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Nadine Ellecosta e Jan Laner: talento e passione a Plan de Corones

di - 03/11/2025

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - cover
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Nadine Ellecosta e Jan Laner raccontano risultati, emozioni e allenamenti: due giovani promesse dell’Enduro e Downhill cresciute a Plan de Corones

Nadine Ellecosta e Jan Laner sono tra le promesse più brillanti dell’Enduro e del Downhill italiano. Entrambi originari dell’Alto Adige, entrambi testimonial del Bike Park di Plan de Corones, hanno vissuto una stagione 2025 intensa e ricca di emozioni.

Nadine ha brillato sui tracciati internazionali con grinta e determinazione – terza in Coppa del Mondo Enduro e ottava ai Mondiali –, mentre Jan, dopo un infortunio a fine giugno, è tornato in gara conquistando un successo importante sulla pista di Nevegal e confermandosi leader in Coppa Italia DH. Li abbiamo intervistati per farci raccontare il loro legame con Plan de Corones, la passione per la mountain bike, e i sogni che pedalano veloci verso il futuro.

– Leggi anche: Un’estate di successi e sfide epiche a Plan de Corones

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - nadine mondiali enduro 2025
Nadine Ellecosta con la maglia della nazionale italiana in occasione dei Mondiali Enduro 2025

Intervista a Nadine Ellecosta

La tua stagione 2025 è stata ricca di gare e risultati importanti: qual è stato il momento più significativo, quello che ti ha lasciato il segno?

Si, sono veramente contentissima con la stagione 2025. Il momento più significativo è stato di sicuro il secondo posto alla gara mondiale a Canazei. Salire la prima volta sul podio in una gara mondiale praticamente a casa e davanti alla mia famiglia è stato veramente speciale. Non dimenticherò mai questa gara e le emozioni che mi ha regalata.

Come riesci a conciliare l’intensità dell’agonismo con il piacere di pedalare per il puro divertimento, magari proprio sui trail di Plan de Corones?

Meno male che allenarmi per me non è mai stato un vero peso. Di sicuro esistono delle giornate dove non ho tanta voglia o dei tipi di allenamenti che non mi piacciono fare, ma proprio in questi momenti mi piace tenere duro, perché alla fine ogni volta che ritorno a casa sono stra contenta e fiera di me di aver concluso un allenamento duro con successo. La maggior parte delle uscite in bici però sono sempre collegate con tanto divertimento. Poi ovviamente fare dei giri lunghi con un bel gruppo di amici o fare una giornata nel bike park di Plan de Corones è puro divertimento che mi regalano sempre tanta soddisfazione e gioia.

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - 01

Essere testimonial del Bike Park di Plan de Corones significa anche raccontare un territorio: cosa rende questo luogo speciale per te, sia come atleta che come persona?

Io sono praticamente cresciuta sul Plan de Corones. Da bimba con 4 anni stavo già con gli sci in cima pronta per affrontare le discese. Poco dopo mi allenavo sempre in bici sui sentieri e ancora adesso per me è un posto che mi regala tranquillità e in quale ritorno sempre super volentieri per girare e per allenarmi. Durante l’estate sono tanto in giro e poco a casa, ma ogni volta che ritorno a casa non vedo l’ora di salire sul Plan de Corones per farmi qualche discesa, parlare con la gente o semplicemente godermi il panorama. È un posto veramente speciale per me con un panorama incredibile e ci sono un sacco di sentieri diversi, quindi è anche perfetto per allenarsi.

Bike Park Plan de Corones 2024 preview - Dragon Trail
Un caratteristico passaggio sul Dragon Trail

Che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi all’enduro? C’è un trail che consideri “perfetto” per iniziare, magari proprio a Plan de Corones?

Semplice: divertiti! L’Enduro è uno sport così bello e completo. Sei fuori tutto il giorno con la tua bici in mezzo la natura. Diventa ancora più bello con un gruppo di amici, parlando, scherzando e semplicemente godersi la giornata in bici.

Sul Plan de Corones il trail adatto per i principianti è il Dragon trail che scende giù verso Valdaora. È un trail abbastanza facile con tante sponde con poca pendenza e non è neanche troppo lungo, dato che finisce alla stazione intermedia dell‘impianto di Valdaora.

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - laner ritratto

Intervista a Jan Laner

La tua stagione è stata intensa e segnata da un infortunio a fine giugno: come hai vissuto quel momento e cosa ti ha insegnato il ritorno alle gare?

Sì, alla fine di giugno mi sono rotto la clavicola in seguito a una caduta e ho dovuto sottopormi a una operazione. Non ricordo bene la caduta, perché per un po’ sono stato molto confuso, la prima cosa che ricordo è il viaggio in ambulanza. Mi sono venuti in mente alcuni pensieri, come il fatto che avrei perso tempo prezioso in sella alla mia bici e la partecipazione ad alcune gare, ma all’inizio ho cercato di ignorarli. Le settimane dopo l’operazione sono state molto strane, perché non potevo più andare in mountain bike. Mi sono ripreso bene e dopo circa tre settimane ho potuto ricominciare ad andare in bici da corsa, mentre dopo circa un mese sono tornato lentamente sui sentieri. Naturalmente è stato difficile riabituarsi alla velocità e gestire il dolore, ma con un po’ di pazienza e stringendo i denti, le cose hanno iniziato lentamente a migliorare.

