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Tutto il 2016 in 36 nomi

di - 31/12/2016

Il 2016 è agli sgoccioli e per la Mtb è l’addio all’anno olimpico, il che significa sempre una forte spinta al ricambio, anche per quelle specialità che con l’appuntamento a cinque cerchi non hanno nulla a che fare. La stagione postolimpica è sempre ricca di novità e di sorprese, ma prima di tuffarci nel nuovo anno abbiamo deciso di fare le pulci all’anno che se ne va incoronando i migliori per ogni specialità. Scelte che come sempre in questi casi sono decisamente opinabili, ma che sono frutto di consultazioni in redazione per scegliere chi si è distinto sotto ogni punto di vista. E chi ha qualcosa da dire… è liberissimo di farlo, ma soprattutto di farcelo sapere…

ENDURANCE

Iniziamo dalle gare di lunga durata, dove la scelta è stata quasi obbligata grazie alle imprese di Lorenzo Bedegoni, che ha letteralmente dominato l’Endurance Tour non lasciando agli avversari altro che le briciole, salendo sempre sul gradino più alto del podio. Gli altri posti sul podio sono di Martin Kratter, autore del record di punti nella 24H Challenge, e per il tedesco Andy Deutschendorf autore del successo nella 24 Ore più famosa, quella di Finale Ligure. Fra le donne incoroniamo la campionessa europea Elena Novikova, confermatasi a Finale Ligure la più forte nelle gare di grande resistenza, seconda piazza per Beatrice Lischi, anche lei senza avversarie nell’Endurance Tour e terza Giuliana Massarotto, ancora una vera e propria maestra nelle prove sulle 24 ore.

Uomini

1 Lorenzo Bedegoni (ITA)

2 Martin Kratter (ITA)

3 Andy Deutschendorf (GER)

Donne

1 Elena Novikova (CZE)

2 Beatrice Lischi (ITA)

3 Giuliana Massarotto (ITA)

Elena Novikova regina a Finale Ligure (foto organizzatori)

4CROSS

In questo caso i Mondiali di specialità pesano sul nostro giudizio solo parzialmente: Mitja Ergaver è stato bravissimo a cogliere l’occasione della vita, ma l’andamento della stagione ha dimostrato che lo sloveno è un buon atleta, ma lontano dai big e sono stati loro a “suicidarsi” collettivamente in Val di Sole premiandolo con l’oro. Il migliore anche quest’anno è stato il ceko Tomas Slavik, che nel Pro Tour si è dimostrato il più costante, cogliendo una vittoria dietro l’altra sempre davanti al francese Quentin Derbier, che continua a crescere. Discorso diverso fra le donne, dove la vittoria iridata della Buchanan assume un valore particolare per il significato di rivalsa che ha avuto, dopo lo sfortunato epilogo dei Giochi Olimpici di Bmx dov’era pronta a dare l’assalto al podio.

Uomini

1 Tomas Slavik (CZE)

2 Quentin Derbier (FRA)

3 Mitja Ergaver (SLO)

Donne

1 Caroline Buchanan (AUS)

2 Hannah Escott (GBR)

3 Franziska Meyer (GER)

Tomas Slavik dominatore del 4X Pro Tour (foto organizzatori)

ENDURO

In questo caso le World Series hanno un peso preponderante nelle nostre scelte: il primo posto spetta obbligatoriamente a Richie Rude,l’americano risultato l’assoluto protagonista della stagione, ma dietro il belga Martin Maes continua a crescere ed ormai è da considerare l’elemento di punta dell’intero movimento nazionale delle ruote grasse, mentre l’australiano Sam Hill nelle poche apparizioni effettuate è sembrato un vero crack per la specialità se solo ci si dedicherà con convinzione. Il 2016 è stato per Cecile Ravanel il premio a una carriera e a una scelta coraggiosa, lei che in anni ormai lontani era una promettentissima crossista alla Bianchi.

