Pubblicità

A tu per tu: Nfamara Nije

di - 05/10/2017

La storia di Nfamara Nije dovrebbe essere raccontata nelle scuole, ai ragazzi, a quelle menti che si stanno formando e che sono ancora scevre dai preconcetti e dalle idee altrui. E’ la storia di un ragazzo del Gambia che vuole sfuggire alla sua sorte di povertà e di probabilissima morte anticipata per cercare vita altrove. E’ la storia di un ragazzino che lascia la famiglia che gli mette in tasca tutti i soldi che hanno per affrontare un viaggio che neanche è minimamente percepito nei suoi pericoli e nelle sue difficoltà. Un viaggio di 5 mesi fino alla Sicilia e che prevede trasferimenti in autobus tra continue soste e ruberie, 12 giorni di camminata nel deserto finendo scorte di viveri e acqua, lavori i più infimi in Libia per guadagnarsi quel denaro necessario per pagarsi la traversata, sempre che quel denaro riesca a salvarlo dai ladri, dai quali ricava anche una profonda ferita di coltello a un braccio. Il tutto per salire su un gommone malandato, che si ferma ogni due ore in mezzo al mare mosso e che sta per affondare (e Nfamara non sa neanche nuotare…) se finalmente una nave di una Ong non riesca a salvare i suoi componenti quando ormai la sopravvivenza era questione di minuti.

E’ la storia di un ragazzo che in Italia si è ambientato presto e che ha trovato il suo Pigmalione in Giammarco Buttazzo, ancora oggi uno dei migliori specialisti italiani di mezza maratona, ma che da qualche anno abbina al suo lavoro nell’Esercito anche quello di tecnico: “Nfamara impara presto, quando ha iniziato aveva tanta voglia di correre ma anche problemi derivanti dalla malnutrizione. Ha fatto passi da gigante, tanto che ora spesso batte anche me…”. Nfamara a 19 anni ha già all’attivo 5 titoli italiani di categoria, è da noi da 3 anni e il suo italiano è già fluente. Per aiutare la famiglia lavora in un ristorante, poi si dedica alla sua grande passione, la corsa, con idee molto chiare sul suo futuro.

Giammarco Buttazzo e Nfamara Nije, un binomio vincente (foto FB)

Rispetto ai tuoi coetanei hai sempre privilegiato la corsa su strada, come mai e quali sono le tue caratteristiche principali?

E’ stato così fino allo scorso anno, ma quest’anno ho praticato di più la pista, mi piace molto e credo di poter migliorare tanto sui 5 e 10 mila metri. Sono un corridore adatto alle gare lunghe anche se ho un buon spunto veloce, ma non abbastanza per competere sui 1500.

Qual è il tuo sogno legato alla corsa e quali sono gli atleti ai quali ti ispiri?

Il mio sogno è diventare un grande campione con la maglia azzurra e arrivare a Mondiali e Olimpiadi, vorrei tanto vivere le emozioni che ha vissuto Farah. Sono giovane, posso ispirarmi solo a chi ho visto correre e il britannico è un idolo, anche perché in piccolo credo di avere le sue caratteristiche. Vorrei essere come Farah.

La stagione che si sta chiudendo è andata come ti aspettavi?

Sicuramente, sono andato bene anche se non sono migliorato tanto come tempi, ma con Giammarco lavoro da tre anni insieme e c’è ancora tantissimo da fare. Ho accumulato molte esperienze e da lui imparo ogni giorno, ha un cuore sempre aperto e devo dirgli solo grazie.

La maratona ti vedrà un giorno protagonista?

Mi piacerebbe, un giorno ci arriverò ma non ora, è davvero troppo presto. Bisogna imparare tante cose per affrontarla bene e io voglio arrivarci quando sarò pronto. In questo momento voglio concentrarmi sulla pista, intanto sono alla ricerca di uno sponsor che possa aiutarmi nella mia crescita. Quello che posso promettere è lavoro e massimo impegno ogni giorno, cercando di fare sempre meglio.

I DATI SALIENTI

Luogo e data di nascita: Sanyang in Gambia, 20 aprile 1998

Società: Am.Cisternino

Modello e tipo di scarpe utilizzate: Mizuno

Primati personali: 14’16”42 sui 5000, 30’03”77 sui 10000, 1h09’59”