Il ritorno mi ha insegnato che bisogna sempre ricordare gli aspetti positivi, non aggrapparsi alle cose che al momento non si possono fare, ma lavorare per ottenere ciò che si può ottenere di nuovo. In questo modo sono riuscito a prepararmi mentalmente alla prima gara e questo ha dato i suoi frutti.

Dopo il rientro dall’infortunio, sei riuscito a importi con prestazioni di alto livello: quanto ha contato la determinazione nel ritrovare subito il ritmo gara e restare competitivo?

Durante tutto il periodo di recupero, era estremamente importante tornare alla forma agonistica precedente, essere pronto fisicamente e mentalmente per ottenere nuovamente buoni risultati. Anche se non è stato sempre facile, perché ovviamente si vorrebbe che tutto avvenisse il più rapidamente possibile, ho dovuto frenarmi continuamente per non ostacolare la guarigione. Ma ci sono riuscito bene, ho potuto recuperare rapidamente la forza e la resistenza necessarie per ottenere questi risultati e mi sono sentito di nuovo a mio agio sulla bici. Anche nella prima gara mi sono sentito bene e sono riuscito a vincere, anche se non me lo sarei aspettato. Le cose più importanti che ho imparato sono quindi di non affrettare le cose, di rimanere paziente e di non perdere mai di vista l’obiettivo.

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - laner coppa italia dh kronplatz
Jan Laner in prova durante il round conclusivo di Coppa Italia DH 2025 corso a Plan de Corones

Plan de Corones è più di un bike park per te: cosa rappresenta questo luogo nella tua crescita sportiva e personale?

Il Bikepark Plan de Corones è la mia casa, abito poco lontano e lì ho fatto le mie prime esperienze con questo sport. All’inizio sono stati proprio i suoi percorsi a farmi diventare quello che sono oggi. Per me è un luogo dove posso allenarmi, ma anche staccare la spina e godermi il tempo sulla bici. Lì ho creato bei ricordi e sono diventato più veloce. Ci sono sempre più percorsi e vengono costantemente migliorati, così posso lavorare su tutti gli aspetti, quindi trascorro molto tempo lì e mi piace farlo.

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - laner action

Cosa rende il Bike Park di Plan de Corones speciale per chi pratica downhill? Hai un trail preferito che consiglieresti a chi vuole provare emozioni forti?

Ci sono tanti trail con diversi livelli di difficoltà, quindi è possibile allenarsi in molti modi diversi. Sul flow trail è possibile esercitarsi nelle curve, sulla jump line si acquisisce sicurezza sui salti e air time, e su altri percorsi ci si concentra sulla velocità e sulla tecnica. Il bike park ha qualcosa da offrire sia ai corridori che ai ciclisti del fine settimana, è molto versatile e soddisfa tutti. Il personale si impegna costantemente per mantenere i percorsi in buone condizioni e ottenere il meglio dal parco. A questo si aggiunge naturalmente lo scenario unico dei paesaggi montani dell’Alto Adige, che vale assolutamente la pena vedere. Tutto ciò rende il bike park un luogo unico, dove mi piace trascorrere il mio tempo e dove invito tutti a venire.

Il mio trail preferito è il Herrnsteig: con le sue numerose varianti e i suoi oltre 8 km di percorso, è il più versatile tra i trail del parco. Il percorso downhill è costellato di curve ripide, salti, passaggi su rocce e radici e tratti ad alta velocità, il che lo rende perfetto per un racer come me.

Nadine Ellecosta e Jan Laner Plan de Corones - action autunno

Ultime discese in Bike Park a Plan de Corones

L’impianto Kronplatz 2000, tra i più amati e frequentati, rimarrà attivo fino al 9 novembre 2025, regalando ancora qualche settimana di riding autunnale.

Una chiusura graduale che permette comunque agli appassionati di godersi ancora qualche discesa, magari approfittando della luce magica di ottobre e novembre, che trasforma ogni trail in un’esperienza quasi magica.

Per restare aggiornati su aperture, condizioni dei percorsi e meteo, è sempre consigliato consultare il sito ufficiale di Kronplatz.

E mentre la stagione autunnale volge al termine, lo sguardo si sposta già verso l’inverno: la neve non è poi così lontana, e a Plan de Corones tutto è pronto per accogliere una nuova stagione sugli sci. L’apertura ufficiale degli impianti invernali è fissata per il 29 novembre 2025, con piste perfettamente preparate e panorami da cartolina pronti a fare da sfondo a nuove avventure.

[foto: Daniel Niederkofler]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.