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Svelata la Rocky Mountain Maiden da dh

di - 06/08/2015

Dopo quasi quattro anni di sviluppo, Rocky Mountain presenta la nuovissima bici da discesa Maiden che integra il meglio delle tecnologie sviluppate dal marchio canadese. Il telaio è interamente in fibra di carbonio, pensato per eccellere in situazioni che vanno dalla World Cup DH al park riding. L’escursione alla ruota posteriore è di 200 mm, con la particolarità di accettare sia ruote da 26″ sia 65oB.

Il top di gamma Maiden Unlimited Il top di gamma Maiden Unlimited

Rocky Mountain ha lavorato con il proprio atleta Thomas Vanderham, la casa di produzione Anthill Films, e il rider Matt Miles per produrre un video di lancio della nuovissima Maiden. Girato a Merritt, nella Columbia Britannica, la clip Maiden Voyage è un concentrato di azione e di stile.

Maiden Voyage from Rocky Mountain Bicycles on Vimeo.

Ecco le caratteristiche chiave della nuova Maiden
-Telaio full carbon con tecnologia Smoothwall
-Geometria Equalized ottimizzata per ruote 26″ e 27,5″
-Sospensione Smoothlink a quadrilatero articolato
-Perni della sospensione Pipelock Collet System sul telaio per la massima rigidità
-Cuscinetti oversize Enduro Max
-Protezioni integrate sotto tubo obliquo, sull’ammortizzatore, sui foderi bassi e sul tubo sterzo
-Predisposizione per trasmissione elettronica Shimano Di2 con accesso diretto al vano batteria
-Passaggio interno dei cavi
-Scatola del movimento centrale BB107, serie sterzo integrata IS42/52, asse ruota posteriore 157 mm, attacco guidacatena ISCG-05
-Taglie S, M, L, XL

Thomas Vanderham a Merritt, British Columbia - Foto: Sterling Lorence Thomas Vanderham a Merritt, British Columbia – Foto: Sterling Lorence

Sospensione posteriore
Lo schema della sospensione posteriore Smoothlink Suspension è frutto di un intenso sviluppo, con Rocky Mountain che ha cercato di unire il meglio del tradizionale design a quadrilatero articolato e degli schemi Virtual Pivot, in sostanza ottenere un’ottima lettura del terreno e sensibilità iniziale insieme a una corsa sostenuta con grande resistenza al finecorsa. La curva di affondamento della sospensione Smoothlink ha un andamento che si colloca a metà tra quelle tipiche delle due piattaforme in ballo, assicurando un buon supporto iniziale al punto di Sag e la possibilità di usare molle di durezza contenuta. Inoltre l’incremento della progressività è pressoché costante lungo l’intera curva dell’affondamento, per una risposta prevedibile e una maggiore efficacia nel setup dell’ammortizzatore.
Rocky Mountain ha lavorato anche sul tiro catena e sull’effetto anti squat, in sostanza la capacità di rimanere stabile sotto l’azione della pedalata: i valori sono rispettivamente di 140% e 100% con ruote da 26″ e 27,5″. Passando all’allungamento del carro durante l’affondamento, è contenuto in 26 mm con ruote 650B e 21 mm con quelle da 26″.

La geometria della sospensione posteriore La geometria della sospensione posteriore

Rocky Mountain ha lavorato anche sulle forze indotte dalla frenata, con la piattaforma proprietaria e brevettata Autonomous Braking che agisce sia in fase di compressione sia di estensione, per avere una sospensione realmente attiva durante la maggior parte della sua escursione. Analizzando la traiettoria del punto d’infulcro virtuale, si muove da una posizione molto arretrata rispetto al telaio, finendo davanti a esso alla fine della fase di compressione: il risultato è una sospensione che dona una grandissima trazione – e quindi un controllo più facile della bici – in fase di frenata.

La traiettoria del punto d'infulcro virtuale La traiettoria del punto d’infulcro virtuale

Geometria
Il più grande supporto nello sviluppo della geometria arriva da Thomas Vanderham, icona del freeride e da sempre atleta Rocky Mountain. L’obiettivo era di avere una bici con basso centro di gravità, una quota di reach bilanciata, e una geometria aggressiva.

Tecnologie Equalized e Ride-4 Tecnologie Equalized e Ride-4

Rocky Mountain ha anche applicato il concetto Equalized Wheel Concept per poter utilizzare indifferentemente ruote da 26″ o 27,5″: tramite uno spessore sotto il tubo sterzo e una seconda posizione per l’asse ruota posteriore, il rider può sceglie il diametro ruota preferito mantenendo le quote ideali per altezza del movimento centrale e trail della forcella. Troviamo anche il sistema Ride-4 ottimizzato per il gravity: agendo sul chip collocato sull’attacco dell’ammortizzatore, si applicano variazione di 1/4 di grado sull’angolo sterzo, con variazioni minime sul tuning della sospensione.

Geometria della Maiden in versione 26" e 27,5" Geometria della Maiden in versione 26″ e 27,5″

Ammortizzatore su misura
Ma non finisce qui, Rocky Mountain ha lavorato in stretta collaborazione con il marchio francese BOS per avere un ammortizzatore – nel dettaglio il modello Stoy – che si adattasse alla perfezione allo schema Smothlink Suspension: è un modello a molla, con idraulica a bagno aperto, e ampie possibilità di regolazione per compressione e ritorno.

Ammortizzatore BOS Stoy Ammortizzatore BOS Stoy

Allestimenti
Quattro saranno gli allestimenti: top di gamma Unlimited; World Cup; Pro; Park. La Rocky Mountain Maiden sarà disponibile anche solo telaio Unlimited. I prezzi sono in via di definizione con i distributori locali, mentre la disponibilità delle prime bici è prevista per il mese di ottobre 2015.

Vi lasciamo con una photogallery della Maiden proposta nei vari montaggi.

Maiden Unlimited Maiden Unlimited
Maiden World Cup Maiden World Cup
Maiden Park Maiden Park
Maiden Pro Maiden Pro
Telaio Unlimited Black Telaio Unlimited Black
Telaio Unlimited Blue Telaio Unlimited Blue

Info: bikes.com/maiden