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3 Scarpe da running irrinunciabili, IL TEST

di - 01/08/2022

scarpe da running - HOKA ONE ONE Mach Supersonic

Scarpe da running, HOKA ONE ONE Mach Supersonic, Dynafit Alpine o La Sportiva Jackal, 3 modelli di calzature che, avendo caratteristiche differenti, riescono ad accontentare ogni tipo di runner, il nostro TEST.

Tempo di lettura 13’45”

1) HOKA ONE ONE Mach Supersonic

TEST di Daniele Milano Pession

Dotata del nuovo foam dell’intersuola PROFLY+, lo stesso adottato dalla nuova Carbon X3, la Mach Supersonic è una delle nuove scarpe da running proposta di HOKA per correre bene e a lungo.

I numeri

PESO: 245 UK 9,5 – US 10 UOMO
DROP: 5 mm
STACK HEIGHT: 29/24mm

CONSIGLIATA PER…

Una HOKA perfetta per chi vuole spingere bene senza avere piastre in carbonio come nella Carbon collection, ma che non vuole rinunciare ad un buon comfort complessivo a ritmi blandi in un paio di scarpe da running

Rispetto al foam dell’intersuola PROFLY di prima generazione, il nuovo PROFLY+ è più reattivo e invita a spingere di più anche solo quando se ne ha voglia. Perfetta da usare negli allenamenti quotidiani. La trovo tranquillamente suggeribile anche a pesi sopra i 70 chilogrammi. Adatta a chi vuole alternare, con un solo paio di scarpe, ritmi frizzanti a ritmi blandi. Per chi ha apprezzato il vecchio PROFLY, quello della Mach è sicuramente più reattivo, ma non risulta meno confortevole.

Cosa pensa HOKA della Mach Supersonic?

Mach Supersonic in edizione limitata propone per la prima volta una nuova schiuma estremamente elastica, per allenamenti quotidiani esplosivi.
Te ne innamorerai perché: – La nuova struttura PROFLY+ dell’intersuola coniuga la massima ammortizzazione dei nostri modelli da strada e da trail originali con l’esperienza di “ammortizzazione intelligente” PROFLY a doppia densità.
Il mesh tecnico traspirante e il pratico tirante sul tallone la rendono una sneaker comoda, adatta sia ad allenamenti a ritmo elevato sia a chilometri percorsi in scioltezza.

 

DESIGN e FINITURE

Design pulito, da cui emerge nella parte posteriore un pratico tirante per poterla indossare più agevolmente quando è già allacciata. Una buona cura nell’accoppiare i differenti materiali, in particolar modo molto ben rifinita la zona tra intersuola e tomaia.

CHIUSURA

Complessivamente mi è piaciuta. 6 occhielli più uno supplementare ben distanziati con asole piatte, come i lacci, longitudinali. Linguetta imbottita ma mai fastidiosa e un contrafforte tallonare piuttosto avvolgente, che assicura bene il tallone per una chiusura precisa ma non fastidiosa.

FIRST IMPRESSION

Nella prima uscita, una corsa molto facile di meno di 8 chilometri, sufficienti per avere un’ottima “First Impression”. Piede ben posizionato, una buona sensazione in fase di rullata, grazie al buon rocker dell’avampiede che facilita la rullata, ma assolutamente non sbilancia in avanti, quindi scarpa facile anche a ritmi decisamente bassi. Aumentando il passo, la Mach tira fuori tutti i suoi cavalli, grazie all’intersuola in PROFLY+, materiale reattivo, che dà un’ottima risposta e ritrono di energia

COMFORT

Molto confortevole, anche se tenuta ai piedi per oltre 15 ore, come ho fatto il primo giorno di test.

Il piede è decisamente coccolato, senza dimenticare un buon supporto complessivo dato dalla struttura della tomaia e dal profilo laterale dell’intersuola in PROFLY+ a doppia densità, più morbida sotto al piede, più reattiva nella parte verso il terreno, che sale ben oltre il piede nella zona tallonare e mediale per dare più struttura alla tomaia.

TRASPIRABILITA’

Sebbene le giornate molto calde abbiano messo la traspirabilità della Mach a dura prova…esame passato egregiamente!

GRIP

Il suo playground ideale è l’asfalto. Su terreni più lisci perde un po’ in aderenza! La suola si consuma piuttosto velocemente. Durabilità complessiva non al top.

