Pubblicità

Verona: una città da scoprire di corsa (1ª parte)

di - 22/11/2021

verona

 

Dal numero #05 di 4running, alla scoperta di Verona a cura di Isabella Calidonna | foto: archivio personale

 

Ritornare a Verona

Io e ArcheoRunning non ci fermiamo mai, nemmeno in vacanza. Correre ammirando le bellezze delle città è sempre stato un mio grande “difetto”, se vogliamo chiamarlo così. Ho fatto ben sei maratone in questa maniera. Ho corso chilometro dopo chilometro aspettando di scoprire le meraviglie che la città mi regalava in quel momento. Tra quelle sei mete ho deciso di ritornare, per una piccola vacanza, a Verona, di cui ho un ricordo meraviglioso. 

 

verona

 

Partiamo dall’inizio… 

Verona fonda le sue origini con il primo nucleo abitativo su colle San Pietro, in epoca neolitica. Le testimonianze della sua antica e ricca storia, che ha origine hai tempi dei romani, sono visibili ovunque. Fu però proprio sotto l’imperatore Vespasiano che la città raggiunse l’apice della ricchezza e dello splendore. L’ultima grande opera nel I secolo fu l’Arena, costruita poiché la città, che aveva ormai superato i 25.000 abitanti, aveva bisogno di un grande edificio per allietare e distrarre gli abitanti. 

 

verona

I miei 10 chilometri a Verona

Sono partita da Porta Palio, una porta di epoca “moderna” chiamata così per una gara podistica. Fu realizzata tra il 1542 e il 1557 e definita un capolavoro dell’architettura militare, tanto che molti critici dell’arte la ritengono la più felice e riuscita congiunzione tra le esigenze belliche e la ripresa degli ordini e delle proporzioni classiche tipicamente rinascimentali, ed è proprio così. 

 

verona

 

Oltre Porta Palio

Riprendo la mia corsa e varco la porta e procedo fino ad arrivare a Castelvecchio. Imbocco le scale che conducono al rigaste San Zeno e meno di 10 minuti mi separano da Piazza San Zeno e dal Duomo. Mi volto un paio di volte a guardare il Ponte Scaligero, che si mostra in tutta la sua bellezza da questa prospettiva. Arrivo in Piazza San Zeno, enorme e serenamente maestosa. Qui i tanti alberi che la incorniciano creano un bel po’ d’ombra sotto la quale si può ammirare la magnifica facciata della basilica. Il mio sguardo viene catturato dal grande rosone centrale definito la “ruota della fortuna”, simbolo medievale e monito di come la sorte prima o poi gira. 

 

La Basilica 

La Basilica è una delle più belle chiese romaniche esistenti, elementi del XII e XII secolo si fondono insieme in un intenso cromatismo, dato anche dal tufo alternato a mattoni. Decido di abbandonare San Zeno e prendo Ponte Risorgimento, uno tra i ponti moderni della città progettato da Nervi. Faccio il Lungadige Cangrande per arrivare a Borgo Trento e all’Arsenale, con i suoi meravigliosi giardini.

 

L’arsenale 

L’Arsenale, posto in posizione speculare rispetto a Castelvecchio, ricorda un castello in stile neoromanico e ha una planimetria simile all’Arsenale Imperiale di Vienna. Si tratta di uno dei più grandiosi complessi militari dell’epoca. Tra l’Arsenale e il fiume venne realizzata la vasca natatoria per la scuola militare di nuoto, una delle prime della storia moderna. Ancora oggi è la seconda più grande d’Europa e rappresenta uno degli angoli più suggestivi e romantici di Verona, luogo di incontro per i giovani e divertimento puro per i più piccoli.

 

Verso Ponte Scaligero 

Ovviamente, seguendo il loro esempio, anche io giocherello con l’acqua e, dopo essermi rinfrescata, riprendo la mia corsetta e vado verso Ponte Scaligero, conosciuto anche come Ponte Castelvecchio. È considerato un capolavoro d’ingegneria, fu capace di resistere a moltissime piene del fiume Adige. 

 

 

Ponte della Vittoria

Riprendo a correre, arrivo a Ponte della Vittoria e proseguo per via Armando Diaz giungendo a Porta Borsari, una delle porte più famose della città. Risalente al I secolo d.C., fu costruita nel punto esatto in cui il decumano massimo si univa alla via Postumia. 

In epoca romana era la principale via d’accesso a Verona e i due grandi archi d’ingresso danno il senso del massiccio traffico che doveva esserci al tempo lungo la strada. 

Arrivati a questo punto il mio racconto si interrompe e ci vediamo fra qualche settimana per continuare a correre a Verona. Stay tuned!

 

verona

 

New Balance Fresh Foam 1080V11, la mia fedele compagna

Anche questa volta ad accompagnarmi c’è stata New Balance con le nuove Fresh Foam 1080v11. Questo modello ha un profilo aggressivo con rifiniture ben curate. Morbide e di grande comfort, le Fresh Foam 1080v11 hanno un ritorno di energia strepitoso tanto che, durante il mio running tour, in alcuni momenti, credevo di volare. Sono perfette per i runner con appoggio neutro, come il mio, che cercano massima ammortizzazione sulle medie e lunghe distanze. Le ho usate per fare 10 chilometri, e l’ammortizzazione Fresh Foam è stata fantastica, assicurando appoggi molto morbidi per dissipare gli urti, specialmente tra i sampietrini e la pavimentazione sconnessa del Lungadige.

 

Come due guanti ai piedi

Appena indossate, la prima sensazione è stata di morbidezza, con il piede fasciato e ben bloccato grazie alla linguetta a soffietto e alla rete aderente sull’avampiede, dando una forte sensazione di stabilità. Sono leggere e confortevoli grazie alla tomaia Hypoknit con elasticità a zone in mesh aderente. Inoltre, la tomaia garantisce traspirabilità, leggerezza e un sostegno ottimale del piede. Sul retro c’è un UltraHeel leggermente imbottito che si allarga ed è piuttosto morbido e flessibile, offrendo così una calzata aderente e un sostegno ottimale per un comfort dal primo all’ultimo chilometro.

 

verona

 

Caratteristiche tecniche

  • Marchio: New Balance
  • Modello: V11
  • Tipologia: ammortizzata
  • Peso: 263 g
  • Drop: 8 mm
  • Famiglia: New Balance 1080

 

Se vuoi seguire Isabella Calidonna e ArcheoRunning sui social

IG: /ArcheoRunning 

FB: /ArcheoRunning

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.