l’azione, si sono dimostrate solidali e hanno sostenuto la causa.
Storici e importanti nomi dell’ambientalismo italiano – come Mountain Wilderness, WWF, G.U.F.I., Italia Nostra, Vicini al Lagorai, Land im Gebirge – si sono infatti pronunciati in modo favorevole all’azione.
Il futuro del lago
La questione inerente la modalità e il proseguimento dei lavori rimane aperta e per questo gli organizzatori, i membri del The Outdoor Manifesto e le associazioni ambientaliste continueranno ad opporsi organizzando azioni di protesta.
La lotta per difesa per gli spazi naturali non si esaurisce in 24 ore…