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Sci alpinismo in Valle d’Aosta: La Thuile

di - 05/02/2024

la thuile freeride sci alpinismo

Per una volta abbiamo mollato gli impegni cittadini per approfittare della miglior giornata che il meteo aveva in programma, avevamo voglia di una prima giornata di sci alpinsmo, perché non andare in Valel d’Aosta? Organizza il tutto in fretta e furia, carica una bella quantità di materiale in macchina e via, destinazione La Thuile.

Non ci è capitato molte volte di aprire la stagione ai primi di dicembre, certo ai montagnini sembrerà incomprensibile, le montagne sono lì, e ai milanesi che celebrano il St. Ambrogio come evento dell’anno sembrerà una bestemmia, ma tant’è. Di solito a dicembre si sono accumulati una quantità di impegni non più posticipabili, il mood è isterico e qualsiasi impegno deve essere assolto per, ieri. Per questo di solito ci tappiamo il naso e spingiamo il carretto fino alla sera della Vigilia, incuranti di eventuali condizioni nevosi al limite dell’epico.

Di solito, ma non questa volta.

Perché questa volta non avevamo proprio voglia di piegarci alle nostre regole, anzi l’idea era addirittura di infrangere l’ultimo tabù, partire un giorno lavorativo.

la thuile il paese
La Thuile, Foto: Marco Melloni

Il giovedì danno sole, l’unica finestra prima della prossima nevicata, quindi occorre muoversi già il mercoledì.

Eh dove possono andare a sciare dei milanesi se hanno poco tempo a disposizione? La Lombardia ha magnifici resort da offrire e non c’è il balzello dell’autostrada, per contro se trovi traffico fai prima ad andare alle Lofoten. Engadina? Ho un limite troppo basso della carta di credito, grazie. Alto Adige? Ma se ho appena detto che abbiamo poco temo.

Beh era facile: Valle d’Aosta, montagne da paura a due ore e mezza di distanza, anche meno.

la thuile le piste
La Thuile, Foto: Marco Melloni

Sci alpinismo in Valle d’Aosta, la scelta cade su La Thuile

Dopo aver deciso di fare sci alpinismo in Valle d’Aosta la scelta cade su La Thuile anche perché ci sono un paio di amici con la fissa per il backcountry, potrebbero darci qualche dritta per orientarci nei fuoripista, sono local da anni e a seconda delle condizioni sanno sempre consigliare un secret spot. E’ deciso, andiamo a La Thuile.

Già a Pré Saint Didier c’è neve e questo fa ben sperare, ma mano a mano che saliamo i tornanti la situazione si fa ben più interessante, non vi dico in paese.

Non che la neve qui manchi di solito ma ai primi di dicembre vedere queste condizioni mette davvero di buon umore. Domani ci divertiremo parecchio.

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La Thuile, Foto: Marco Melloni

La funivia non la prendiamo prestissimo, perché tra una sveglia comoda nel carinissimo B&B Horses & Dreams, una colazione abbondante all’Angela’s Café e l’affitto di un paio di scarponi, insomma, si fa una certa. Fortunatamente a St. Ambrogio si muovono prevalentemente i milanesi quindi gli skier non sono molti e non c’è da fare attesa agli impianti. Arrivati a Les Suches 2.176 m iniziamo a scaldarci con qualche pista, risalendo con la Chaz Dura Express, Chaz Dura e Chalet Express. La neve è fantastica e il sole splende, cosa vogliamo di più? Spostarci dalle piste battute.

I nostri amici sono più lenti di noi, hanno tutti figli e devono affittare l’attrezzatura per la stagione, siamo soli, dove si va? Non è un problema qui a La Thule, perché volendo abbandonare i tracciati battuti e senza mettersi nei guai, si può andare a pellare su un tracciato realizzato ad hoc nell’ambito de percorso transfrontaliero “Nouvelles liaisons tranfrontalières – Interreg Alcotra”, battuto e palinato. Fantastico.

