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La sella giusta, le quattro skills di Prologo

di - 22/01/2021

La sella non è solo un componente della nostra bicicletta, ma è molto di più e oltre ad assecondare la nostra performance quando pedaliamo è complice della nostra salute. Sulla sella passiamo ore ed ore, lei ci supporta, ci sorregge ed è importante ai fini dell’esperienza in bici. Ecco alcuni consigli importanti e un aiuto fondamentale per scegliere la sella adatta alle nostre esigenze.

La sella giusta, le quattro skills di Prologo
La sella giusta e la sua scelta, due fattori che toccano anche argomenti legati alla medicina e alla ricerca. Sono sempre maggiori gli studi in merito.

I quattro punti da considerare per scegliere la sella

  1. Tipo di disciplina e livello di esperienza del rider
  2. Larghezza delle ossa ischiali
  3. Flessibilità del bacino
  4. BMI (oovero l’indice di massa corporea)

Stiamo trattando questo argomento sulla base della piattaforma di sviluppo e di studio messa a punto da Prologo, con il suo sistema fitting MyOwn e con le pillole video girate in compagnia di Angelo Furlan (nei prossimi troveremo anche Paolo Bettini). Oggi abbiamo la possibilità di sfruttare diversi strumenti che ci danno delle indicazioni ottimali. Inoltre, il mercato ci offre numerosi prodotti e diventa necessario focalizzarsi su quello che si adatta alle nostre necessità.

La sella giusta, le quattro skills di Prologo
Una parte del sistema MyOwn di Prologo, alla base del progetto di fitting

Tipo di disciplina e livello di esperienza del rider

Il primo step, in un certo senso è quello che detta le basi anche per i successivi, ovvero considerare il tipo di disciplina e il livello di esperienza del ciclista. In un mondo dove lo sport e le prestazioni sono sempre più specifiche, è necessario evidenziare se si pedala off-road oppure su strada e quale è il modo di interpretare “la bicicletta”. Chi ha un approccio agonistico ha delle esigenze differenti rispetto a chi vive la bici in modo più rilassato.

La sella giusta, le quattro skills di Prologo
Un’immagine che aiuta a capire l’importanza dell’appoggio delle ossa ischiatiche.

La sella e la larghezza delle ossa ischiatiche

La larghezza delle ossa ischiatiche identifica anche il punto (i punti) di appoggio sulla sella. Una sella che ha una larghezza non adatta alla nostra fisionomia ischiatica, può determinare una pressione scorretta in punto già di per se molto delicato (per gli uomini e anche per le donne), sfregamenti e dolori, senza dimenticare diverse tipologie di indolenzimenti che possono avere ripercussioni anche a distanza di tempo. Una sella con una larghezza corretta permette un appoggio e supporto ottimale e influisce in modo esponenziale su tutto quello che la prestazione atletica. Il sistema MyOwn di Prologo permette di conoscere velocemente e semplicemente questo valore attraverso una seduta in gel che evidenzia i punti di appoggio.

La sella giusta, le quattro skills di Prologo
La sella è uno di quei componenti che dovrebbe essere esente dall’emulazione, perché molto soggettivo. Ofgnuno di noi ha delle caratteristiche proprie che si riflettono anche su questo componente, fattori che vengono amplificati quando siamo sotto uno sforzo prolungato: quello che avviene con la bici.

Flessibilità del bacino e la sua rotazione

Grazie a questo fattore si determina la forma della sella: che può essere, tonda, semitonda e/o piatta.

  • Una scarsa flessibilità richiede una sella di forma tonda, che supporta la naturale rotazione del bacino e previene fastidiosi problemi ed indolenzimenti dell’area lombare. Tendenzialmente, chi ha una rotazione contenuta dell’area lombare, spinge molto verso il basso e usa gli appoggi ischiatici (anche i glutei) facendo forza sulla porzione più larga per assecondare il gesto della pedalata. In questo caso l’utilizzatore cerca una zona che gli permetta di scaricare quelle pressioni fastidiose che si possono generare lungo la schiena.
  • Un’elevato potere di flessione collima con la scelta di una sella piatta, dove l’utente già predispone della morfologia per raggiungere posizioni più aggressive senza problemi. Chi non evidenzia problemi alla schiena e può sfruttare una buona elasticità, riesce ad usare la sella lungo tutta la superficie, riuscendo anche a distribuire in modo ottimale le pressioni sul pavimento pelvico.

Inoltre aggiungiamo che: la flessibilità, è utile per capire se scegliere potenzialmente una sella chiusa o aperta.

La sella giusta, le quattro skills di Prologo
Prologo Proxima, specifica per le bici con assistenza alla pedalata, solo un esempio.

Infine, c’è il calcolo del BMI o indice di massa corporea

Il BMI è il rapporto fra il peso e il quadrato dell’altezza e se normalmente indica il grado di forma dell’atleta, questo è un riferimento importante che ci indica anche il valore di pressione che viene esercitato sulla sella stessa. Maggiore è il valore di BMI, maggiore sarà la pressione e quindi anche la probabilità di avere una sella più larga e/o più imbottita a favore di una migliore distribuzione del carico.

In conclusione

Come si è visto sono numerose le variabili alle quali dare merito e da tenere in considerazione. Inoltre è sempre necessario considerare che il nostro stato fisico varia con il tempo: eventuali traumi, l’età e l’intensità con cui pratichiamo lo sport (o lo abbiamo praticato in passato), lo stato di forma atletica e molto altro. Quello che per noi è perfetto oggi, può non esserlo un domani. Avere un riferimento fitting aggiornato è fondamentale e ci permette prima di tutto di stare bene e godere a pieno dell’esperienza che ci offre la bicicletta.

a cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica a Prologo.

prologo.it

 

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.