Uomini

1 Richie Rude (USA)

2 Martin Maes (BEL)

3 Sam Hill (AUS)

Donne

1 Cecile Ravanel (FRA)

2 Isabeau Cordurier (FRA)

3 Casey Brown (GBR)

Richie Rude, indiscusso numero 1 dell'Enduro (foto archivio)

DOWNHILL

La specialità più spettacolare del movimento offroad conferma come la scuola britannica sia ormai una spanna superiore a tutte le altre e abbia trovato in Danny Hart la sua guida. Impressionante la crescita del britannico della Ms Mondraker, capace di conquistare il titolo mondiale ma soprattutto di rimontare un grande distacco nella classifica di Coppa del Mondo ad Aaron Gwin, mettendolo alle strette fino a fargli temere la perdita del trofeo di cristallo che tutti davano per già assegnato in primavera. Primato albionico anche fra le donne, dove la Atherton è quasi imbarazzante nella sua superiorità: alle sue spalle abbiamo scelto due imprese dai diversi significati ma ugualmente profondi: l’approdo al podio di Coppa a Leogang per la canadese Miranda Miller dopo due terribili anni di sofferenze per la frattura di entrambe le braccia e l’oro mondiale junior di Alessia Missiaggia, che ha chiuso una parentesi di oltre vent’anni senza un acuto azzurro.

Uomini

1 Danny Hart (GBR)

2 Aaron Gwin (USA)

3 Laurie Greenland (GBR)

Donne

1 Rachel Atherton (GBR)

2 Miranda Miller (CAN)

3 Alessia Missiaggia (ITA)

Finale di stagione scoppiettante per Danny Hart (foto archivio)

MARATHON

Qui il Mondiale non ha determinato le nostre scelte, che privilegiano il numero 1 del ranking Urs Huber. E’ vero, al Mondiale lo svizzero non ha brillato, ma nel complesso della stagione è stato sicuramente il più continuo, conquistando un traguardo ambito come l’Absa Cape Epic per poi collezionare svariati successi nell’Uci Marathon Series e non solo. L’oro iridato vale a Tiago Ferreira il terzo posto nel nostro ranking, per il portoghese è stato un punto d’arrivo dopo una carriera molto più che onorevole ma anche di partenza verso nuovi acuti. Fra le donne premiamo l’oro mondiale di Jolanda Neff, ma l’elvetica ha pagato cara la sua scelta di privilegiare la resistenza attraverso gare su strada e marathon, facendosi sfuggire le gare di XC più importanti.Seconda è Maria Cristina Nisi, primatista di vittorie in Italia dopo una stagione impressionante per numero di vittorie conseguite e per la sua vertiginosa crescita che nel 20167 dovrebbe proiettarla in azzurro.

Uomini

1 Urs Huber (SUI)

2 Alban Lakata (AUT)

3 Tuago Ferreira (POR)

Donne

1 Jolanda Neff (SUI)

2 Maria Cristina Nisi (ITA)

3 Sally Bigham (GBR)

Urs Huber, ancora il migliore nelle Marathon (foto archivio)

CROSS COUNTRY

Eccoci alla specialità regina e qui le scelte sono abbastanza scontate con Nino Schurter che ha letteralmente fatto il pieno cogliendo a Rio quel successo che mancava alla sua carriera. Una vittoria che mette ora lo svizzero di fronte a un bivio: continuare a dominare nella Mtb o provare sul serio il salto alla strada? Dietro di lui gli altri due componenti il “magico trio”, con Kuhlavy risorto in occasione della gara olimpica onorando al meglio il suo oro di 4 anni fa e Julien Absalon che pur portando a casa il titolo europeo e la Coppa del Mondo mostra i segni del tempo. Fra le donne primeggia la svedesina terribile Jenny Rissveds, capace a Rio di mettere in fila tutte le Elite, lei che era ancora Under 23. Dietro di lei la Pendrel, autrice di un gran finale di stagione e la Langvad, dominatrice fino all’oro mondiale ma poi andata in debito di energie.

Uomini

1 Nino Schurter (SUI)

2 Jaroslav Kuhlavy (CZE)

3 Julien Absalon (FRA)

Donne

1 Jenny Rissveds (SWE)

2 Catharine Pendrel (CAN)

3 Annika Langvad (DEN)

 Nino Schurter, a Rio il compimento di una carriera eccezionale (foto organizzatori)