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La traversata Sicilia-Malta, Begalli è pronto

di - 18/11/2015

Marco Begalli (Starboard, Severne) è pronto per l’impresa che alcuni mesi fa aveva lanciato, compiere la traversata dalla Sicilia a Malta con il Windsurf. Sul numero di 4Windsurf di agosto-settembre avevamo già approfondito questo argomento (di cui sotto vi proponiamo un riassunto), ora, però, è arrivato il momento di mettere in pratica il programma stabilito anche grazie a questa super perturbazione che sta per arrivare (e di cui vi aggiorneremo più avanti nel nostro Wind Alert… mentre già ci stiamo muovendo verso la Sardegna).

Semaforo verde per venerdi 20 o sabato 21 novembre, Marco commenta: “Partenza questa sera da Civitavecchia per Palermo, domani in tarda serata o venerdì mattina faremo la conferenza stampa e molto probabilmente si parte o venerdì allora di pranzo o sabato mattina visto che le previsioni sono ottime. Si è aperta questa finestra di vento e cerchiamo di sfruttarlo. Vi aggiorno!”

Marco Begalli
Non c’è dubbio, viviamo in un’era particolare. Lo scorso secolo siamo andati sulla Luna e questo inizia con un’illusione: quella di poter sapere tutto. Attraverso una barra di ricerca su internet possiamo avere la risposta a qualsiasi nostra domanda. È però pur sempre una semplice illusione. E lo è per un motivo molto semplice, conoscere tutto non vuol dire, necessariamente, conoscere se stessi. La conoscenza di se stessi, infatti, è sempre stata al centro della ricerca dell’uomo. Questa continua ricerca che ha portato filosofi e religiosi a sviluppare teorie che, ad oggi, non hanno ancora trovato risposte se non nell’esperienza e pur sempre con il limite che ci sono domande alle quali non daremo mai una risposta perché, semplicemente, non possiamo. È la vita che, con il suo orologio, in certe fasi ti mette di fronte a situazioni che ti chiedono di trovare una risposta che però, molto spesso, non arriva. Quando è il momento di smettere di giocare con le macchinette? Quando è il momento di innamorarsi? Perché dover salutare per l’ultima volta un proprio caro? Quando è il momento di diventare genitore? Quando è il momento di mettere su famiglia? Perché continuare a lottare? A tutte queste domande google non ha una risposta per un motivo molto semplice… la risposta siamo noi ed è dentro di noi. Ed è nel cercare questa risposta che diamo il meglio di noi… conquistiamo una donna, la rendiamo madre, la sposiamo, non ci arrendiamo difronte ad un ostacolo, viviamo intensamente attimi di una vita vera che ci fanno sentire ancora vivi ora.

Marco Begalli 3
Quando un mese fa Marco Begalli mi ha chiamato chiedendomi di ascoltarlo non avevo idea di cosa mi stesse proponendo. Sapevo che però sarebbe stato qualcosa di particolare. Ci siamo seduti davanti ad una birra e di fronte al rosso di un tramonto sul mare mi ha detto che, dopo aver abbandonato le gare lo scorso anno, si sentiva vuoto. La competizione, che aveva riempito gli ultimi 30 anni della sua vita e che gli aveva dato tanto, aveva lasciato un vuoto incolmabile dentro di lui. Un vuoto che aveva spalancato la porta a mille e più domande, le solite domande che ci poniamo da millenni e che non hanno risposta. Così, dopo un po’ che parlavamo degli ultimi periodi, dei progetti sviluppati insieme, del Real Power, mi dice secco: “Voglio andare a Malta.” “Beh, che c’è di strano? Prendi l’aereo!” gli rispondo. “No, ci devo andare in Windsurf.” Mi risponde.
In quel momento, mi si schiarì tutto. Ero li, davanti a lui, e ho avuto la sensazione di un amico che in realtà ti dice, devo ricercare me stesso, ho voglia di essere valutato dal gigante mare, ho voglia di parlare con Dio. A quel punto mi venne in mente un pezzo di un documentario su Senna che vidi qualche anno fa dove il Campione di F1 (ciao Decio!) diceva che aveva la sensazione di parlare con Dio quando superava il proprio limite in pista. Negli ultimi 2 anni mi sono messo a correre anche io, ho comprato una vecchia Porsche e mi sono fatto il giro di qualche autodromo. Li ho metabolizzato il senso di quello che diceva Senna. La velocità in auto (anche se la sensazione assoluta incredibilmente è inferiore rispetto a quella della velocità in windsurf) ha un sapore diverso perché avverti che, in quel momento puoi morire, senti che se scoppia una gomma o perdi il controllo o ti tamponano puoi mettere un punto alla tua vita, a 250kmh non si scherza… Se sei disposto a mettere in gioco la tua vita spingendoti avanti, andando oltre e ancora più veloce superando i limiti che di te conosci, entri in uno spazio ignoto, in una stanza aleatoria di non controllo e di esperienza mistica, lo hai mai fatto? È una specie di droga che da dipendenza. E una stanza dove vuoi tornare e dove per rientrarci devi spingerti, ogni volta, sempre un po’ oltre… Credo Senna si riferisse a quella sensazione e a quella magic room.

