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[TEST] Bosch Performance Line CX‑R: potenza e controllo

di - 03/11/2025

test bosch cx-r con orbea wild - cover
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Abbiamo messo alla prova il nuovo Bosch Performance Line CX‑R sui trail, per capire davvero cosa significa avere 100 Nm e 750 W a disposizione in modalità Race. Non solo numeri sulla carta, ma sensazioni reali: accelerazioni brutali, Extended Boost più incisivo e una personalizzazione che cambia il carattere della bici

Ho avuto l’occasione di provare il motore CX-R, erede del precedente CX Race, su una eMTB Orbea Wild. Un pacchetto completo rappresenta una vetrina delle avveniristiche soluzioni Bosch per la mountain bike a pedalata assistita, e che comprende anche la frenata assistita ABS Pro e la cambiata elettronica automatica eShift.

Il cuore del sistema è il motore CX-R, di fatto una versione più leggera e performante dell’ultima versione di CX. Utilizza un asse del movimento centrale in titanio, cuscinetti più scorrevoli, e uno chassis in magnesio. Offre comunque gli stessi valori in termini di coppia massima e potenza di picco – rispettivamente 100 Nm e 750 W – la differenza sostanziale sta nella modalità di assistenza Race.

– Leggi anche: Due gare eMTB con Trek Rail+ e Bosch CX a 100 Nm

test bosch cx-r con orbea wild - drive unit
Foto: Christoph Bayer

Ho pedalato con diverse eMTB equipaggiate con il più recente pacchetto Bosch CX, a partire dal lancio internazionale di fine aprile, quindi conosco bene l’incremento nel supporto alla pedalata dovuto ai nuovi valori di coppia, potenza e supporto. L’evento Bosch eBike Systems è servito anche per “assaggiare” il fratello CX-R dedicato alle competizioni.

Dopo averlo gustato con calma e a lungo su questa Orbea Wild appositamente preparata da Bosch, sono arrivato alla conclusione che siamo di fronte a un’espressione di accelerazione nella sua forma più pura. Infatti, basta appoggiare il piede sul pedale e applicare una pressione decisa per ritrovarsi aggrappati al manubrio, proiettati in avanti all’istante.

I ciclisti meno preparati fisicamente – ma anche tecnicamente – potrebbero ritrovarsi sopraffatti da quella che si potrebbe definire come “potenza eccessiva”, questo tema è diventato oggetto di ampio dibattito, con una potenziale legislazione europea che potrebbe limitare i valori massimi di coppia e di potenza per le e-bike. Ma questa è un’altra storia.

Torno alla modalità Race, capace di trasformare la bici in un cavallo imbizzarrito che necessita di un domatore dalla mano ancora più ferma e decisa. L’erogazione può apparire nervosa, a differenza della tradizionale Turbo – comunque ancora accessibile dall’utilizzatore finale –; Race raggiunge il supporto, la coppia e la potenza massime in modo più rapido. Basta una spinta decisa sui pedali per avere subito tutto il supporto necessario.

test bosch cx-r con orbea wild - orbea wild 01
Orbea Wild in carbonio, usata come piattaforma di prova del meglio della tecnologia Bosch per eMTB orientate alle performance estreme

È pensato per pochi eletti, soprattutto chi è orientato alle competizioni eMTB o alle prestazioni pure e dure. Una forza bruta che va controllata, per affrontare di slancio rampe ripide e scavate e trasformarle in puro e semplice Uphill Flow.

Questa forza bruta si accompagna all’Extended Boost – la spinta extra quando si smette di pedalare – che aiuta a uscire indenni da situazioni ostiche in cui il rischio di impattare con le pedivelle e i pedali sul terreno sconnesso è altissimo. È ancora più marcato ed efficace, e piacerà sicuramente tanto a chi ha il massimo controllo della bici, sapendo cosa fare, quando e dove farlo; un concetto che mi sento di enfatizzare, sempre. Anche e soprattutto per una questione di divertimento in sicurezza.

Ovviamente, è possibile regolare facilmente questa modalità nell’app Flow, inclusa la dinamica eMTB+ introdotta con l’ultimo pacchetto di novità.

La personalizzazione è rapida e intuitiva: con pochi tocchi si interviene su coppia, potenza, erogazione del supporto e accelerazione.