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La Thuile, Foto: Donatella Munerol

Montiamo le pelli e via che si sale

Così torniamo a Les Suches e alla base della Chaz Dura Express, agganciamo le pelli e iniziamo a salire. 

L’obiettivo è percorrere in circa 4 Km del tracciato, che con 382 m di dislivello positivo porta al Colle del Belvedere 2.558 m. Insomma un tour fattibile, sicuro e super panoramico, da cui ammirare sia il Monte Bianco che il Ghiacciaio del Rutor. Dalla Colle del Belvedere volendo sarebbe possibile proseguire per la Francia, seguendo la pista Carabiniers che conduce alla seggiovia Chardonnet. Prso questo impianto si raggiunge il Col de la Traversette da dove si scende fino a La Rosière 1.850 m (percorso totale 11,3 Km).

Noi optiamo per tornare indietro e riusciamo a goderci qualche piacevole e facile pendio in fresca.

Poteva andare meglio? Ne dubito, giornate come questa restano nelle memoria per parecchio tempo ma, bevendo una cioccolata in baita prima di scendere con la pista N°2 mi viene un’idea… perché non chiudiamo con il botto?

la thuile sci alpinismo
La Thuile, Foto: Donatella Munerol

E così, infilato il mio nuovo zaino Airbag ci appartiamo lontani da occhi indiscreti e armato il sistema… BOOM!

Ora si che possiamo tornare a casa.

la THUILE SCI ALPINISMO
La Thuile, Foto: Marco Melloni

Ecco cosa abbiamo testato per lo sci alpinismo

Foto: Donatella Munerol

Alpspitze Pro 3L JKT
Alpspitze pro 3L Pants

La peculiarità di questo completo è ancora una volta il tessuto, infatti nel 2019 The North Face ha lanciato sul mercato una membrana sviluppata in autonomia, chiamata Futurelight. Questa membrana ha utilizzato per la prima volta la tecnologia Nanospinning, in grado di creare fori a livello nanometrico, caratterizzati da grandissima permeabilità all’aria. Futurelight consente ai designer di scegliere con la massima libertà peso, elasticità e struttura del tessuto a cui è applicata. In questo caso specifico la membrana Futureight è stata applicata ad un tessuto in Nylon riciclato, elastico, leggerissimo e morbidissimo.

Il risultato è straordinario in termini di traspirazione e quindi ideale per un capo pensato per intense attività alpine, con gli sci ai piedi. Rispetto ai modelli Summit Series che utilizzano Gore-Tex ha un coefficiente di impermeabilità probabilmente inferiore ma a tuto vantaggio della traspirazione.

Foto: Marco Melloni

Sia la giacca che i pantaloni sono ricchi di features funzionali. La prima ha una lunghezza protettiva che arriva a coprire parzialmente i fianchi, lunghe cerniere di ventilazione sotto le braccia e il busto, due tasche scaldamani, una tasca pettorale e due ampie tasche interne in rete. Tutte le cerniere sono YKK Aquaguard waterproof. L’assenza di cuciture sulla spalla aumenta il comfort quando si porta lo zaino, i polsi, il fondo e il cappuccio sono regolabili, quest’ultimo, compatibile con il casco è raccordato al collo alto, dotato di tassello in tricot spazzolato e forato al laser.

Innovativo il design della ghetta paraneve dotata di inserto in silicone. Il pantalone ha aperture full sull’esterno della gamba, ma di tipo asimmetrico, solo una delle due consente di aprire anche la vita, agevolando le pause in bagno. Funzionali le bretelle agganciate solo al davanti della cintura. La vita alta protegge in caso di caduta nella neve profonda. Il fondo del pantalone, provvisto di ghetta interna, ha un soffietto che amplia la larghezza e tre bottoni automatici per scegliere la larghezza. Tre tasche zippate consenti di riporre piccoli oggetti personali.

