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Quattro chiacchere con Hannes Namberger

di - 21/02/2022

HANNES NAMBERGER

Cosa vuoi chiedere a Hannes Namberger? Il ragazzo che corre così forte da vincere la LUT 2021 e ottenere un 6° posto da sovrano all’UTMB? Scopriamolo insieme nell’intervista di Daniele Milano Pession

Abbiamo corso insieme a Hannes Namberger

Se partecipare direttamente, come giornalisti invitati, a una delle tappe della Dynafit Transalpine Run in Alto Adige non è per voi entusiasmante, allora non potete capire il piacere che abbiamo provato nel correre insieme ad Hannes Namberger. Una “guida d’eccezione-turistico-sportiva”, che ci ha tenuto compagnia lungo i 30 chilometri del percorso, raccontandoci della sua grande passione per il trail running. Della sua incredibile vittoria a Cortina d’Ampezzo in occasione della Lavaredo Ultra Trail 2021 e del 6° posto finale tra le magie di Chamonix e delle sue montagne all’UTMB di quest’anno.

Chi è Hannes Namberger

Nasce in Germania nel 1989 e, dopo un trascorso a livello agonistico da sciatore, si dedica a tempo pieno alla professione di poliziotto e quella di maestro di sci. Grande amante degli spazi aperti, che ha saputo conciliare questa sua passione con le competizioni, inanellando negli anni più recenti risultati cronometrici via via più entusiasmanti. 

 

HANNES NAMBERGER

 

2018, l’anno dell’esordio

Dopo la pausa dalle gare di sci alpino, il richiamo delle competizioni però si fa sentire e così Hannes riprende a correre nel 2018 con il trail running. Un percorso che all’inizio Hannes decide di fare in autonomia, per poi affidarsi a un coach. Da qui iniziano a sviluppare strategie di allenamento e non solo che, in breve tempo, lo portano ai vertici mondiali nella disciplina. Già nel 2018 Hannes ottiene un promettente 24° posto assoluto durante i Campionati del Mondo di Corsa in Montagna sulla distanza più lunga. L’anno seguente, Hannes decide di fare le cose sul serio, partecipando al circuito mondiale internazionale (Skyrunning World Series). Una prima stagione ufficiale che lo vede già ad altissimi livelli, con singoli piazzamenti al top delle classifiche. Come lui stesso intuisce, vincere di più è solo una questione di tempo.

 

HANNES NAMBERGER

 

Un vincente

Il 2020 è l’anno con il maggior numero di successi. Un primo posto nella DYNAFIT Trail Run vinta insieme allo spagnolo e compagno di team Oriol Cardona Coll. A questo aggiunge altri successi: sui 50k della Mayerhofen Ultraks e primo assoluto alla Pitz Alpine Glacier Trail, gara davvero tosta di ben 105k. 

Due distanze molto diverse. Hannes riesce a essere vincente su percorsi relativamente brevi da 50 chilometri, ma anche su distanze doppie da 100 chilometri. Hannes ci fa notare che “Poter incastrare tutti gli allenamenti con i turni di lavoro non è assolutamente facile. La pianificazione e la preparazione di una gara dipendono molto da quanto tempo ho a disposizione dal lavoro di poliziotto”. Le parole di Hannes sono molto chiare, e se ne evince immediatamente il carattere altamente competitivo. Certo, non manca il saper apprezzare ciò che la natura sa offrire, ma quando è in gara abbassa metaforicamente la visiera del casco integrale e punta sempre in alto. Diciamo che è uno a cui piace vincere!

 

 

2021, la consacrazione di un grande campione

Se nel mondo dell’atletica leggera un atleta a 32 anni è nel pieno della propria maturità, il trail running non è da meno. Soprattutto su distanze “ultra” considerate tali in quanto di superiori ai 42 chilometri della maratona su strada, gli over 30 sono i veri protagonisti mondiali, e Hannes è uno di loro. Gare da 100 chilometri non prevedono errori, e spesso lungo il percorso si generano intoppi di carattere fisico o psicologico che non sono assolutamente prevedibili. Piedi e gambe, ma anche cuore e testa. Anzi, personalmente sono sempre più convinto che, se non sviluppi allo stesso modo queste tre qualità, e impari a gestirle contemporaneamente, non sarai mai un campione. Il passato insegna che grandi atleti hanno lasciato il segno perché, oltre alle vittorie, ai posteri è rimasto qualcosa di più.