Operazione consigliata a ogni e-biker, a patto di conoscere i propri limiti e la propria bici, per adattare il sistema su misura.

test bosch cx-r con orbea wild - action 02
Foto: Christoph Bayer

Bosch CX-R in sintesi

  • Potenza di picco di 750 W
  • Coppia massima di 100 Nm
  • Supporto alla pedalata fino al 400%
  • Modalità Race con erogazione immediata e senza compromessi
  • Scocca in magnesio, albero motore in titanio, cuscinetti ceramici
  • Sensori intelligenti con oltre 1.000 misurazioni al secondo
  • Peso di 2,7 kg
  • Sviluppato con atleti professionisti, pensato per le competizioni eMTB e per i rider che cercano prestazioni al top
test bosch cx-r con orbea wild - ABS Trail Pro 02

Bosch ABS Pro

La seconda riguarda forse l’elemento che desta più dubbi, il sistema ABS. Già visto nella sua prima applicazione, ora in versione ABS Pro è stato rifinito, con un software che ottimizza la regolazione della pressione sui freni.

Bosch ha integrato un nuovo sensore all’interno della drive unit, che misura in modo più preciso l’inclinazione della e-bike, e consentendo di valutare con maggior precisione il rischio di ribaltamento in avanti. Il design è più pulito, sostituendo quello che in precedenza era collocato sulla ruota posteriore.

Due sono le modalità operative, Race evita i bloccaggi indesiderati, mentre Trail Pro controlla anche il sollevamento del retrotreno, cosa che non piacerà agli amanti del nose press.

test bosch cx-r con orbea wild - ABS Trail Pro 01

Non si percepisce la presenza del sistema, e questo è molto piacevole. Si possono osare pinzate decise, con un’azione altrettanto decisa ma al tempo stesso fluida e progressiva. Solo guardando sull’apposita schermata di Kiox 400c si ha il confronto con la dura realtà: Bosch ABS Pro funziona molto bene.

Ma riprendendo il discorso introdotto per la cambiata automatica, se questa su un’auto è un qualcosa in più mentre l’ABS è uno dei “mai più senza”, su una eMTB lo scetticismo è davvero alto. Appare più come una dimostrazione di quello che può fare la tecnologia, più che un qualcosa di davvero utile. Almeno nel mondo off-road.

test bosch cx-r con orbea wild - TRP E.A.S.I. A12

Bosch eShift e TRP E.A.S.I. A12

Un’altra novità di questa particolare bici è il cambio automatico. Non è una novità, ma sul sistema eShift con piattaforma TRP si può passare rapidamente dalla cambiata automatica a quella manuale, o ancora a quella chiamata manuale+ con il più recente aggiornamento software di metà ottobre – tramite un piccolo pulsante sul gruppo di comandi wireless.

Ha la sua utilità, anche se la piattaforma necessita di un affinamento degli algoritmi che decidono il passaggio da un rapporto all’altro. In pratica il ciclista, tramite l’apposito menu accessibile sul display Kiox 400c – come sulla Orbea Wild in test – può determinare la soglia di cadenza in cui il sistema cambia in modalità A (automatica): se si pedala più lentamente, quindi il rapporto inserito è troppo duro, eShift interviene. Soprattutto sotto sforzo si verificano molte cambiate non sempre prevedibili e a volte fastidiose. Per esperienza personale, impostare una soglia relativamente elevata – 85 rpm – mitiga il problema.

La modalità M+ (manuale)+ è molto più interessante. Il Coast Shifting cambia rapporto quando non si pedala, per esempio in discesa. L’algoritmo, basandosi su pendenza e velocità, prevede il rapporto migliore, lasciando il ciclista libero di concentrarsi sul sentiero. Funziona anche quando ci si ferma, con l’algoritmo di Bosch eShift che riconosce se la marcia è troppo dura per ripartire, cambiandola in automatico. La modalità M (manuale) non ha bisogno di spiegazioni.

test bosch cx-r con orbea wild - TRP E.A.S.I. A12 comando

È un sistema che può piacere o meno. È come confrontare cambio manuale e automatico in auto: l’automatico ha i suoi vantaggi di comodità. Ma per biker come il sottoscritto, che pedalano da così tanto tempo che cambiare rapporto quando necessario è diventata quasi una seconda natura, è un qualcosa che non cerco. Riconoscendone però il fascino subito da parte di chi è poco avvezzo a questo mondo, ma anche dagli smanettoni tecnologici (i geek delle bici).

