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Shawn Neville, CEO di BOA Technology

di - 28/11/2024

Shawn Neville, molto più di CEO di BOA Technology, lungimirante, particolarmente attaccato al proprio lavoro e grande storyteller. Attraverso le sue parole ci ha permesso di conoscere la vision di BOA.

UTMB Mont-Blanc, la più grande kermesse sportiva al mondo dedicata al trail running, ci ha permesso di incontrare Shawn Neville, CEO lungimirante e istrionico di BOA Technology, che ci ha raccontato la vision di BOA.

Di Daniele Milano Pession

UTMB, una ghiotta opportunità

Da quando nell’estate del 2003 l’intraprendente Catherine Poletti e suo marito hanno inventato la gara di trail più famosa al mondo, stiamo infatti parlando dell’UTMB Mont Blanc, la kermesse francese è diventata un vero e proprio palcoscenico del trail running. Una settimana intera durante la quale, a fine agosto, Chamonix si trasforma in un ufficio a cielo aperto, per tutti gli addetti ai lavori fonte incredibile di incontri, riunioni, interviste. Tra le numerose presentazioni e anticipazioni prodotto, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Shawn Neville, CEO di BOA Technology, che ci ha raccontato il futuro di BOA Fit System.

A proposito di BOA

Con il suo sistema di allacciatura rapida il BOA Fit System ha letteralmente stravolto il concetto di fitting a cui siamo abituati. Un’invenzione che trova sempre più spazio in un mercato esigente, dove la massimizzazione della performance impera e anche il più piccolo particolare può diventare fondamentale.

Shawn, come definiresti il tuo ruolo in BOA Technology?

Il mio ruolo è molto semplice. Mi chiedo sempre come posso trovare la giusta connessione per ispirare chi lavora in BOA e con BOA. Come posso trovare la giusta connessione tra le richieste dei nostri atleti e i nostri laboratori. Mi chiedo sempre come poter mettere in connessione ciò che il mercato richiede e ciò che noi produciamo. Cerco di combinare nel modo migliore l’esigenza di un mercato in crescita e ciò che noi sviluppiamo. L’obiettivo è quello di dare vita a un prodotto altamente performante e funzionale insieme ai “best brand” presenti sul mercato. Per noi è fondamentale spingere l’innovazione sempre più avanti. Io devo vivere 5-10 anni avanti, nel futuro, e ti posso assicurare che è fantastico, ecco che cosa faccio io…

Qual è la vision di BOA Technology per il futuro?

Quando parliamo di BOA non parliamo di qualcosa che esiste già, ma di ciò che deve essere ancora inventato.
La vision di BOA è evolvere la propria storia verso un futuro migliore. Se pensi a BOA quando tutto è iniziato, aveva un sistema di allacciatura bello da vedere e funzionale, e allo stesso tempo elegante. Oggi il nostro futuro è cercare di performare sempre meglio con ogni singolo atleta e con ogni brand con cui lavoriamo. Tutto ciò che proviamo, studiamo, disegniamo ha una ragione scientifica e l’obiettivo è quello di continuare a migliorare. Ogni prodotto finale è frutto di studi approfonditi sino a quando non siamo certi di aver raggiunto il massimo, integrandolo in un prodotto. Pensiamo a ogni singolo elemento e ai materiali usati come qualcosa di perfetto, da combinare pezzo per pezzo con tutti gli altri componenti per raggiungere il top. E ti assicuro che poter dare vita a ogni singolo prodotto è fantastico. Se pensi che solo 4 anni fa abbiamo lanciato il nostro Performance Fit Lab a Denver e davanti a noi abbiamo già 10 anni di lavoro da fare…

Sostenibilità e pratica eco-friendly nel design e nel packaging dei prodotti. Come si posiziona BOA Technology?

Quando è iniziato il mio viaggio con BOA, 8 anni fa circa, le cose erano molto diverse. All’epoca usavamo molta plastica e il nostro packaging, a pensarci oggi, “non aveva un gran senso”. Ma con il tempo sono cambiate tantissime cose e la nostra attenzione verso l’ambiente è ora assolutamente primaria. Ti posso dire con certezza che dall’anno prossimo il 60% del nostro prodotto sarà riciclabile e rinnovabile per evitare il più possibile la produzione di rifiuti. Inoltre abbiamo ridotto di oltre il 40% il nostro packaging che attualmente è 100% riciclabile e rinnovabile. Ma, ancora più importante, la nostra responsabilità sociale: abbiamo impostato nuovi standard per le 900 persone che lavorano attualmente nelle nostre fabbriche per realizzare i nostri prodotti. Quest’anno per la prima volta il 100% delle nostre fabbriche ha raggiunto lo standard A, perché siamo convinti che le condizioni di vita di ogni lavoratore, la qualità del lavoro e l’utilizzo del tempo di ciascuno debbano rientrare in un progetto più ampio verso una comunità sostenibile, per produrre in modo consapevole e sostenibile prodotti sostenibili.

Collaborate con le migliori aziende al mondo, come le scegliete?

Noi crediamo fermamente nei vantaggi che può avere il nostro BOA Fit System per incrementare la performace. Oggi abbiamo circa 400 partner commerciali, con cui condividiamo il concetto di performance nei vari sistemi di allacciatura. Otto anni fa avevamo circa 500 partner, oggi sono 400, ma il nostro fatturato è quattro volte superiore. L’obiettivo attualmente è quello di lavorare con aziende premium con cui avere le migliori relazioni e collaborazioni possibili.

Quanto ti senti coinvolto nel progetto BOA Fit System?

Faccio del mio meglio per essere coinvolto quando ce n’è bisogno, perché ci credo profondamente. Come CEO respiro quotidianamente ciò che succede in BOA, ho delle grandi persone attorno a me. Per me è fondamentale supportarle e questo è il mio lavoro.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”