Quando ho chiesto ad Hannes un commento sulla vittoria di Cortina, gli occhi gli si sono illuminati. Raccontandomi della gara, di tutto ciò che ha funzionato come doveva, senza comunque dimenticare i momenti in cui tenere duro, Hannes mi ha svelato che al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo ha aperto il suo cuore e il gas dell’acceleratore, per correre verso la vittoria. “Ho vinto con il nuovo record assoluto, un tempo cronometrico che mi ha ripagato di tutti gli sforzi fatti nei mesi di allenamento precedenti, ma ho vinto in un posto incredibile. Anche dalle mie parti certamente i luoghi in cui corro sono fantastici, ma vincere a Cortina è stato qualcosa di davvero incredibile!”. Ha dimostrato insomma di saper essere atleta e uomo allo stesso tempo, fredda macchina da cronometro ed emozione e cuore, allo stesso tempo. Bravo!

 

 

Allenamento significa tanto sacrificio 

“Da quando ho deciso di appoggiarmi a un preparatore, tutto è cambiato. Prima correvo e basta, adesso è differente. Pianifichiamo insieme gli obiettivi agonistici, cerchiamo di capire come riuscire a incastrare tutto con gli impegni di lavoro a cui tengo, e da lì inizio a correre. Che poi ovviamente non si tratta solo di correre. Gli anni trascorsi come atleta di sci alpino mi hanno insegnato molto. La disciplina e la perseveranza, anche dopo un infortunio, la pazienza di saper aspettare, la voglia di raggiungere un obiettivo.

Per essere un atleta di livello nel trail oggi devi essere completo. Devi saper correre forte in salita e ancora più forte in discesa. Devi essere fisicamente allenato e capire quanto è importante la preparazione in palestra, i carichi muscolari per sviluppare la forza fuori dai periodi di gara. Senza dimenticare il training mentale, la capacità di concentrarsi sui focus, senza perdere di vista ciò che si sta facendo in quel momento. Io per esempio svolgo un lavoro, quello di poliziotto, che esige efficienza assoluta, rappresento il mio stato, e ogni volta che porto la divisa lo so bene. Quando invece indosso il mio abbigliamento da trail e mi metto in spalla lo zainetto, so che il mio tipo di lavoro cambia e che è ora di correre!”. 

 

Dynafit, una grande soddisfazione 

Da anni nel team Dynafit, Hannes è stato scelto proprio per il 2021 come icona principale per la presentazione delle nuove calzature da trail Ultra 50 e 100. “Sicuramente far parte di un team come Dynafit non è solo garantire la propria immagine di trail runner per la parte promozionale. È con grande onore e soddisfazione che ho accettato di essere icona pubblicitaria, ma dietro c’è tanto altro. Al momento sono soddisfatto del livello di perfezione a cui siamo arrivati con le calzature Ultra 100 e le Ultra 50, anche se la parte di sviluppo che mi ha visto maggiormente presente è stata ed è quella legata agli zaini e ai vest da gara.

Mi piace molto riuscire a ritrovare in uno zaino, che viene venduto nei negozi, i suggerimenti tecnici che ho dato io durante la fase di sviluppo. Per un atleta poter avere la conferma che i propri suggerimenti diventano realtà ha per me un valore enorme. È sicuramente un modo per tenere ancora di più e avere maggior fiducia nel brand che rappresenti. È qui che capisci di essere considerato non solo per i risultati agonistici, ma per ciò che puoi dare oltre alle gare e alle vittorie. In questi mesi stiamo sviluppando i nuovi zaini da competizione, sempre più leggeri e performanti, che mi vedono direttamente coinvolto, dandomi una grande soddisfazione. Per chi non è tanto del mestiere anche gli zaini possono sembrare molto simili, ma ti assicuro che ogni minimo particolare dei vest, ovvero gli zaini minimali che usiamo in gara, ha un suo perché ed è stato ampiamente ragionato e studiato con il reparto R&D di Dynafit”.

Di Daniele Milano Pession | foto apertura: Canofotosport

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Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.