STABILITA’

Me l’aspettavo meno stabile e invece con l’utilizzo mi sono dovuto ricredere già dopo la prima uscita. Anche in curva, le particolari caratteristiche del mash, rinforzato nei punti di maggior stress, contengono bene le forze laterali, assicurando buona stabilità. Molto apprezzato il PROFLY+ che, come detto, lateralmente migliora sia stabilità che tenuta complessiva della scarpa.

CAPACITA’ DI AMMORTIZZARE

La capacità fisica del PROFLY+ è quella di non essere un materiale che richiede grandi volumi per essere efficace, dando comfort pur mantenendo una buona reattività. A ritmi più elevati, la Mach tira fuori gli artigli senza perdere una buona capacità di ammortizzare.

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2) DYNAFIT ALPINE

TEST di Paolo Dellavesa

“Ho testato la Dynafit Alpine in occasione della Bettelmatt Super Race, gara di 37 km che si svolge in Val Formazza e fa parte del circuito Golden Trail Series Italia. Non è stato facile ma io e la Alpine abbiamo portato a casa una sudata top ten nella classifica finale, vediamo con quali sensazioni!” P.D.

Scarpe da running - Dynafit Alpine

I numeri

PESO: 282 grammi – 9US
DROP: 6 mm
STACK HEIGHT: 26/20mm

Consigliata per

È una scarpa prestazionale ma non per questo “esclusiva”. 
Trovare un utente ideale per questa scarpa non è così scontato come mi ero immaginato calzandola la prima volta. Infatti, se dovessi descrivere la Alpine con una parola la definirei versatile, certamente da posizionare nella categoria delle calzature per piedi veloci. Da questo test emerge una scarpa leggera (ma non troppo). Ammortizzazione efficace nonostante uno stacco da terra “medio” e non massimale.
La Alpine non è equipaggiata con tutte le ultime mode-tecnologie, ma non se ne sente la mancanza soprattutto grazie al “Heel preloader” che è la vera chicca. Si calza una scarpa reattiva, protettiva dove serve senza che sia svestita per la performance.

Scarpe da running -

“I sentieri tecnici sono i suoi preferiti ma si comporta bene anche sui segmenti corribili, soprattutto grazie alla geometria rocker che tende a proiettare in avanti.”

La consiglierei al runner leggero per effettuare gare e allenamenti fino a 5-6 ore.

Può andare assolutamente bene anche per chi è meno leggero, ma solo se padroneggia una buona biomeccanica di corsa e per distanze leggermente inferiori. Complessivamente penso che sia un modello riuscitissimo e che consiglio di provare a questo tipo di utenti.

Cosa pensa DYNAFIT della Alpine

Scarpa da corsa leggera, reattiva e incredibilmente versatile sui terreni tecnici. Dedicata al trail running, ha un’ottima ammortizzazione e una calzata comoda. Con un drop di 6 mm dal tallone all’avampiede e un volume medio ti sostiene alla perfezione durante le sessioni veloci di allenamento e le corse su diverse distanze. La suola Vibram Megagrip regala una tenuta perfetta e un’aderenza sicura in ogni momento, per muoversi veloci anche su terreni difficili con il maltempo. La costruzione seamless della linguetta garantisce comodità e assenza di punti di pressione, per aumentare la resistenza. La suola con forma arrotondata Alpine Rocker, e l’ammortizzazione equilibrata consentono di raggiungere una sensibilità dinamica e reattiva in corsa.

Design e Finiture

Linee filanti e grafica aggressiva, matrimonio perfetto con la collezione di abbigliamento Alpine di Dynafit. La parte anteriore mi dà subito l’idea di essere scarica, le protezioni sono evidenti solo nella parte posteriore, con un fascione in TPU che corre in diagonale dal tallone verso il mesopiede andando ad avvolgere e irrigidire la calzatura. I materiali utilizzati di qualità, dato sottolineato anche dal peso identico delle due scarpe, pari a 282 grammi per la misura 9US, sinonimo di qualità costruttiva. Mi piace la linguetta che appare molto morbida, con il leopardo delle nevi a ricordarci che sarà una scarpa agile e veloce.

First impression

Costruzione avvolgente, in particolare nella parte anteriore, io che apprezzo molto questa caratteristica ho dovuto richiedere un numero in più. Trascorsi i primi minuti camminando, le sensazioni sono di calzare una scarpa precisa e fasciante, non molto ammortizzata ma neanche eccessivamente rigida; che mi proietta con la mente alle rapide ascensioni estive.
Geometria a rocker (o camber inverso), non estremizzato ma leggermente a “barchetta”, che già dai primi passi mi da la sensazione di spingermi in avanti.

