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SOPHIE GRANT, intervista alla trail runner de La Sportiva

di - 06/01/2024

Sophie Grant atleta La Sportiva

Sophie Grant, talentuosa atleta inglese de La Sportiva, intervistata dal nostro Paolo Dellavesa, per svelarci alcuni segreti su come affrontare al meglio le gare di lunga distanza, le mitiche ULTRA!

A cura di Paolo Dellavesa | foto: The Adventure Bakery

Ciao Sophie! Grazie per essere qui. Ti chiedo subito: qual è il tuo percorso di avvicinamento alle gare di lunga distanza?


Ciao Paolo. Guarda, quando affronto gare importanti sono super carica. Prove di così tante ore sono così ricche di variabili! Ti faccio l’esempio del mio percorso di avvicinamento alla LUT di quest’anno, che è stato lineare e senza intoppi, quindi sono contenta, sebbene certamente ci sia sempre qualche aspetto da migliorare. Sono stata in Nuova Zelanda a dicembre e poi sono tornata per fare allenamenti di sci alpinismo e quindi, con il prosieguo della stagione, ho incrementato gli allenamenti di trail aggiungendo alcune gare per limare la condizione.

Sophie Grant atleta La Sportiva
Parlando di equipaggiamento, che abbigliamento La Sportiva usi in gara? E soprattutto, quali scarpe?


Io personalmente mi trovo davvero bene sul terreno dolomitico con le Jackal II BOA. Lascio per sicurezza un paio di Akasha a mio marito che fa assistenza lungo il percorso: le tengo come opzione B nel caso i miei piedi comincino a soffrire per qualche motivo.

“Le Akasha sono un po’ più confortevoli nei momenti difficili che potrebbero presentarsi.”

Per quanto riguarda l’abbigliamento opto per la gonna e la T-shirt da gara, che preferisco alla canottiera in giornate terse, perché mi protegge le spalle dal troppo sole e limita il surriscaldamento: se comincio a sudare si bagna e mi tiene fresca! Alla fine sudiamo per quello!

In quanto parte del team La Sportiva, qual è il valore aggiunto di essere in questa grande famiglia?


Beh, pensa che io corro solo con scarpe La Sportiva da almeno 10 anni, ben prima di essere sponsorizzata. Ho amato queste calzature ancora prima che loro amassero me! È davvero un’azienda incredibile perché chiedono e ascoltano costantemente i nostri pareri e i nostri desideri. Dalla parte tecnica al design, è davvero stimolante! Poi è bello perché amo la sostenibilità e La Sportiva la porta avanti con fermezza da tempo.

Sei coinvolta in qualche modo nella ricerca e sviluppo prodotti La Sportiva? Se sì, come?


Sì! Sono decisamente parte dello sviluppo. Un aspetto davvero motivante di questo team è l’ascolto da parte di ingegneri e designer di quelli che sono i feedback degli atleti. L’ultima innovazione che ha visto coinvolta me e le mie compagne è quella che mi vedi ai piedi, si chiama Levante, e sarà disponibile sul mercato dalla primavera/estate 2024. Una scarpa completamente nuova e dedicata a ciò che serve alle donne. Essenzialmente abbiamo pensato alla parte tecnica, immaginandola per distanze un po’ più lunghe rispetto alle altre proposte in catalogo La Sportiva, ponendo l’accento su comfort, grip, stabilità, spazio per le dita anteriormente, un contrafforte tallonare solido e preciso e la mia adorata ghetta integrata: odio correre con i sassolini che mi pungono i piedi! Ma è stato divertente perché abbiamo contribuito anche al suo design, scegliendo per esempio i colori.

Ultimamente gli atleti di montagna sono sempre più poliedrici, praticano spesso un ventaglio di attività molto ampio che non si limita alla propria disciplina d’elezione. Tu come interpreti questa tendenza? Preferisci essere solo trail runner o spazi su diverse discipline dell’outdoor?


Ah, io faccio davvero di tutto! Non tutto bene, sia chiaro, anzi! Ti dico, adoro sciare e arrampicare, vorrei scalare il Cervino tra le prossime vette. Poi ogni tanto uso il parapendio! Alla fine amo la montagna e mi piace viverla in ogni forma. Il punto è che, per essere efficace in qualcosa, hai bisogno di praticarla molto; quindi, arriva un momento della stagione in cui devo dedicarmi di più alla corsa. Credo molto negli altri sport, magari ancor più che per un rafforzamento del corpo per un benessere mentale.

