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Orienteering: Intervista a Tove Alexandersson

di - 14/04/2022

orienteering

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Tove Alexandersson, svedese, classe 1992, tra le più forti esponenti a livello mondiale, sia nella versione a piedi, sia in quella skiing orienteering invernale.

 

Orienteering, che cos’è? 

Se credete che andare per boschi o sentieri aiutati da un GPS al polso sia troppo facile e che perdersi, grazie alle tecnologie degli sportwatch, sia impossibile, allora è giunta l’ora di tornare a “navigare” unicamente grazie a carta topografica e bussola. Benvenuti, o bentornati, nel mondo dell’orienteering! Disciplina sportiva a tutto tondo, l’orienteering prevede anche vere e proprie competizioni ad altissimo livello, Campionati del Mondo compresi, che richiedono enormi capacità di adattamento, e ovviamente di orientamento, in ambienti naturali aperti. Nello specifico, si tratta di effettuare un tracciato di gara opportunamente segnalato e delimitato, lungo il quale è necessario registrare il proprio passaggio intermedio in corrispondenza di punti di controllo chiamati “lanterne”. Caratteristica che rende unica questa disciplina sportiva, e che la differenzia maggiormente da altri tipi di gare outdoor, come trail running o corsa in montagna, è che il percorso non prevede una vera a propria tracciatura, ma impone a ogni atleta di coprire i “punti lanterna” per poi creare il proprio tracciato in totale autonomia. 

 

Ciao Tove e benvenuta su 4running Magazine! 

Innanzitutto complimenti per il tuo secondo posto con la squadra svedese alla recente staffetta sprint nella finale di Coppa del Mondo di Cortina d’Ampezzo.

Ti ringrazio, quello in Italia è stato davvero un gran bel weekend! E, oltre alle vittorie individuali, sia sulla media, sia sulla lunga distanza, ho ottenuto insieme alle mie compagne di squadra il secondo posto assoluto in staffetta.

 

Quest’anno ti consacra ufficialmente come la migliore al mondo di orienteering. Hai vinto 7 gare su 7 in Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali di specialità hai ottenuto ben 4 vittorie su 6 gare. Senza dimenticare il grandissimo successo finale nella Coppa del Mondo assoluta di specialità!

Hai ragione! È stata una stagione davvero strepitosa e sono davvero orgogliosa di tutto ciò che sono riuscita a ottenere.

 

Alterni le tue vittorie tra orienteering classico e skiing orienteering, come molti atleti di trail running che d’inverno partecipano alle gare di ski mounteneering.

Sì, l’orienteering classico è il mio obiettivo principale, ma mi piace anche molto praticare uno sport agonistico nel periodo invernale. Negli ultimi due anni ho gareggiato nello sci alpinismo durante l’inverno e sono molto contenta.

 

Ma i tuoi risultati non sono solo nell’orienteering… Corsa in montagna e trail running!

Mi piace mettermi alla prova e percorrere nuove strade per migliorare me stessa come donna ed essere un’atleta migliore. Per questo motivo nel periodo invernale ho iniziato anche a fare scialpinismo, ottenendo buoni risultati e prestazioni di livello.

 

Sulla tua pagina facebook c’è un logo: “Tove Beyond the Limit”. Che cosa significa per te?

Io voglio sempre cercare di spingere il mio limite oltre, spostando l’asticella sempre un po’ più in alto. Allo stesso tempo mi piace poter essere fonte d’ispirazione anche per gli altri, dimostrando che con impegno e costanza si può arrivare ovunque, oltre i propri limiti!

 

Nelle gare ti confronti sempre anche con gli uomini sugli stessi percorsi, è importante?

Nell’orienteering i percorsi delle categorie femminili sono differenti da quelli dei maschi. È però capitato in gare minori di competere direttamente insieme agli uomini. Mi è piaciuto molto perché penso che sia bello confrontarsi con persone che sono migliori di me. È uno stimolo enorme per migliorarmi ancora di più.

 

Spesso fate gare di staffetta o a squadre, ti piacciono e perché?

L’orienteering prevede pure gare a staffetta. Per me è molto divertente poter correre con i miei compagni di squadra, anche perché rappresenta un ottimo diversivo rispetto alle prove individuali tradizionali. 

 

Tu sei atleta Icebug, e insieme a loro hai sviluppato la nuova ICEBUG SISU BOA, che abbiamo testato. Ti ha fatto piacere poter essere coinvolta in questo progetto?

Essere stata direttamente coinvolta nello sviluppo della nuova SISU mi ha fatto molto piacere. Un lavoro difficile, a cui mi sono potuta dedicare quando avevo tempo a disposizione. Ho avuto la grande opportunità di essere interpellata in tutte le fasi del nuovo progetto SISU, dando puntualmente i miei feedback, e devo dire che sono molto soddisfatta del risultato finale. 

 

Credi sia importante per un atleta poter collaborare nello sviluppo delle scarpe?

Per me è molto importante, perché voglio veramente che le scarpe siano le migliori possibili. Ho molte idee e voglio portare la mia esperienza per sviluppare insieme il miglior prodotto possibile.

 

Una domanda finale, che cosa ti aspetti dal 2022?

Ho appena finito la stagione 2021 nel migliore dei modi. Una stagione lunga e molto impegnativa, e per me oggi è troppo presto pensare all’anno prossimo…

Intervista Di Daniele Milano Pession

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.