Giacca Summit Stimson Futurelight Donna
Pamtalone Summit Stimson Futurelight Donna

Lo zaino è un accessorio fondamentale per la montagna e uno zaino Airbag aumenta la sicurezza in caso di valanga in modo esponenziale. Abbiamo trattato sul numero scorso le differenze fra le tecnologie di sistema disponibili e oggi vi parliamo di questo modello Ortovox di tipo Elettronico. La tecnologia LiTRIC sfrutta una ventola attivata da Super-Condensatori e una piccola batteria agli ioni di litio. Basta mettere in ricarica lo zaino tramite il cavo USB e lo zaino sarà pronto per due attivazioni (intervallate da qualche minuto e dal ripiegamento del pallone). Lo zaino con sistema pesa 1.970 g e noi nel 27 L abbiamo fatto stare il kit pala e sonda (nell’apposito alloggio), una macchina fotografica reflex, le pelli e un ricambio.

Foto: Donatella Munerol

Lo zaino è dotato di rete di fissaggio per il casco (riposta in un vano con cerniera), cinghie di compressione laterali, porta piccozza con asola a velcro removibile e sistema di trasporto degli sci, Nella tasca porta documenti ad accesso esterno c’è un gancio portachiavi ed è riposta la leva in plastica per lo sgonfiaggio. La cinghia pettorale è dotata di fischietto di emergenza. La maniglia per armare il sistema può essere posizionata su diverse altezze e può essere spostata su entrambi gli spallacci. Il sistema si accende tramite un tasto posto sul motore (interno allo zaino) e una serie di luci LED (verde, arancio, rossa), visibili dall’esterno grazie alla trasparenza del tessuto indicano lo stato di carica. Con una semplice rotazione (di 180°) la maniglia passa dal blocco all’armo (esponendo il lato arancione) e se il sistema è acceso e carico, si può far esplodere il pallone. Una volta innescato il sistema esso si riattiva diverse volte per mantenere il gonfiaggio.

Lo sgonfiaggio si effettua riposizionando la maniglia di innesco in posizione di riposo, inserendo in un apposito foro di sfiato del motore la leva in plastica alloggiata nella tasca esterna, e sgonfiando il pallone manualmente ripiegandolo nel suo alloggio. Vantaggi rispetto ad un sistema a bombola? Non bisogna far ricaricare la bombola in centri specializzati, non ci sono problemi in caso di trasporto aereo, si hanno a disposizione due inneschi consecutivi. Si consiglia, dopo 50 inneschi di farlo verificare in assistenza. Anche se forse se prendete 50 valanghe è meglio che smettiate di sciare.

Ortovox Avabag LiTRIC Zero 27

Il modello che abbiamo provato era lungo 175, sidecut 124/87/109 e raggio 19 m. Una bella proporzione che rende lo sci assolutamente polivalente. Portarmi peso inutile quando faccio pelli non mi è di gradimento ma non amo nemmeno quegli scietti inconsistenti che sbacchettano ad ogni asperità del terreno in discesa. I suoi 2,6 Kg nascondono una struttura solida realizzata con anima in legno Paulownia e cell Core, rinforzi Nano Carbon e costruzione con Sidewall nella parte centrale. Il profilo è free rocker. Stabili, precisi, reattivi, li abbiamo messi alla prova in pista e in fresca e su entrambi i terreni ci hanno regalato dei bei sorrisi. Approvati.
Rossignol Escaper 87 Nano Open

Foto: Donatella Munerol

Bastone da free-touring da 300 g, dotato di maniglia Cosmonaut con foam lungo per cambiare l’impugnatura al variare della pendenza, leva CamLock in bimateriale (plastica e gomma), asta in Alluminio 7075, resistente ai colpi, per seguirvi stagione dopo stagione.

Cober Freedom

Bastone in Alutech 7075 con Long Foam Grip, ossia impugnatura estesa per una maggior versatilità di utilizzo. Sistema di regolazione Wing Lock a leva e cestello WInter Top Basket. Ormai un classico che ci ha accompagnati anche nel recente ski trip in Corsica.

Masters Ski Tour Pro

COSA FARE A LA THUILE IN INVERNO

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.