Chiusura

5 occhielli: in quello finale essendo più soggetto a trazione è integrato un anellino rinforzato che migliora anche la chiusura generale. In queste scarpe da running manca l’occhiello extra che viene usato per personalizzare la calzata, io non ne ho sentito la mancanza perché i lacci con sezione rotonda serrano molto bene. Normalmente preferisco i lacci piatti perché la maggiore superficie a contatto con il collo del piede mi dona la sensazione di maggior avvolgimento, ma l’accoppiata lacci-linguetta funziona bene e la costruzione generale molto precisa non mi ha fatto sentire la necessità di un laccio di quel tipo. Promossa anche la linguetta che è sottile ma leggermente imbottita nei punti giusti, Presente una porzione di tessuto dove si può nascondere indicativamente metà allacciatura. Il punto debole dei lacci rotondi è che tendono ad allentarsi con il passare dei km, tuttavia il problema è facilmente risolvibile con il doppio nodo!


Comfort

Scarpe da running piuttosto minimali. Imbottiture presenti solo sul contrafforte tallonare, anteriormente la tomaia in mesh è essenziale. Costruzione molto fasciante, che mi è piaciuta, non ho percepito punti di trazione scomodi, il toe box lascia poco movimento alle dita, caratteristica che personalmente mi piace ma non ci correrei per tante ore, situazione in cui preferisco muovere un po’ le dita per distendere la muscolatura del piede. La linguetta con costruzione seamless molto morbida, quasi vellutata, contribuisce alla sensazione di comodità generale. Non è una calzatura studiata per le lunghe distanze che spesso grazie ad imbottiture e intersuole generose risultano super confortevoli; durante la mia esperienza di utilizzo in gara, che è durata 4h45, non ho percepito affaticamenti e dopo aver tagliato il traguardo, i piedi non sono apparsi stanchi o doloranti.

Traspirabilità

Per queste scarpe da running la traspirabilità è buona, soprattutto nella parte anteriore del piede. Nella parte centrale e posteriore, più imbottita, il piede tende a scaldarsi un po’, il giorno della gara la temperatura media è stata di circa 18°C e ha causato un po’ di sudorazione extra. Con il passaggio della gara a sfiorare i 3000m mi sono imbattuto in alcuni tratti di ghiacciaio, il piede si è asciugato velocemente e la discesa seguente non mi ha causato sfregamenti fastidiosi o vesciche.

Grip…VIBRAM!

Il compito è affidato a Vibram, con mescola Megagrip, un prodotto di assoluta eccellenza che non ha bisogno di presentazioni.
L’impronta del battistrada è aggressiva, prevede tasselli di geometria variabile ma più grossi verso i bordi e leggermente scanalati nella parte interna della suola, dove sono chiamati in causa per garantire trazione e drenaggio in caso di fango. Il loro orientamento è diverso tra parte anteriore della suola deputata maggiormente alla spinta e quella posteriore, fondamentale in frenata; la parte centrale come spesso accade è priva di tacchetti ma questo non compromette il livello di tenuta generale.

Heel Preloader promosso a pieni voti

Merita una menzione a sé l’“Heel Preloader”, fascione in TPU (poliuretano termoplastico) di queste scarpe da running che avvolge il tallone e si allunga verso il mesopiede.

La sua funzione, oltre a quella di donare struttura, protezione e rigidità alla scarpa è quella di fungere da vero propulsore. Quando si piega il piede (soprattutto in salita) e la scarpa si flette, questa struttura si tende e nel momento dello stacco da terra questo rilascia l’energia donando uno slancio che si sente…eccome se si sente! Questa mi è sembrata un’ottima trovata da parte degli sviluppatori di Dynafit, che hanno reso la scarpa reattiva lavorando sull’intersuola non attraverso l’inserimento di piastre ma dall’esterno; così da mantenere inalterata la sensibilità negli appoggi.
Stabilità

“Sensibile e precisa”

La Alpine non tradisce le aspettative e mi è sembrata davvero molto precisa. Lo stacco da terra di 26/20 millimetri, tallone/avampiede, e il drop di 6mm sono secondo me il compromesso perfetto per gare tra 3 e 6h. Ho apprezzato moltissimo la sensibilità che ha il piede nei confronti del terreno, questo secondo me è un parametro che molto spesso viene meno a causa di stacchi da terra elevati o piastre che isolano un po’ troppo il piede dal terreno, facendomi diminuire il feeling e di conseguenza anche il piacere di essere padrone di ogni mio appoggio.