Quello che ho invece apprezzato è il pacchetto TRP EASY A12 ben progettato e realizzato, tra cambio, cassetta e comandi: pignoni ben spaziati, cambiata rapida e precisa, funzionamento ineccepibile, anche sotto sforzo, sebbene la catena appaia l’unico elemento sottodimensionato, e in tempi di 100 Nm diventa ancora più critico.

test bosch cx-r con orbea wild - kiox 400c

Bosch Kiox 400c

“La potenza è nulla senza controllo”, diceva una storica pubblicità. Bosch lo sa bene, e ha messo in pratica questa consapevolezza con il nuovo schermo e controller Kiox 400c. Integrato sul top tube di molte delle più recenti eMTB di gamma media e alta equipaggiate Performance Line CX Gen 5, è diventato rapidamente il mio preferito tra i sistemi di gestione Bosch, per ovvi motivi.

Offre un display di alta qualità con regolazione automatica della luminosità e comandi solo manuali. Non è touch, avete letto bene. Il marchio tedesco sostiene che ciò sia dovuto al fatto che per i ciclisti è troppo complicato guardare il tubo superiore mentre pedalano e scorrere le schermate in questo modo. Meglio agire con i pulsanti del comando Mini Remote collocato sul lato sinistro del manubrio. In ogni caso, Kiox 400c si guarda solo quando serve, e quando si sta pedalando o guidando in sicurezza, per evitare distrazioni non necessarie.

bosch my26 - software update e cx-r - 17

Il cockpit è decisamente più pulito, e anche l’integrazione sul tubo orizzontale è eseguita in maniera magnifica, con la cornice dello schermo – che ospita tre pulsanti fisici e la presa USB-C coperta da uno sportello – a filo con il telaio.

Kiox 400c offre una navigazione dinamica tra le schermate: l’algoritmo del sistema, in base alle informazioni trasmesse dai sensori della drive unit – coppia, velocità, accelerometro – rileva quello che sta facendo il biker, ad esempio una salita, visualizzando la pagina più pertinente a tale situazione. In ogni caso si può passare manualmente tra una schermata e l’altra, mantenendo quella preferita, ad esempio per vedere quante volte è stato attivato l’ABS.

Chiudo con due considerazioni, la prima sulla porta USB-C che può essere utilizzata per caricare lo smartphone in situazioni d’emergenza, o alimentare una luce frontale compatibile (serve il cavo dedicato, ovviamente).

– Leggi anche: Bosch MY26.0, dietro i 100 Nm e i 750 W c’è di più

test bosch cx-r con orbea wild - action 01
Foto: Christoph Bayer

Conclusioni

Devo essere sincero. Metterei la drive unit CX-R nella categoria “bello e impossibile”, non la consiglierei ai principianti né a chi piace esibire i puri numeri. Numeri che sulla carta si traducono in un purosangue molto impegnativo da domare. L’extended boost, anche e soprattutto in modalità Race, è una vera goduria, ma basta un nulla per perdere il controllo. In ogni caso, il primo è fatta per restare, e a lungo.

Se siete amanti di un cockpit pulito, il Kiox 400c fa al caso vostro, a patto che la vostra bici sia compatibile.

Il sistema eShift potrebbe convincere alcuni, in particolare i principianti e chi cerca una via più semplice per le prestazioni. Discorso diverso per ABS Pro, vetrina tecnologica di Bosch che nel mondo delle eMTB non si sa che vita possa avere…

Cosa ci piace

  • TestoDrive unit CX-R super reattiva in modalità Race
  • Il display Kiox 400c si integra perfettamente nel tubo superiore
  • Numerose possibilità di personalizzazione
  • Extended Boost ancora più performante

Cosa migliorare

  • TestLa cambiata automatica e l’ABS non sono per tutti
  • Pesa solo 100 g in meno rispetto al precedente CX Race
  • In termini di potenza, coppia o peso c’è di meglioo

Maggiori info qui

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.