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Mizuno Wave Rider 24: il Test

di - 03/02/2021

Mizuno Wave Rider 24

Mizuno Wave Rider 24 rappresenta con grande autorevolezza il brand giapponese nella nuova versione che, grazie all’inedito Mizuno Enerzy, assicura un grado di ammortizzazione e una reattività che mai prima d’ora Mizuno era riuscita a garantire.

Mizuno parla di Mizuno Wave Rider 24

Con questa versione inedita dell’iconica Wave Rider, Mizuno ne ridefinisce la sensazione di corsa e presenta la sua nuovissima tecnologia Mizuno Enerzy che inserita nella parte del tallone, migliora l’ammortizzazione e la risposta reattiva.

Mizuno Wave Rider 24 con un battistrada ottimo su asfalto
Mizuno Wave Rider 24 con un battistrada ottimo su asfalto, senza tirarsi indeitro anche su strade sterrate facili. Un’ottima on/off cittadina!

Mizuno Wave e Mizuno Wave Rider 24

La tecnologia Mizuno Wave garantisce inoltre un’esperienza di corsa fluida e dinamica. Adatta ai runner che amano tutti i fondi e dall’appoggio neutro, in cerca di un‘ammortizzazione dinamica in una scarpa super prestante.

DESIGN

Cuciture della tomaia ridotte all’osso e mesh ingegnerizzato, per ottimizzare comfort e traspirabilità, sono le caratteristiche più evidenti.

Tecnologia Wave ben in evidenza sul tallone per uno shape complessivamente tradizionale, assolutamente in linea con le più moderne proposte di Mizuno.

Il vero cuore della Wave Rider 24 è però nascosto sotto alla zona del tallone, ovvero il nuovo e altamente performante materiale Mizuno Enerzy.

L’utilizzo del materiale inedito e rivoluzionario Mizuno Enerzy migliora notevolmente reattività e ammortizzazione di questa versione rispetto a tutte quelle precedenti.

Mizuno Wave Rider 24 con la tecnologia WAVE ben in evidenza e perfettamente integrata all'inedita Mizuno Enerzy
Mizuno Wave Rider 24 con la tecnologia WAVE ben in evidenza e perfettamente integrata all’inedita Mizuno Enerzy

FINITURE

Tomaia a struttura differenziata, molto ben rifinita con particolari di rinforzo applicati a caldo.
Cuciture esclusivamente nella parte alta, in corrispondenza delle asole della chiusura e del collarino.
Imbottitura omogenea su tutta la scarpa con una linguetta piuttosto spessa, integrata molto bene con la calzatura.

Mizuno Wave Rider 24 in piena azione con il nostro tester Daniele Milano al Campo di atletica XXV aprile di Milano
Mizuno Wave Rider 24 in piena azione con il nostro tester Daniele Milano al Campo di atletica XXV aprile di Milano

CHIUSURA

Asole di tipo tradizionale, con occhielli alternati su due diversi livelli per rendere la chiusura precisa e personalizzabile.
Linguetta, fissata internamente alla tomaia da una doppia banda di materiale elastico, che non si muove e non dà mai fastidio, anche dopo lunghe percorrenze e uscite superiori all’ora.

La parte posteriore legermente inclinata vero l'interno per agevolare la rullata della Mizuno Wave Rider 24
La parte posteriore leggermente inclinata vero l’interno per agevolare la rullata tacco/punta della Mizuno Wave Rider 24

IMPATTO INIZIALE

I test effettuati su altri modelli di Mizuno mi hanno sempre lasciato piuttosto soddisfatto. Si tratta quasi sempre di scarpe molto comode, adatte a piante non troppo strette e affusolate, in cui è particolarmente curato il sostegno del tallone e l’abitabilità dell’avampiede.

Mizuno Wave Inspire 17Della Mizuno Wave Rider 24 ho apprezzato davvero molto la grande comodità di calzata della parte anteriore.

Inoltre una buona imbottitura della tomaia migliora il comfort, ma non fa perdere sensibilità al piede in fase di appoggio.

