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Saucony Ride 15, il TEST

di - 20/06/2022

SAUCONY Ride 15, abbiamo finalmente completato il test della nuova , oltre 100 chilometri di percorrenza, ecco com’è andata!

!!! PREMESSA MOLTO IMPORTANTE !!!

“Come vi abbiamo più volte spiegato, chi testa le scarpe per 4running magazine, piuttosto che gli zaini, gli orologi o i bastoni da trail, è un runner come tutti voi.”

I nostri tester

“Ognuno dei nostri tester corre da parecchi anni e ha una predisposizione naturale per spiegare le proprie sensazioni e trasferirle su carta o web.”

Anni passati là fuori, a correre tra strade e sentieri, ha permesso ad ognuno di loro di sviluppare un livello di esperienza sufficiente per poter dare un giudizio critico e soprattutto onesto di ciò che viene testato in diretta. Dopodiché ci si prepara mentalmente alla fase due. Ovvero la stesura di una prima bozza di un testo esplicativo in cui vengono analizzate le caratteristiche specifiche dei prodotti, per poi arrivare all recensione finale. Questa è indubbiamente la parte più complessa, in quanto bisogna riuscire a svuotare la testa dalle semplici opinioni personali, per dare una valutazione che sia il più universale possibile. Non si pretende in questo caso la perfezione, ma sicuramente ci proviamo…”

SAUCONY Ride15, cosa ne pensa Saucony?

La presentazione della nuova Ride da parte di Saucony è a dir poco entusiasmante. Il brand ha lavorato molto dietro a questo modello, che per molti runner è sinonimo di corsa da parecchi anni, a dimostrazione che quando ci si trova bene con una scarpa da running, non la si cambia più, edizione dopo edizione.

Le parole di Florian Sievers Saucony Marketing Director EMEA

“In Saucony crediamo fortemente nel potere della corsa e nel modo in cui la corsa connette le persone. Indossare scarpe nuove e correre insieme alle running community locali è ciò che amiamo e ciò che vogliamo celebrare con le nostre Switch Up Stations in tutta Europa, correndo e divertendoci con i runners locali” (Come avvenuto a Milano, città della moda, del design e della corsa, in occasione della recente presentazione stampa al Parco Sempione n.d.a.)

Presentata nel mese di aprile

La nuova SAUCONY Ride15 è stata presentata al pubblico ad aprile e, mentre scriviamo, sappiamo che ha già ottenuto un ottimo riscontro nelle vendite. La Ride è piaciuta da subito e dai negozi “sta uscendo” molto facilmente. Ha carattere e si comporta, come vedremo più avanti, molto bene a ritmi differenti. Pur essendo adatta a runner con appoggio neutro, trova tra i suoi estimatori anche molti pronatori leggeri che ne apprezzano le numerose qualità con la soletta interna tradizionale. Diversamente, è possibile inserire il proprio plantare personalizzato, anche se questa seconda scelta rende la calzatura leggermente più secca. La soletta interna infatti, ha uno spessore di ben 7mm, è prodotta da Saucony ed è in PWRRUN, lo stesso materiale utilizzato per l’intersuola. Questo aumenta notevolmente il potere ammortizzante della Ride e assicura comfort estremo. Ovviamente, eliminando la soletta si perde un po’ in comfort, pur non alterando in modo eccessivo le caratteristiche principali della calzatura e il suo grado di cushioning.

La parola all’azienda

Completamente riprogettata, RIDE 15 è la scelta vincente per chi cerca il massimo del comfort unito al miglior bilanciamento tra cushioning e reattività. Una volta indossata, non si potrà più farne a meno… Polivalente neutra, agile e performante, la Ride è la più amata di casa Saucony e torna oggi con un look audace e decisamente streamline, unito a un’altezza dell’intersuola, e uno stack implementati. Connubio perfetto tra comfort, design e leggerezza, questo iconico modello darà vita a un’esperienza di corsa incredibile.

