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Stay Outdoor Experience: Ragazze da Falesia

di - 12/11/2020

ragazze da falesia

Prendi 9 ragazze e mettile insieme per un week end in mezzo a pareti di roccia e bosco. Non è un raduno di streghe (anche se una, vi assicuro, l’abbiamo incontrata), ma l’experience “Ragazze da Falesia” organizzata Stay Outdoors il 29 e 30 giugno a Roncobello, nel cuore delle Orobie.

Sabato mattina, ore 7.50

Sto arrivando all’appuntamento – designato dalla nostra Guida Alpina locale Giulia Venturelli – e mi chiedo quanto dovremo aspettare tutte le partecipanti. Le ragazze, si sa, sono sempre lente e in ritardo. Ma appena arrivo, devo subito ricredermi: alle 8.00 sono tutte lì, pronte a tuffarsi in questo week end di arrampicata fra sole donne.

Presentazioni, sorrisi (che non mancheranno per tutti e due i giorni) e, raggruppate le macchine, siamo pronte a partire.

Un caffè volante al paese, dove i nomi detti prima cominciano ad essere attribuiti a una determinata ragazza con la sua specifica personalità, e parcheggiamo dove inizia il sentiero che ci condurrà in falesia. Unico maschio ammesso per i due giorni, l’esuberante cane Ombra.

Iniziamo a preparaci e toccare con mano il materiale d’arrampicata, fornito dalle aziende La Sportiva e Black Diamond, che presto testeremo sul campo. Con il caldo la prova delle scarpette diventa difficoltosa, ma in poco tempo abbiamo gli zaini carichi di tutto l’occorrente per scalare: scarpette LaSpo (le ragazze hanno optato per provare il modello Finale) e casco, imbrago, porta-magnesite e importantissimo spazzolino per pulire le prese di Black Diamond.

Ci inoltriamo nel bosco, dove riprendiamo fiato sotto l’ombra degli alberi, e seguiamo Giulia che ci guida sul sentiero che porta alla falesia.

Il posto è bellissimo e dopo una breve camminata arriviamo alla parete dove scaleremo il primo dei due giorni.

Ragazze in falesia

Le ragazze, che chiamo così per praticità ma che in realtà sono Viviana, Francesca, Giada, Beatrice, Anna, Daria e Alice, sono già pratiche con l’arrampicata e Giulia per capire il loro livello monta qualche itinerario facile per farle scaldare. Scalano – ovviamente – a coppie e a turno si fanno sicura, sempre controllate con la coda dell’occhio dalla Guida. Da quando scalo ho sempre visto ragazze in falesia lamentarsi per svariati motivi, ma sembra che succeda solo in compagnia dei ragazzi perché le cordate solo femminili sono tranquille e grintose. Ma soprattutto, instancabili.

ragazze da falesia

Scalano dalle 10 fino alle 17, fermandosi solo per smangiucchiare qualche cosa, bere un po’ d’acqua, lanciare un bastone a Ombra o dare un’occhiata alla partita della nazionale femminile di calcio. A turno Giulia spiega a tutte come scendere in corda doppia, manovra che servirà per il giorno successivo.

Scalano allo sfinimento, fino a farsi aprire le mani. Qualcuna scala da prima, qualcun’altra da seconda, ma tutte, e dico tutte, ci mettono tutte sé stesse, senza riserve. Si incitano e si rassicurano. In falesia si respira calma ed energia allo stesso tempo.

Il tempo passa in fretta e ci accorgiamo che si è fatta ora di sistemare il materiale e andare a preparare il campo. Così, torniamo verso le macchine e prendiamo tutto l’occorrente per la nostra serata di campeggio libero. Abbiamo da testare: tende, sacchi a pelo, materassini del leader del settore Ferrino, ma prima di metterci al lavoro, un po’ di meritato relax.

Il posto per dormire è una bellissima radura aperta, con tavoli e panche e intorno ad uno di essi ci godiamo un bicchiere di vino e proseguiamo le chiacchere iniziate in falesia.

Prima di essere troppo brille per venirne a una, iniziamo a cucinare e a montare il campo per la notte. Presto le chiacchere e i bicchieri di vino proseguiranno intorno al fuoco e sotto la stellata che comincia a illuminarci. Per correttezza non racconterò quante bottiglie di vino sono state finite e non svelerò i nomi delle ultime andate a dormire, basti sapere che il fuoco è stato spento e che dopo poco (quasi) tutte dormivano beatamente, recuperando le energie per il giorno seguente.

Multipitch

La mattina della domenica ci si riattiva in fretta. L’aria è ancora fresca e si sta bene anche al sole. Colazione ricca, richiudiamo tutto e portiamo il materiale da campeggio alle macchine, pronte per la giornata dedicata al multipitch. L’avvicinamento è tranquillo, sembra che Giulia abbia pensato tutto in modo che le ragazze debbano solo concentrarsi sulla scalata.

ragazze da falesia

L’organizzazione è questa: Giulia farà avanti e indietro sulla via, in cordata con due ragazze alla volta, mentre le altre scalano su monotiri sulla stessa parete. Io parto con il primo giro, insieme ad Anna e Bea, sperando di riuscire a fare qualche bella foto. Così mentre loro scalano l’ultimo tiro rimango in sosta in modo da poter fotografare le prossime che salgono. Stare lassù appesa è fantastico, il paesaggio è mozzafiato e il tempo d’attesa scorre piacevole sotto al sole che inizia a farsi sentire. Arrivano Alice e Giada e con loro scalo l’ultimo tiro e ci caliamo in tutte in corda doppia, sempre con l’ausilio della nostra Guida. Quando scendiamo Giulia parte con l’ultima cordata, composta da Daria e Francesca, mentre noi restiamo a chiaccherare e scalicchiare (si, perché cominciamo ad essere stanche) all’ombra. La via che abbiamo salito era un multipitch spittato di 3 tiri, facile ma molto panoramico e godibile, perfetto per chi ha voglia di iniziare a ingaggiarsi su questa tipo di arrampicata. La giornata di scalata è finita in un batter d’occhio e in un battibaleno siamo al bar del paese davanti alla stra-meritata birra fresca.

ragazze da falesia

Ci salutiamo con la voglia di rivederci per scalare insieme e con la sensazione di aver passato un week end con le persone giuste nel posto giusto.

ragazze da falesia

Alla prossima!

Si ringraziano le aziende: Black Diamond, La Sportiva, Ferrino

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.