Piuttosto precisa nel fitting, fascia bene il piede e si dimostra comoda sin dalla prima uscita, non necessitando di adattamenti ulteriori dopo i soliti 30-40 chilometri di utilizzo, o 4-5 uscite.

COMFORT

Decisamente molto confortevole, anche se ho percepito una certa “secchezza” nell’appoggio dell’avampiede. Caratteristica che a me piace molto, ma che può non soddisfare a sufficienza i runner che vogliono sentire il piede particolarmente protetto nel contatto con il suolo.

Io invece amo molto una maggior sensibilità, il cosiddetto “effetto suolo”, che mi dà sensazioni di appoggio più naturali, come in questo caso.

Particolarmente apprezzato il comfort del tallone, “coccolato” dal lavoro del nuovo materiale Mizuno Enerzy, abbinato al più classico Foam Wave dell’intersuola.

TRASPIRABILITA’

La lavorazione della tomaia, con i fori di aerazione sovradimensionati, ottimizzano la traspirazione di questo modello, caratteristica molto apprezzata nella stagione estiva.

La robustezza del mesh la rendono sicuramente molto adatta anche per le temperature autunnali, quindi, calcolando un chilometraggio medio di percorrenza mensile, ci potrete tranquillamente correre fino a Natale!

GRIP

Il disegno della suola e le profonde scanalature nell’avampiede e nel tallone la rendono ottima su ogni tipo di terreno.

Anche su asfalto bagnato si è comportata piuttosto bene, privandomi di quell’effetto saponetta che odio così tanto, garantendomi appoggi sempre sicuri!

Lo spessore della tacchettatura la rendono ideale anche su percorsi on/off e tracciati sterrati non troppo impegnativi.

Non si tratta chiaramente di una scarpa per correre tra le rocce, ma se la portate con voi in montagna per qualche sana corsetta in quota non vi deluderà di certo.

Infatti i tacchetti della suola, in corrispondenza dell’avampiede, disposti trasversalmente rispetto alla direzionalità della punta, ne incrementano il grip soprattutto nei tratti sterrati in discesa o su asfalto bagnato.

STABILITA’

Indubbiamente un modello molto stabile anche se la scampanatura dell’intersuola non è eccessivamente ampia.

Forse, per migliorarne la polivalenza di utilizzo avrei optato per una zona del tallone un po’ più ampia, rinunciando a quei fatidici 290 grammi di peso complessivo, comunque ottimo per un modello massimo ammortizzamento, così ben strutturato.

PROTEZIONE

Decisamente una scarpa protettiva, che può essere usata anche dagli over 80 kg! Pur essendo indicata per runner neutri, vi posso assicurare che gli appoggi sono sempre molto sicuri e precisi anche per chi ha qualche problema di leggera pronazione come me.

CAPACITA’ DI AMMORTIZZAZIONE

La buona capacità di ammortizzazione complessiva e l’ottima reattività sono determinate da una raffinata combinazione dei differenti materiali utilizzati per l’intersuola e la suola.

Il Wave Foam, accoppiato all’esoscheletro della piastra Wave e il nuovo inserto Mizuno Enerzy fanno di questo modello un vero cavallo di battaglia nella categoria di calzature massimo ammortizzamento.

Credo che le caratteristiche di questo modello, sino ad ora elencate, faranno contenti gli estimatori del brand nato all’ombra dei ciliegi giapponesi nella lontana Osaka.

Mizuno Wave Rider 24 E’ CONSIGLIATA PER…

Mi sento di dire che la perfetta combinazione della piastra Wave, dell’intersuola Wave foam e del Mizuno Enerzy è sicuramente una strada che darà a Mizuno grosse soddisfazioni future.

Perfetta per chi ama correre anche tutti i giorni, la nuova Mizuno Wave Rider 24 non disdegna le “sparate” a ritmi allegri, anche se si trova più a suo agio su ritmi da 5’30”/k circa.

Ottima per chi cerca una scarpa neutra con buona stabilità e soprattutto grande comfort. Con questa nuova versione, Mizuno rispetta in pieno le parole della presentazione, ovvero garantire un’esperienza di corsa “fluida e dinamica”.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”