Runner’s World USA Editor’s choice

Runner’s World USA ha inserito la Ride 15 tra le “Editor’s choice shoes” e non posso che essere d’accordo. Una calzatura che mi ha convinto e soprattutto mi ha permesso di apprezzarne a ritmi differenti le reali qualità. Insomma tutta roba vera e niente “aria fritta”, la Ride 15 ha convinto anche me!

DESIGN

Indubbiamente si tratta anche visivamente di una scarpa da running, e nel caso specifico adatta a corsa su strada. Una linea decisamente pulita, per una scarpa dalle dimensioni importanti, sia nell’altezza da terra (Stack Hight: 35 millimetri/28 millimetri), come la tendenza delle calzature “massima ammortizzazione” oggi impone, che nell’abbondanza di forma della suola, molto ampia, con grande base di appoggio soprattutto dell’avampiede. La colorazione testata, Acid Lime/Spice, ne aumenta a livello di percezione visiva, l’aspetto race! Tomaia molto ben rifinita, pressoché seamless.

FINITURE

Ho già lavato le Saucony Ride 15, rigorosamente a mano, per ben due volte la Ride 15. La tomaia in mesh è perfetta e dimostra tutta la sua robustezza. L’accoppiamento suola/intersuola/tomaia non ha dato il minimo segno di cedimento. I particolari riflettenti e i rinforzi agli occhielli delle asole, applicati a caldo sulla tomaia sono perfetti, come da nuova. La calzetta interna a cui è abbinata la linguetta non ha dato alcun segno di cedimento, a dimostrazione che si tratta di una calzatura ben progettata e assemblata, con una buona distribuzione delle colle e una buona cura del particolare.

CHIUSURA

Chiusura a 4 asole piatte, più la quinta supplementare all’altezza del collarino, per facilitare l’alloggiamento dei lacci anch’essi piatti. La terza asola è “genialmente libera” ovvero è costituita da una fettuccia collegata direttamente all’interno della calzatura alla base della tomaia (nella foto la vedete di colore rosso nel modello giallo da uomo e viola in quello verde acqua da donna). Tirando i lacci, la chiusura risulta estremamente efficace. Si percepisce la sensazione che l’arco plantare venga tirato verso l’alto migliorando indubbiamente la tenuta complessiva del piede e che il tallone sia tenuto più fermo. La linguetta, leggermente imbottita è collegata internamente ad una calzetta elastica che occupa tutto l’avampiede e personalizza la calzata, senza privare la Ride di un’ottima traspirabilità anche in questi giorni di running in cui le temperature sono andate abbondantemente oltre i 30 gradi.

IMPATTO INIZIALE

Premetto che, contrariamente a quanto espresso da molti, il mio feeling con la Ride non è nato subito, ovvero nei famosi primi 5 secondi in cui si calza una nuova scarpa da testare, ma mi ci è voluto un po’ più tempo. Ultimamente mi sono abituato a calzate più strette, soprattutto nell’avampiede, e l’abbondanza di spazio garantito dalla Ride ha richiesto un po’ di uscite supplementari per essere apprezzato. Ho così deciso di utilizzarla per una settimana abbondante come calzatura abituale da passeggio, tempo necessario affinché il piede capisse meglio la scarpa e soprattutto la soletta interna in PWRRUN+, spessa ben 7mm, acquisisse un minimo la memoria del piede stesso. Conclusione, è stata la scelta più corretta che potessi fare! La Ride oggi è tra le mie Best Choice per il 2022 come scarpa massimo ammortizzamento perché si è dimostrata da un lato perfetta nel cushioning e ottima anche a ritmi piuttosto allegri in cui spingere un po’ di più con l’avampiede in uscita di rullata risulta fondamentale.