Ho pensato a questa domanda perché è davvero un punto chiave dell’ultra trail: dacci qualche spunto su come superi le crisi, che inevitabilmente si presenteranno prima o poi. Che approccio mentale hai a queste gare?


Bene, bella domanda! Allora, io cerco di capire davvero quali siano le mie esigenze e corro guardando solo me stessa. Devo resistere alla tentazione di aumentare il ritmo se qualcuno lo fa, in particolare in partenza nelle gare. Analizzo molto le mie competizioni precedenti per fare tesoro di come ho superato i momenti bui, capirne i motivi e ridurre la possibilità che si ripresentino nelle successive. Penso che spesso sia davvero fortunata a correre in posti straordinari, come possono essere le Dolomiti, e se sono in difficoltà mi dico: “Ma guarda che bello, dai!”. Occorre godersi i posti in cui si corre, a volte uso anche la musica che mi allevia un po’ la fatica.

Per quanto riguarda l’alimentazione, come la gestisci in una gara molto lunga? E come cambia rispetto a prove corte?


Io sono una forte sostenitrice del fare pratica per cercare qual è il massimo che puoi assumere, ma anche nelle distanze corte. Più mangi e meno il tuo corpo cerca cibo, meno sarà il danno muscolare. Non credo che ci siano differenze sostanziali rispetto alle distanze brevi, è solo più difficile con il passare delle ore continuare ad assumere grandi quantità di carboidrati, perché spesso dopo qualche ora il tuo stomaco si ribella. Io cerco di assumere 95 grammi di carboidrati all’ora, sia liquidi nelle flask sia con dei gel. Poi, quando incontro mio marito che mi fa sempre da supporto, mangio del riso al quale aggiungo sale e salsa di soia. Ho visto che tutte le volte che sono riuscita a mettere tanto cibo sotto ai denti durante le gare, anche molto brevi, il mio recupero è stato decisamente più veloce, ma questo necessita di grande pratica perché ciascuno di noi ha un proprio limite, sia nella tipologia di carboidrati sia nella sua quantità totale.

Molto interessante, 95 grammi di carboidrati all’ora! Wow, è davvero tanto!

“Ho provato a spingermi sui 100 grammi su gare di 4 ore, ma forse è un po’ troppo, così ho trovato il giusto equilibrio in una dose leggermente inferiore.”

Purtroppo quei quantitativi sono davvero impossibili da assumere solamente con cibi tradizionali come pane o altro, perché troppo “voluminosi”, quindi ricorro a maltodestrine e gel per la maggior parte. Sono tutte cose che vanno allenate con grande attenzione. Vi consiglio di provare su gare più corte ad aumentare il quantitativo di cibo ingerito, così da trovare il vostro limite e utilizzarlo in quelle più lunghe. Un altro test che ho fatto qualche anno fa e mi ha fatto svoltare davvero è stato la rilevazione di quanti mg di sodio (Na) perdo per litro, così ora so quanto devo reintegrare, senza mai eccedere né andare in carenza.

Sono curioso, qual è stata la tua esperienza in gara più memorabile di sempre?


Posso sceglierne due? Non è facile! Allora, l’anno scorso ho fatto il TOR DES GEANTS per la prima volta e, Wow, è stato incredibile! Ho fatto una montagna di errori, ma è stata un’esperienza unica: in partenza non ero né sicura di finirla né di quali sarebbero state le situazioni da gestire. Un’altra gara da fare almeno una volta nella vita, cambiando completamente contesto, è la 100 miglia che si svolge alle isole Reunion, nell’Oceano Indiano tra il Madagascar e le Mauritius. Si corre in contesti particolarissimi, soprattutto ambientali, con boschi di bamboo giganti e mare meraviglioso.

Fantastico, Sophie! Grazie ancora. Buona fortuna per tutto. A presto!


Grazie a voi, buon divertimento e non dimenticate di godervi i posti pazzeschi in cui correte durante le gare!

Sophie Grant QUI!

Sophie Grant QUI!

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”