Struttura da 10 e lode

Personalmente mi piace molto la duplice struttura della scarpa. La parte anteriore morbida e flessibile anche alla torsione mi aiuta a copiare bene le asperità del terreno quando la velocità aumenta. La parte posteriore/mediale rigida mi supporta invece quando devo rallentare o affrontare curve secche. Per apprezzare questa caratteristica sia necessario avere un piede ben allenato, perché altrimenti il rischio è quello di stancarsi vista la non grande rigidità anteriore, soprattutto nei tratti di corsa in contropendenza.

Capacità di ammortizzare

Su queste scarpe da running Dynafit ha realizzato una schiuma in EVA (ovvero etilene vinil acetato, un polimero elastomerico) a doppia densità, che definirei “semplice ma efficace”. Molte scarpe prestazionali della concorrenza sono ormai equipaggiate con inserti tecnologici come piastre in fibra di carbonio o altri materiali, la Alpine segue una filosofia più minimale e vecchia scuola, ma che secondo me ha diversi benefici. Infatti ho potuto contare su una sensibilità superiore a molte scarpe dello stesso segmento, l’intersuola risulta reattiva e con un’ammortizzazione ideale.

Suggerimento finale

È un consiglio che dovrebbe valere sempre, ma in questo caso ancora di più: provatela prima di acquistarla! La Alpine è molto fasciante, per piante medio-strette e con una numerazione che potrebbe risultare di anche 1 numero superiore alla media delle scarpe della concorrenza. Dopodiché divertitevi! Arrivare veloci in cima sarà bello, ma lo sarà ancora di più correre verso valle a perdifiato.

3) LA SPORTIVA JACKAL

TEST di Giorgia Ganis

“Come prima uscita ho voluto subito testarle su un percorso bellissimo quale quello del percorso della gara Aosta-Becca di Nona con partenza da Pila. Ho adorato le scarpe per tutti i 1500d+ di salita e le ho odiate per tutti i 1500d-.” G.G.

I numeri

PESO: 258g – EU 40 Donna
DROP: 7 mm

Cosa pensa La Sportiva della Jackal

Calzatura da mountain running dedicata alla corsa off-road su distanze ultra ed allenamenti prolungati su medie distanze grazie all’eccezionale ammortizzazione garantita dall’innovativa tecnologia ad alto ritorno di energia Infinitoo™.

DESIGN E FINITURE

La tomaia è realizzata in nylon con inserti in rete, rinforzata da un materiale termoplastico che prosegue lateralmente lungo la scarpa fino al puntale, per poi portarsi sulla parte posteriore e terminare come passante per i lacci. La linguetta è ben imbottita e presenta un inserto a sellino di bici con materiale rigido, utile a non creare pressione e alleggerire la tensione dei muscoli tibiali, oltre ad aderire perfettamente alla sagoma della caviglia. Lateralmente la tomaia a rete garantisce una buona posizione e fermezza della linguetta stessa. Nella colorazione testata ARTIC/WHITE l’impatto visivo è molto piacevole, con l’azzurro artico in contrasto con elementi di blu e lavanda.

scarpe da running

ALLACCIATURA

I lacci sono leggermente elastici, si nota che quando li si stringe la loro sezione diminuisce. Tutti i passanti dei lacci, ad eccezione dei due occhielli finali, sono delle fettucce in nylon. La tensione dei lacci è estremamente uniforme e l’allacciatura è immediata, l’ideale in caso di pause in cui si desidera togliere per qualche secondo la calzatura e reindossarla rapidamente per riprendere l’azione di corsa, ed estremamente utile in caso di piede gonfio poiché permette di essere adattata velocemente, migliorando il comfort del piede. In generale l’allacciatura combinata alla linguetta regala una sensazione di comfort e protezione al piede.

scarpe da running

IMPATTO INIZIALE lungo l’Aosta-Becca di Nona

“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris, Nescio, sed fieri sentio et excrucior”. Il mio impatto iniziale mi ha evocato la poesia di Catullo (Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi. Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento). Appena indossate mi sono resa conto fin da subito che avevo ai piedi un modello eccezionale di scarpa, ma ahimè troppo piccolo.

Erano del mio numero standard ma consiglio a tutti, se le acquistate tramite web, di prenderle di almeno un numero in più. Come prima uscita ho voluto subito testarle su un percorso bellissimo quale quello del percorso della gara Aosta-Becca di Nona con partenza da Pila. Ho adorato le scarpe per tutti i 1500d+ di salita e le ho odiate per tutti i 1500d-. Le uscite successive le ho utilizzate su percorsi più brevi, strade bianche e sentieri sconnessi in salita e discesa, per poterne apprezzare maggiormente le caratteristiche soffrendo un pochino meno.

