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Zoot ALI’ Boa System: il Test

di - 08/12/2017

Boa System, la vera rivoluzione

L’aspetto più rivoluzionario della scarpa è l’allacciatura, che di fatto è sostituita dal Boa System. Abbiamo detto che le Alì sono scarpe ad hoc per il triathlon e il Boa serve proprio a ridurre il tempo in T2. La scarpa infatti si può infilare in modo molto confortevole e in pochi secondi, girando il boa, raggiungere la calzata perfetta.

Serve provare due o tre volte la giusta rotazione per evitare di stringere troppo i fili di acciaio e trovarsi con la scarpa troppo stretta.

Il Boa System delle Zoot Alì
Il Boa System delle Zoot Alì

Se l’allacciatura è facilissima, ho trovato più difficoltosa l’apertura. Per rendere nuovamente “morbidi” i fili serve staccare il Boa dalla scarpa e non sempre il movimento riesce al primo tentativo.

La posizione del Boa (laterale) è invece decisamente più comoda di quella di altre scarpe in cui lo stesso sistema era posizionato sul fronte.

La tomaia è alta a abbraccia bene il piede, ma non ostacola in alcun modo la calzata.

Il sistema di ammortizzazione è buono senza perdere in reattività.

Nella reattività si ritrovano tutte le caratteristiche di una scarpa da triathlon, la suola e l’intersuola restituiscono bene sul passo e la tenuta in curva e a velocità più elevate è ottima.

La suola intermedia si adatta perfettamente al piede in pochissimo tempo.

Le ho calzate qualche volta per abituare il piede, prima di utilizzarle per correre, ma in realtà è stato superfluo. La

ZOOT ALI’ TESTATA IN GARA al Lido delle Nazioni!

Olimpico del Lido delle Nazioni: L’ho usata per correre i 10 chilometri dell’Olimpico. L’ho scelta principalmente per provare la scarpa in T2 e redermi conto di quanto risparmio permettesse il sistema Boa. Devo dire che il risultato è stato notevole, ho infilato e allacciato la scarpa tra i 5 e i 7 secondi, senza neanche dovermi sedere. Si è rivelata una buona scelta anche in gara su un percorso a bastone lungo mare dove i giri di boa erano piuttosto repentini. Mi ha portato ad un soddisfacente terzo posto di categoria.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”