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Mondiali, è ricomposto il “magico trio”

di - 03/07/2016

Se la gara mondiale di Nove Mesto doveva dare segnali in chiave olimpica, questi sono arrivati belli chiari. Si è infatti ricomposto il “magico trio” con lo svizzero Nino Schurter e il francese Julien Absalon che hanno ritrovato il terzo incomodo, il ceko olimpionico in carica Jaroslav Kuhlavy. Per gli altri non c’è stato spazio, come avvenuto negli ultimi anni quando erano tutti e tre della partita nella miglior forma e il rischio è che anche la gara olimpica abbia già il podio scritto, anche se le posizioni sono tutte da decidere.

A Nove Mesto la stoccata finale è arrivata da parte di Schurter, che si è riconfermato sul trono iridato cogliendo la sua quinta maglia iridata Elite. Kuhlavy, davanti al pubblico amico e su un percorso che conosce a memoria, si è esaltato e già nelle primissime battute si è posto al comando insieme a Schurter con Absalon leggermente staccato e marcato a vista dall’altro ceko Ondrej Cink. Il due riuscivano a chiudere il buco nel terzo giro, formando un quartetto con due padroni di casa per la gioia del pubblico. Schurter però non ci stava e nel quarto giro andava all’attacco, con Absalon che provava a tenere la sua ruota, un copione che ormai abbiamo imparato a memoria. Dietro i due ceki mentre alle loro spalle erano sistemati il francese Stephane Tempier, alla sua miglior gara stagionale ma quasi sicuramente tardiva per far ricredere i tecnici francesi e dargli una maglia per Rio, e lo svizzero Matthias Stirnemann, stesso discorso fatto per Tempier. Fontana navigava intorno alla decima posizione. Nel finale del giro Schurter forzava ancora e Absalon si trovava in improvviso debito di ossigeno, venendo ripreso da Kuhlavy che aveva staccato Cink. Il podio era formato, solo che mentre Schurter volava verso il successo la lotta per l’argento premiava Kuhlavy che nel finale evitava la volata saccando Absalon. 17” il ritardo del ceko, mezzo minuto quello del francese, per l’arrivo di Cink bisognava attendere ben 2’25” a testimonianza della superiorità dei tre.

Nino Schurter in trionfo all'arrivo (foto organizzatori) Nino Schurter in trionfo all’arrivo (foto organizzatori)

Per l’Italia un mondiale da dimenticare, Fontana nel finale è andato smarrendosi chiudendo a 4’45” in 18esima posizione, 25° Andrea Tiberi a 5’56”, 31° Gerhard Kerschbaumer a 6’33”, 60° Luca Braidot a 10’01”, a un giro Daniele Braidot e Michele Casagrande. Sarà sufficiente un mese e mezzo per Fontana, Braidot e Tiberi per chiudere il gap in vista di Rio?

In giornata si era svolta anche la prova mondiale femminile Under 23 dove lo squadrone svizzero si è dovuto inchinare alla svedese Jenny Rissveds, autrice di una prova magistrale chiusa con 1’04” sulla Frei e 1’22” sulla Keller. Per la Rissveds si tratta di una rivincita dopo che lo scorso anno a Vallnord, dove tutti la davano per certa vincitrice, chiuse solo terza. Per le italiane 14° posto per Chiara Teocchi a 7’10” e 20° per Serena Tasca a 9’42”, un mondiale che si chiude ridimensionando notevolmente il valore italiano anche nelle categorie giovanili, con l’eccezione di Martina Berta confermatasi ai vertici delle junior, unica medaglia esattamente come nel 2015.