Pubblicità

Transalpes E1 Trail short test

di - 30/05/2022

Transalpes E1 Trail short test - cover

Il test in breve di Transalpes E1 Trail, una eMTB light equipaggiata con il compatto motore Maxon BikeDrive Air da 220 W di potenza e 30 Nm di coppia.

Transalpes E1 Trail short test - 05Con la serie E1, il piccolo produttore svizzero Transalpes presenta la sua prima eMTB, declinata nella versione Trail e in quella Enduro, i cui rispettivi nomi non lasciano spazio a fraintendimenti circa la loro destinazione d’uso: una bici a tutto tondo e una con anima più gravity. L’obiettivo della factory elvetica è chiaro: sviluppare una eMTB leggera per un’esperienza di guida naturale.

La base è la stessa: telaio full carbon con ruote 29er e geometrie progressive e sistema motore Maxon BikeDrive Air dal peso complessivo di 3,5 kg (compresa la batteria da 250 Wh). Il peso della bici completa, nella configurazione da noi provata, è di 17 kg (senza pedali). Questa è una configurazione “pronto trail”, con la possibilità di personalizzare l’allestimento, più o meno leggero e scattante o pesante e solido, sfruttando l’intuitivo configuratore online.

Transalpes E1 Trail short test - 01Uno sguardo sul motore Maxon BikeDrive Air

Questo è forse l’elemento più interessante di Transalpes E1 Trail. Maxon BikeDrive Air è infatti il primo motore centrale dell’azienda svizzera Maxon Motor, specializzata nello sviluppo e nella produzione di piccoli motori e sistemi di controllo di precisione. Il nuovo pacchetto si basa su un motore centrale che eroga fino a 30 Nm di coppia e una potenza nominale di 220 W, fino a 115 pedalate al minuto.

Il motore, dal peso dichiarato di 1,9 kg, è alimentato da una batteria da 250 Wh, integrata nel tubo obliquo della Transalpes E1, per un peso complessivo di 3,5 kg. È anche disponibile un range extender esterno dalla capacità di 250 W e dal peso di 1,2 kg, installabile sul supporto porta borraccia e da qui collegabile con cavo alla presa di alimentazione collocata sul down tube.

Il display a LED minimale è integrato sul tubo orizzontale e mostra il livello di supporto attuale – tre disponibili – e lo stato di carica della batteria (otto livelli). Il comando remoto, realizzato da Zierbel, è anch’esso minimale, con un feedback tattile molto piacevole: risposta netta e precisa spingendo la leva in alto e in basso. Chi desidera visualizzare i classici dati associati all’uscita in e-bike, può collegare un ciclocomputer compatibile con connettività Bluetooth o ANT+ (Garmin, Sigma, ecc), non manca l’app Maxon per la personalizzazione dell’assistenza alla pedalata. Si può agire sul livello del supporto, sulla potenza di picco, e sull’accelerazione.

Dulcis in fundo, tornando alla drive unite, le dimensioni eccezionalmente compatte si traducono anche in un fattore Q assolutamente naturale da 155 mm. E questo non è poco, sia per la pura azione della pedalata, sia per il design e quindi l’estetica della bici.

Geometria progressiva

Transalpes E1 Trail è disponibile in tre taglie da S a L. Ho provato la più grande, che non fa rimpiangere l’assenza di una misura XL. La quota di reach è infatti abbondante con i suoi 505 mm. Questa è combinata con uno stack invece moderato di 625 mm e una lunghezza del tubo sella di 460 mm. La lunghezza del carro rimane la stessa per tutte le misure del telaio, 448 mm.

La nuova Transalpes E1-Light-E-MTB sarà inizialmente disponibile nelle taglie S, M e L. La taglia L con una portata di 495 mm è già molto grande. Questo è combinato con uno stack moderato di 633 mm e una lunghezza del tubo sella di 460 mm. Le lunghezze del tubo sella sono piuttosto ridotte in relazione alla portata per tutte le dimensioni del telaio. La lunghezza del fodero orizzontale rimane la stessa per tutte le taglie ed è di 448 mm. Altre quote nevralgiche sono il piantone sella inclinato di 77°, lo sterzo da 65,5°, il BB Drop di 30 mm con l’altezza del movimento centrale fissata a 344 mm.

Transalpes E1 è disponibile in due modelli, Trail con 140/130 mm ed Enduro con 160/145 mm di escursione (anteriore/posteriore). Entrambi i modelli sono basati sullo stesso telaio e girano su ruote da 29”. Le specifiche di entrambe le e-bike possono essere adattate alle esigenze del cliente finale utilizzando il configuratore online.

Transalpes E1 Trail short test - action 02Le prime impressioni

Il primo impatto è positivo, per la pulizia del design che produce linee essenziali ed eleganti. Merito della compattezza delle drive unit, quasi invisibile alla vista. Bella la colorazione grigia chiara lucida, che se le grafiche davvero minimali danno più l’idea di un prototipo appena uscito dalla factory che di un prodotto definitivo destinato alla vendita.

Anche la messa in sella è stata soddisfacente, grazie all’adeguato dimensionamento della taglia, al contrario di quello che si può pensare leggendo le quote geometriche. Bisogna stare attenti, perché giudicare una mountain bike dalla sola geometria non racconta mai tutta la storia.

Una volta regolati gli appoggi e le sospensioni, arriva il momento della prima uscita, sui ripidi, a volte tortuosi ma spesso e volentieri veloci sentieri della Valposchiavo. Ho sperimentato soprattutto l’assistenza Cruise, il primo livello. Complice il peso contenuto della bici, la sensazione è di essere su un mezzo tradizionale, con il motore naturalissimo nell’accompagnare la pedalata del bike, con un rumore praticamente assente. Al punto che gli altri partecipanti al tour Patagonia chiedevano se era davvero una eMTB quella che stavo pedalando, quando mi affiancavano o mi sentivano arrivare da dietro sulle rampe più ripide.

