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A tu per tu: Ivana Iozzia

di - 11/08/2017

Questa settimana la nostra rubrica ospita un contributo esterno, un’interessante intervista che Guido Anselli de La Provincia ha realizzato con Ivana Iozzia, ex campionessa italiana di maratona che sta vivendo una seconda giovinezza nella corsa in montagna e che è stata protagonista ai Mondiali di Premana contribuendo all’argento a squadre.

Ivana Iozzia è la regina del mezzofondo comasco. La luratese (44 anni) sta vivendo una stagione eccezionale, culminata con l’argento nel mondiale a squadre di corsa in montagna della scorsa settimana a Premana. Un podio condito anche da qualche frizione, vista la sua iniziale esclusione dalla squadra azzurra. Un periodo dove si è imposta in gare veloci su strada, come quelle del circuito “Corri nei borghi”, nelle maratone di montagna (Zermatt) o le classiche in altura (Bormio-Stelvio). Ha “bucato” solo la Monza-Resegone, una gara alla quale tiene molto, non presentandosi al via per la contemporanea disputa dei trials per la squadra azzurra per i Mondiali. Un palmares di tutto rispetto.

Il segreto?

Essere in salute. In senso generale: non essere ammalata e, soprattutto non incorrere in infortuni. E poi l’allenamento: tanto e intenso, con continuità e, soprattutto, in modo mirato.

A un certo punto la stagione sembrava avviata ad essere negativa. Prima un’infezione polmonare, poi una costola fratturata.

L’infezione mi ha tenuta ferma per quattro settimane intere e mi ha buttato giù di condizione. Poi ha messo a dura prova il mio sistema immunitario e non ho potuto allenarmi per un mese. Venivo da un ottimo inverno di cross e contavo di iniziare la stagione di corsa in montagna già “lanciata” invece ho dovuto dare forfait già al primo appuntamento. Una sfortuna.

Eppure, non al top, sei andata a vincere, stringendo i denti, il Chilometro d’oro per poi rimetterti al lavoro con cinque settimane di intenso allenamento a Livigno.

Ma i guai non erano ancora finiti. Una caduta durante i trials di Premana ha rischiato di compromettere nuovamente la stagione.

Poi?

Ho chiuso la gara piuttosto ammaccata, ma non avvertivo dolori particolari. Poi invece mentre mi stavo allenamento a Livigno con la maratoneta azzurra Incerti, ho avvertito un intenso dolore al petto, che si irradiava anche al braccio sinistro. Lo confesso: mi sono spaventata tantissimo.

Dopo gli accertamenti, è arrivato l’esito: una costola incrinata. Un problema che andava risolto solo con il riposo.

Ma non volevo rinunciare alla gara di Stava, dove erano in gioco le maglie per il mondiale lunghe distanze.

E così?

Ho corso sofferente e ho dovuto stringere i denti per il dolore, con il terrore di cadere ancora e peggiorare la situazione. Non l’ho fatto sapere perché non volevo pregiudicare le scelte dei tecnici.

Scelte che in un primo momento sono state negative. Certo il carattere e la forza di volontà non ti fanno difetto (ha dovuto sconfiggere – e per ben due volte – un tumore. La seconda l’anno scorso, ndr).

Già

Il destino poi ha voluto che la maglia azzurra arrivasse all’ultimo minuto.

Ero tentata di rifiutare. Ma non per ripicca. Ormai con la testa avevo mollato l’idea del mondiale e non ci pensavo più. Avevo intrapreso una strada diversa, verso l’obiettivo della seconda parte della stagione, la maratona di fine ottobre a Francoforte. Poi ho detto di sì e adesso sono contenta: per la gara individuale e per l’argento a squadre.

Una medaglia meritata sul campo e che ripaga la luratese dei sacrifici e del continuo impegno.

Spero che le soddisfazioni non siano ancora finite…

Guido Anselli – La Provincia

Ivana Iozzia, a sx, insieme a Alice Gaggi e Sara Bottarelli, il trio argento mondiale a Premana (foto Newspower)