COMFORT

La soletta all’interno delle Jackal è Ortholite Hybrid Ergonomic, molto funzionale e duratura, stabile durante la corsa ne migliora la sensazione di comfort. L’interno della tomaia è realizzato in microfibra, molto funzionale per evitare possibili problemi di sfregamento con qualsiasi tipo di calzino.

scarpe da running

Per quel che concerne la pianta mi è apparsa leggermente più larga rispetto ad altre calzature, con maggiore spazio per le dita dei piedi, altro aspetto fondamentale per chi percorre lunghe distanze dove il piede tende a gonfiarsi. L’unica parte delle scarpe che personalmente ho trovato scomoda è l’acuspide a livello del tendine di Achille, poiché la conchiglia che avvolge il tallone è molto rigida e poco imbottita rispetto ad altri modelli. Il piede è estremamente ben contenuto e stabile, ma personalmente non ho apprezzato questa sensazione di rigidità a livello posteriore.

GRIP

La suola delle Jackal è una mescola Frixion Red un materiale che garantisce un grip eccezionale e una lunga durata. Ho avuto modo di utilizzarla su sentieri molto sconnessi, franosi e ricchi di pietre e terra. Ho avuto piacere di riscontrare in queste scarpe da running un’aderenza e una precisione nel passo sia in salita che in discesa. I tasselli geometrici della suola sono disposti in modo uniforme e orientati per un grip di livello su ogni pendenza del terreno, non tendono inoltre ad accumulare terreno in caso di suolo fangoso.

scarpe da running

STABILITA’

La struttura della tomaia è morbida e garantisce un buon supporto e stabilità. L’inserto posteriore della tecnologia “Infinitoo” contribuisce alla stabilizzazione della corsa. L’intersuola presenta inoltre un inserto Rock-Shield in EVA ad alta intensità, per una corsa più stabile. Il rocker, non accentuato ma esteso, permette un passo molto leggero, garantendo un buon supporto al momento della spinta, sia che tu stia andando piano sia che tu stia correndo a velocità più sostenute anche se, in generale, essendo queste scarpe da running ideate per distanze lunghe, la velocità generale di percorrenza tende sempre ad essere medio bassa su questi tipi di percorsi.

scarpe da running

TRASPIRABILITA’

La rete della tomaia è molto fitta, ho corso su sentieri e sterrati molto terrosi e secchi e nonostante queste scarpe da running fossero completamente interrate non era entrato un granello di terra all’interno della calzatura. Direi l’ideale su gare con kilometaraggi medio lunghi, per un ultra trail anche se le Jackal potrebbero essere perfette sotto molti aspetti, a mio avviso consiglierei una scarpa più traspirante per scongiurare il più tardi possibile la sensazione di piede cotto che inevitabilmente insorge sulle lunghe distanze.

scarpe da running

 

CAPACITA’ DI AMMORTIZZAZIONE

Ammortizzazione a dir poco eccezionale, grazie anche alla tecnologia ad alto ritorno di Energia “Infinitoo”, dei cuscinetti in materiale molto ammortizzante inseriti all’interno dell’intersuola, già di per sé molto ben strutturata ma che grazie a questi supporti garantiscono un sostegno non solo nella parte del tallone ma anche a livello della punta, molto importante durante la corsa in discesa su terreni accidentati. Il simbolo infinito in caratteri catarifrangenti è posizionato sul tallone.

PROTEZIONE/SOSTEGNO

Sostegno e protezione ottimi in una delle scarpe da running che garantisce un mix di leggerezza e reattività. Il modello da donna numero 40 pesa 258g, ideale per la tipologia di scarpa e il rendimento che essa può offrire. Il drop di 7 mm permette di avere un po’ di sicurezza e agilità in più in discesa senza però aggiungere maggiore fatica in salita o in pianura.

scarpe da running

CONSIGLIATA PER…

Un’ottima scarpa da trail, tra le scarpe da running è consigliata per corsa off-road su medio-lunghe distanze, ideale sia in allenamento, che in gara, molto versatile e con una buona resa e resistenza generale. Ribadisco l’importanza di prendere almeno un numero in più, se troppo giuste-piccole vi possono far vedere le stelle e perdere il piacere di correre con una scarpa davvero eccezionale!

 

 

 

 

 

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”