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Mondiali Marathon a Ferreira e Neff

di - 26/06/2016

Una cosa va detta subito a proposito dei Mondiali Marathon che si sono disputati oggi a Laissac (Fra): molti criticavano la scelta della Roc Laissagais (dimenticando la tradizione della classica transalpina) come prova iridata, troppo “semplice” rispetto a gare estreme come la Sellaronda Hero tanto per fare un esempio. La gara odierna ha smentito ogni critica, proponendo ordini d’arrivo pienamente fedeli con le forze in campo, regalando sorprese e confermando impressioni scaturite dagli ultimi tempi a cominciare dalla ritrovata competitività del movimento italiano; è vero, torniamo a casa senza medaglie, ma i risultati conseguiti dagli azzurri e soprattutto il loro comportamento in gara dimostrano il grande valore della nuova generazione italiana, non più solo al maschile.

Non abbiamo ancora detto i nomi dei due nuovi campioni del mondo, per motivi diversi considerati sorprese: il portoghese Tiago Ferreira e la svizzera Jolanda Neff. Il lusitano del Team Protek (complimenti alla squadra abruzzese, per la seconda volta in cima al mondo dopo la vittoria di quattro anni fa del greco Periklis Ilias) ha confermato la sua grande adattabilità al percorso francese, che aveva studiato nei minimi particolari già lo scorso anno quando si era aggiudicato la gara davanti a Samuele Porro. La Neff dal canto suo ha dimostrato una volta di più il suo immenso talento e soprattutto la sua totale superiorità nel movimento, che ne fanno una delle più accreditate medaglie d’oro dei prossimi Giochi Olimpici di Rio a prescindere dalla disciplina di gara.

L'arrivo vittorioso di Tiago Ferreira (foto FB) L’arrivo vittorioso di Tiago Ferreira (foto FB)

UNA NEFF ASSOLUTAMENTE PADRONA

Bellissime entrambe le prove. Iniziamo proprio dalle ragazze dove la Neff è partita subito a tutta: la danese Annika Langvad, leader di Coppa del Mondo e pluricampionessa iridata in passato, ha cercato di tenere il suo ritmo ma anche a causa di problemi meccanici è presto uscita di scena. La Neff a quel punto non ha avuto più rivali mentre dietro si è sviluppata una dura battaglia per la piazza d’onore fra la britannica Sally Bigham e le francesi Sabrina Enaux ed Helene Marcouyre. La Bigham nella seconda parte di gara è emersa nettamente andando anche a recuperare qualcosa rispetto a una Neff estremamente tranquilla, per chiudere a 2’34”, bronzo alla Enaux a 5’33”, poi l’altra elvetica Ariane Kleinhans a 7’06” e quindi le due italiane, decisamente oltre ogni rosea aspettativa con Mara Fumagalli a 8’52” e Valentina Frasisti, in pieno recupero nella seconda parte di gara, a 13’10”.

LAKATA, RECUPERO TARDIVO

La gara maschile è stata molto tattica: nella prima parte di gara è andato in fuga un gruppo di 9 corridori con i nostri Longo e Mensi, ma il grande ritmo ha presto scremato il plotoncino lasciando davanti i ceki Kuhlavy e Hynek, il portoghese Ferreira, il colombiano Paez e l’americano Grotts. Il rimescolamento di carte arrivava dopo le 3 ore di gara con coloro che avevano speso troppo che iniziavano a pagare. Kuhlavy era fra questi e perdeva terreno dal quartetto di testa, che tutti accreditavano ormai destinato a giocarsi il podio visti anche i 3 minuti di distacco del campione uscente Lakata (Aut), di Fanger (Sui) e Medvedev (Rus). A quel punto emergeva chi aveva più energie: Grotts, comunque sempre più convincente, iniziava a perdere posizioni, lo stesso faceva Hynek mentre da dietro Lakata iniziava a risalire la china. Una rincorsa la sua che si dimostrava tardiva, visto che Ferreira riusciva a conservare 19” di vantaggio mentre per il terzo posto Hynek rimontava su Paez andando a conquistare il bronzo a 56” con il colombiano quarto e deluso a 1’11”. Dietro grande rimonta di Samuele Porro, che superava molti atleti per chiudere quinto a 2’43” beffando in volata Alexey Medvedev. Nei primi 20 finivano anche Johnny Cattaneo (14° a 5’59”), Fabian Rabensteiner (19° a 11’00”) e Juri Ragnoli (20° a 11’24”).