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A tu per tu: Giulia Viola

di - 08/06/2017

Con Giulia Alessandra Viola, protagonista di questa prima parte di stagione del mezzofondo femminile azzurro, inauguriamo una serie di interviste a personaggi del mondo della corsa, delle discipline più diverse, chiamati a gareggiare oppure a organizzare, ma che hanno tutti in comune un profondo amore per la corsa che i porta a superare anche grandi ostacoli che la vita pone loro davanti. Giulia è uno di questi casi: talento precoce, ha vissuto un lunghissimo stop che avrebbe portato molte altre ragazze a mettere da parte i sogni sportivi e indirizzare la propria vita verso altre destinazioni. La costanza dell’atleta di Montebelluna, tesserata per le Fiamme Gialle, è stata però premiata riportandola ai vertici e riprendendo quel cammino di progresso cronometrico dal traguardo ancora indistinguibile. Un forte aiuto è venuto anche dalla sua decisione di trasferirsi in Gran Bretagna, a Loughborough, sia per motivi atletici che di studio, una scelta di vita scaturita dallo sport ma che riguarda ogni aspetto della sua esistenza.

Puoi riassumerci quali sono stati i principali problemi fisici che hai avuto e qual è la tua situazione attuale?

Il mio problema principale è stata l’operazione bilaterale ai piedi, per rimuovere lo sperone calcaneare (il cosiddetto “morbo di Haglund”). Quando ho ripreso a correre ho iniziato ad usare dei plantari che hanno cambiato il mio assetto di corsa , accentuando alcune asimmetrie . Così proprio quando ero pronta a riprendere a gareggiare, ho avuto una microfrattura all’ala sacrale destra del bacino.

Ci sono stati momenti nei quali hai temuto di non poter tornare ai tuoi massimi livelli e che cosa ti ha dato la forza per superare i momenti più difficili?

Dopo l’operazione la ripresa è stata molto complicata e dovermi fermare di nuovo a causa della microfrattura è stato davvero un duro colpo. Ho avuto paura di non tornare più l’atleta che ero una volta, ma la mia passione e l’amore per la corsa mi hanno dato la motivazione per non arrendermi.

Il vostro gruppo di mezzofondiste di vertice è stato particolarmente bersagliato nelle ultimissime stagioni, questo quanto ha influito sulla vostra evoluzione e dove pensi che il mezzofondo femminile italiano attuale possa arrivare?

Il nostro sport è difficile, ci troviamo spesso sul filo di un rasoio in un equilibrio molto delicato. Il mezzofondo deve assolutamente ritrovare le sue atlete e tornare a progredire

Quali sono ora i tuoi programmi e le tue speranze?

La mia più grande speranza è quella di riuscire a dare continuità al lavoro e all’allenamento che sto facendo, per raccogliere nel lungo termine risultati migliori. Sto curando la mia postura e prestando attenzione ad alcuni esercizi quotidiani che sono importanti tanto quanto l’allenamento vero e proprio. Spero che con la cura di questi dettagli io possa dare più equilibrio al fisico, lasciando alle spalle i problemi avuti in passato.

Simona Alessandra Viola, punta del mezzofondo azzurro (foto Fidal)

I DATI SALIENTI

Luogo e data di nascita: Montebelluna (TV) 24 aprile 1991

Società: FF.GG.

Titoli italiani: 7 (1500 all’aperto 2013-2014; 1500 indoor 2015; 3000 indoor 2014-2015-2017)

Finali internazionali: 4 (Europei: 2014 ottava sui 5000; Europei indoor: 2013 sesta sui 1500, 2015 settima sui 3000, 2017 settima sui 3000)

Primati: 5000/15’28”22 nel 2017; 3000 indoor 8’56”19 nel 2017