Non solo Roma, la domenica dello Iaaf Road Label propone ben tre appuntamenti di grande interesse. Il principale è certamente l’NM Marathon Rotterdam, gara che in passato ha anche portato il vincitore al record mondiale e che ha sempre regalato grandi prestazioni cronometriche. La prova di quest’anno assume grande importanza per gli etiopi che svolgeranno in Olanda una sorta di Trials olimpici e che quindi vedranno al via molti dei migliori esponenti del Paese degli altipiani. In cerca di rilancio è sicuramente Ayele Abshero, che dal suo debutto boom a Dubai nel 2012 non è più riuscito ad avvicinare il 2h04’23” di allora,ma che viene dato in gran forma. Un tempo simile è alla portata di Tsegaye Kebede, uno dei più vincenti maratoneti contemporanei, bronzo olimpico 2008, ma che dopo un 2015 dov’è stato assente per infortunio deve stabilire un grande crono per convincere i tecnici a portarlo a Rio. Completano il contingente etiope Bazu Worku, PB 2h05’25”, e Limenih Getachew, 2h06’49”,ma la concorrenza kenyana è forte e si affida principalmente a John Mwangangi, che nel 2015 ha stabilito a Valencia in 2h06’13” non solo il suo personale ma il primato su suolo iberico. Il secondo posto a febbraio al World’s Best 10K a Portorico dimostra la sua forma anche su ritmi molto alti. Con lui i connazionali Mark Kiptoo, 2h06’00”, Matthew Kisorio, 2h06’33” e Lani Rutto, 2h06’34”. In campo europeo cercano il limite olimpico il padrone di casa Koen Raymaekers e il polacco Mariusz Gizynski.
Stella della prova femminile è la 22enne etiope Asefa Kebede, che a gennaio ha esordito a Dubai in 2h24’00” finendo quarta. Contro di lei la connazionale Letebrhan Haylay, 2h25’24” nel 2015 a Praga e quest’anno già vincitrice a Hong Kong, e la marocchina Malika Asahssah, 2h28’01”,oltre alla svedese Isabellah Andersson.

TREMA IL RECORD DELLA VICECONTE
Altra maratona molto veloce è la Vienna City Marathon dove si darà la caccia al record femminile che appartiene alla nostra Maura Viceconte, 2h23’47” nel 2000. Favorita è l’etiope Fantu Jimma Eticha, quest’anno terza a Xiamen in 2h26’53”, che punta apertamente a un tempo sotto le 2h23’. La sua connazionale Guteni Shone con 2h23’32” è la più veloce come tempo d’iscrizione, ottenuto lo scorso anno col secondo posto a Houston. L’Etiopia schiera anche Meseret Kitata, PB 2h27’17” e la debuttante Ruti Aga, reduce dalla vittoria nella mezza di Lisbona in 1h09’19”. Il Kenya punta su Doris Changeiywo, alla sua seconda maratona dopo la deludente esperienza di Singapore dello scorso anno, 2h44’26”.

La gara maschile ha un logico favorito nel kenyano Levy Matebo Omari, 2h05’16” di personale, con lui il connazionale e compagno d’allenamento Robert Chemosin, uno dei migliori specialisti della mezza maratona che sui 42,195 km ha debuttato lo scorso anno in 2h08’05”. In gara anche il kenyano Suleiman Simotwo, 2h08’48” nel 2015 a Francoforte. Attenzione anche a un solido gruppo di debuttanti kenyani, guidato da David Kogei, 59’46” di personale sulla mezza.
LA MCCORMACK PROFETA IN PATRIA?
Ritardata di una settimana rispetto al calendario originario, la Spar Great Ireland Run vedrà al via a Dublino molti specialisti dei 10 km in mezzo a oltre 7.500 concorrenti previsti al Phoenix Park. La gara femminile è quella più attesa per la presenza della stella locale, Fionnuala Britton-McCormack due volte campionessa europea di cross che vuole migliorare la piazza d’onore dello scorso anno. L’irlandese è reduce da una solida campagna americana, dove ha chiuso quarta alla mezza di New York e ha staccato il biglietto olimpico sui 10000 in 32’05”08, che si aggiunge a quello già ottenuto sulla maratona, il che potrebbe portarla a doppiare a Rio. A sfidarla la campionessa britannica universitaria sui 10000 Rebecca Moore e la sua connazionale Sophie Cowper.

In campo maschile Mick Clohissey, già qualificato per Rio in maratona con il 2h15’11” di Siviglia, e Joe Sweeney sono le punte dello schieramento nazionale contro il team del Commonwealth guidato dal neozelandese Dan Wallis, 1h06’24” sulla mezza a Houston a gennaio.