COMFORT

Trovandomi bene a ritmi differenti, non ho ricercato nella Ride quel comfort che potrei trovare in modelli massimo ammortizzamento di altri brand in cui la vocazione principale dell’ammortizzazione rimane tale e quella è. Con la Ride, vista la polivalenza e la duttilità di utilizzo, posso dire di essermi trovato bene e non aver avuto alcun problema a ginocchia, caviglie, anche e ovviamente muscoli, anche il giorno dopo gli allenamenti, segno che la scarpa funziona. Con la Ride, se vuoi andare piano, puoi farlo, se vuoi andare più forte, anche questo è possibile, pur non variando il comfort complessivo della calzatura.

TRASPIRABILITA’

Il mesh della tomaia, abbinato alla calzetta interna, assicurano ottima tenuta e ottima traspirabilità. Perfetta per correre sereni tutta l’estate!

GRIP

Per ogni brand, la lotta alla riduzione del peso di una calzatura da running è oramai un mantra. Anche Saucony cerca di aggiornare progressivamente i propri modelli storici, come la Ride, utilizzando materiali innovativi per ottenere pesi sempre più contenuti. Il posizionamento del compound della suola in carbonio XT-900 è infatti limitato ai punti strategici, riducendo ulteriormente il peso della calzatura, ma assicurando un ottimo grip, complessivamente buono su terreno asciutto, sufficiente sugli sterrati, vista la quasi mancanza di scanalature, e buono sul bagnato.

STABILITA’

La buona scampanatura complessiva dell’intersuola della Saucony Ride 15, soprattutto in corrispondenza dell’avampiede, abbinata a buone caratteristiche specifiche di stabilità del PWRRUN, la rendono una calzatura da running complessivamente stabile e che dà una buona sicurezza in appoggio rendendo la rullata piena e rotonda.

PROTEZIONE

I nuovi materiali ammortizzanti utilizzati dai brand per sviluppare le intersuole, (ma non è il caso del PWRRUN della nuova Saucony Ride 15!) rendono le scarpe molto morbide, ma non sempre troppo protettive. Perché in fase di appoggio e di spinta tendono a cedere molto, quindi decisamente poco adatte a chi non ha una tecnica di corsa efficiente. Ho invece apprezzato molto l’intersuola della Ride perché contiene bene il piede e lo protegge bene in fase di appoggio.

CAPACITA’ DI AMMORTIZZARE della Saucony Ride 15

Più che buona, con la prerogativa che, se si vuole spingere un po’ di più sull’acceleratore, la Ride tira fuori un buon carattere race. Valutando le uscite fatte sino ad ora, mi sono accorto di quanto sia facile spingere intorno ai 4’15” al chilometro. Dopo essersi attestati su ritmi più blandi, ben oltre ai 5’-5’15”. al chilometro che, secondo me, sono il suo playground preferito.

La Saucony Ride 15 è CONSIGLIATA PER…

E’ la categoria che preferisco! E’ quella che molti di voi leggono per prima, proprio per capire se la scarpa di cui stiamo parlando è quella giusta. Quella da andare a comprare nel negozio di fiducia, oppure no. Come detto, per apprezzare la Ride 15, ho dovuto correre un po’ e oggi posso tranquillamente essere molto soddisfatto. Preparatevi quindi a calzare il piede in una scarpa dalle dimensioni dell’avampiede generose, in cui poter tranquillamente inserire i propri plantari e che, per quanto ve la vendano come scarpa “max cushioning” vi farà tranquillamente apprezzare ritmi più agili, intorno ai 4’30-4’45” al minuto. Secondo me è perfetta come scarpa cushioning, che mantiene un buon carattere, cosa non facile da rilevare tra le sue competitor. Per il peso del runner, io sono 72 chilogrammi e mi sento di destinala tranquillamente anche a chi si avvicina agli 80 chilogrammi con un buon appoggio, ma non direi oltre, altrimenti anche le qualità di supporto del PWRRUN vanno a farsi benedire!
5’-5’15”. al chilometro, secondo me, sono il suo playground preferito, per una corsa mediamente frizzante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”