In queste situazioni, dove su una trail bike moderatamente leggera – intorno ai 14 kg – la fatica è tanta, questa Transalpes mostrava un’altra dote inaspettata: nonostante la coppia molto contenuta, il supporto non mancava mai dando quell’aiuto costante che toglieva letteralmente le castagne dal fuoco. Il risultato? Rampe superate con un più che gradito risparmio di energie.

Transalpes E1 Trail short test - action 03
Foto: Melody Sky

In discesa la bici non ha deluso, mostrando i muscoli pur essendo una tranquilla 130 mm al posteriore con geometrie studiate per una forcella da 140 mm e ruote da 29 pollici. Ottimo controllo anche e soprattutto sul ripido e veloce, e una guida svelta e intuitiva in curva, anche quelle più impiccate che non sono mancate in Valposchiavo, a patto di guidare d’attacco caricando l’avantreno. Infatti, il reach lungo non perdona, anche se basta adottare il giusto approccio per trarre il massimo giovamento da un tale dimensionamento – e annesse quote geometriche – della misura large.

La giornata successiva è stata spezzata in due, in mattinata una replica in versione ridotta del tour del giorno precedente, e il pomeriggio invece un’uscita più tosta, ma solo dal punto di vista discesistico: partenza da 1,910 m di quota e arrivo a poco più di 900 m in località Cantone nei pressi di Le Prese e del Lago di Poschiavo, sul versante opposto della vallata. Si è trattato di un sentiero appena finito dai trail builder locali, una lunga, a tratti velocissima, picchiata negativa, chiamata Melody Trail, in onore della fotografa scozzese – ma svizzera d’adozione – Melody Sky, autrice delle foto action di questo test in breve.

Anche in questa occasione la Transalpes E1 Trail ma messo in chiaro le sue doti di trail bike aggressiva, capace di macinare decise ostiche più per pendenza che tecnicità del fondo. Quando il gioco si fa davvero duro, si arriva a rimpiangere la struttura più solida e dimensionata di una enduro, non solo per feeling e performance delle sospensioni, ma anche per allestimento. Nel caso specifico, la gommatura posteriore Wolfpack Trail 2,4″ si è rivelata insufficiente per supporto della carcassa, arrivando a pizzicare con facilità appena si apre il gas su letti di radici o rocce fisse. Meglio il Minion DHR 2 Exo TR 2,6″ all’anteriore.

Anche in freni SRAM G2 RSC hanno mostrato i loro limiti, in particolare sulle lunghe sezioni ripide dove era necessario controllare la velocità a causa dei repentini, e inaspettati, cambiamenti di direzione ma anche del fondo da sottobosco compatto a rocce e radici.

Transalpes E1 Trail short test - action 01
Foto: Melody Sky

Il terzo giorno è cambiato tutto, con una versione rivista per l’occasione della classica discesa dal Passo Bernina, questa volta con arrivo a Pedecosta, a monte di Poschiavo. Poco meno di 400 m di dislivello positivo e oltre 1.600 di negativo su un totale di circa 20 km. Ho sperimentato il secondo livello di assistenza, chiamato Push. Come lascia intuire il nome, spinge e non poco, ma solo se il biker spinge a sua volta in modo deciso sui pedali. Infatti, pedalando agile su pendenze contenute, l’assistenza non si discosta di molto da quella di Cruise. Un feeling sempre molto naturale e fluido, togliendo d’impaccio sulle rampe più ostiche per pendenza e fondo, ma anche per risparmiare preziose energie.

Mi sono spinto anche sul terzo livello, Blast, rilevando sempre un approccio poco invasivo – in fondo la coppia massima è di 30 Nm – con un approccio tranquillo alla pedalata, sentendo un aiuto molto più marcato pigiando con decisione sui pedali, in questo caso anche e soprattutto a una cadenza relativamente contenuta. Forse questa è la vera differenza tra Push e Blast, e il vero motivo per cui usare un livello invece dell’altro.

Capitolo consumo: in tre giorni, circa 42 km, e poco oltre di 800 m di dislivello positivo pedalato, ho consumato quattro tacche su otto (indicativamente dal 50% al 60%). Maxon promette circa tre ore e mezza di utilizzo con una piena carica della batteria interna da 250 Wh. Siamo in linea con quanto dichiarato dal produttore, un risultato apprezzabile per la classe e le specifiche di questa compatta e leggera drive unit.

Transalpes E1 Trail short test - action 04
Foto: Melody Sky

Conclusioni

Sembra che le più fiere rappresentanti della categoria eMTB light, con in testa la Specialized Turbo Levo SL, abbiano un nuovo ed entusiasmante concorrente, che non sono gioca nello stesso campionati in termini di dati tecnici, ma impressiona anche in fatto di feeling, estetica e integrazione del sistema motore/batteria. Questo breve test di tre giorni mi ha lasciato l’acquolina in bocca, in tutta sincerità non vedo l’ora di tornare in sella a questa Transalpes E1 Trail, per avere più tempo per provarla a fondo oltre a giocare con le impostazioni del motore.

Transalpes E1 Trail short test - biciCosa mi è piaciuto

  • Linea pulita ed essenziale
  • Peso contenuto nonostante il montaggio di media gamma
  • Geometria ben bilanciata
  • Supporto naturale e fluido del motore
  • Eccezionale silenziosità operativa

Cosa non mi è piaciuto

  • Pneumatici e freni sottodimensionati
  • Prezzo relativamente elevato

Maggiori informazioni qui

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.