Marco Begalli 2
Tornando a Marco, sono sicuro che la spiegazione di questo nuovo progetto troverà la sua risposta naturale li, all’interno di quella stanza. Quella stanza dove è già stato mille e più volte ma che ora ha di nuovo la porta chiusa e ITA415 sa che la dovrà nuovamente aprire. Quella stanza, che si trova nel palazzo chiamato vita, che deve essere aperta per avere quantomeno la sensazione di averci provato.
Il progetto è ambizioso ed ancora in via di definizione (mentre scrivo è luglio).
Marco partirà dal proprio circolo di Marina di Ragusa, impostando la rotta sul suo Garmin con destinazione la Valletta, Malta 60 miglia marine. Il waiting period sarà dal 15 agosto al 15 settembre, stiamo ragionando sull’attrezzatura da utilizzare. Formula o Slalom? Immaginiamo di partire con 20 nodi sotto costa, ma non sappiamo in mezzo al mediterraneo quelle che saranno le condizione meteo marine. 20 nodi sotto riva vogliono dire i classici set da un albero di onda sui reef, ma in mezzo al mare? Sarà necessaria una seconda attrezzatura o il possente atleta riuscirà a gestire soprainvelature anche di 10 nodi? Quanto durano 60 miglia in mezzo al mare forza 6? Perché trovarsi li, da solo?

Marco Begalli 1

4 chiacchiere con Marco
Ciao Marco, com’è questa impresa?
Ciao! Il windsurf è uno sport dalle grandi potenzialità. Siamo tutti abituati a fare bordi più o meno lunghi e a gioire della sensazione della planata. Nessuno però conosce per il senso della navigazione sulla tavola con vela. Nessuno o in pochi. Beh… dopo aver fatto una media di 120 km a settimana durante i miei allenamenti, con bordi che variano dai 30 sec durante gli allenamenti per le regate alle 1-2 miglia quando mi diverto, è nata in me la voglia di provare la navigazione d’altura.

I presupposti per l’impresa dell’anno ci sono tutti. Hai paura?
Paura? Paura proprio no! Ho una sensazione di leggera tensione, ma era quello che stavo cercando. Questa traversata sarà conclusa ancor prima di partire, ma è fondamentale prepararsi al top. Logistica, rotte, materiale a supporto. Io dovrò solo navigare e reggere il mare.

Tu ed il tuo staff siete sempre stati all’avanguardia. Mi ricordo quando a 44 anni con il progetto Real Power hai di fatto dimostrato che si poteva fare windsurf ad altissimi livelli per sempre, che non c’erano più limiti di età se allenato a dovere e seguito da un coach ed un nutrizionista. Pensi che anche questa volta stai tracciando una strada? Qualcun’altro ti seguirà in questa impresa?
Non lo so. Io le cose le faccio per me, se poi sono d’ispirazione per altri ben vengano! Sicuramente l’Italia si presta ad essere attraversata. Elba-Malta, Sardegna-lLazio, Ponza-Circeo…

Grazie Marco, in bocca al lupo!
E no! In c… alla balena!

TESTO E FOTO Emiliano Ridolfini

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.