Urta SLR è la nuova full suspended da XC/Marathon di Wilier Triestina. Segna il rientro in grande stile dell’iconico marchio veneto nel mondo delle competizioni in mountain bike.
Wilier Urta SLR: pura eccellenza Made in Italy
I motivi di interesse sono tanti per un prodotto fortemente rappresentativo non solo per Wilier Triestina ma per l’intera industria ciclistica italiana. Infatti, i responsabili del progetto ha messo in pratica nel mondo off-road tutta l’esperienza accumulata in decenni di lavoro su bici da strada di livello eccelso. Il risultato? Pura eccellenza Made in Italy, per modernità del design, e fantastico equilibrio tra leggerezza e performance in ottica racing. E la nascita del team Wilier Triestina-Pirelli Factory è solo l’ultimo passo di questo progetto vincente (ne abbiamo parlato qui).
Perché Urta SLR è così importante per l’azienda veneta e per l’Italia a due ruote a pedali? Partiamo con il progetto, come è nato nella mente degli ingegneri e come si è trasformato nel prodotto finito. Urta SLR si basa su un telaio costruito in carbonio HUS-MOD, la stessa piattaforma tecnologica alla base dei rinomati modelli 0 SLR e Filante SLR da strada. Siamo nel settore del fuoristrada, nel dettaglio delle full suspended da XC/Marathon, quindi oltre al materiale e al processo di lavorazione conta anche e soprattutto la sospensione posteriore.
Il cross country attuale vede dominare l’approccio “pivotless”, quindi un carro monolitico che spinge l’ammortizzatore tramite un link molto compatto. Manca il classico snodo in prossimità dell’asse ruota posteriore, sostituito dalla flessione controllata del carbonio (foderi bassi e parzialmente quelli alti, approccio chiamato Active Swing Arm da Wilier Triestina). Ne risulta un’elevata rigidità torsionale, combinando una struttura solida e leggera con una grande efficienza prestazionale, nelle gare XCO/XCM per l’appunto.
100 sono in millimetri di travel posteriore, con l’ammo collocato al di sotto del tubo orizzontale e collegato agli seatstay tramite un leveraggio, realizzato in due pezzi di alluminio che avvolgono come in uno stretto abbraccio il tubo verticale. È una realizzazione eccelsa dal lato estetico e funzionale, con dettagli nascosti che confermano la qualità dell’approccio Wilier Triestina: il tutto ruota su otto cuscinetti di identica misura, cosa che fa felici i meccanici quando arriva il momento di compiere la necessaria manutenzione ordinaria e straordinaria. Dulcis in fundo, Urta SLR utilizza ammortizzatori Fox e Rock Shox – rispettivamente Float DPS Factory e SidLuxe Ultimate – con curve di compressione ottimizzate.
Il peso del telaio Wilier Triestina Urta SLR è di 1.730 g senza ammortizzatore. La bici completa è offerta tanti allestimenti per tutti i gusti: sono ben 18, con prezzi compresi tra 5.900 e 10 mila e 5oo euro, oltre al kit telaio più ammortizzatore (Rock Shox o Fox, rispettivamente 3.200 e 3.600 €). Due le colorazioni a catalogo: rosso/blu lucido o nero opaco.
Dettagli che contano
Osservando da vicino il telaio, balzano all’occhio tanti accorgimenti a vantaggio di rigidità, robustezza e prestazioni: ponticelli d’irrigidimento tra piantone sella e tubo orizzontale, e tra i due foderi alti appena sopra al passaggio ruota; foderi bassi asimmetrici per ottimizzare trasmissione da una parte e impianto frenante dall’altro; attacco pinza freno di tipo Flat Mount (come si vede spesso sulle bici da strada) per rotore da 160 mm; forcellino cambio universale SRAM UDH; spazio per due portaborraccia all’interno del triangolo anteriore; cablaggio integrato con un occhio di riguardo alla facilità e velocità delle operazioni di montaggio e manutenzione; guida catena regolabile; protezione in carbonio sulla parte inferiore del down tube e in silicone al di sopra dello chainstay lato trasmissione.
Integrazione
Il telaio in carbonio, dalle linee snelle e molto racing, mostra una fantastica integrazione del corto link che collega carro posteriore e triangolo anteriore. Sempre in tema di integrazione, spicca il cockpit Urta realizzato in singolo pezzo di carbonio, montato di serie sui modelli che si collocano ai vertici dell’offerta e venduto anche come accessorio (550 €). La particolarità sta nell’essere disponibile in varie combinazioni di lunghezza equivalente dello stem (60, 75 e 90 mm, sempre con inclinazione negativa di 17°) e larghezza della piega (760 mm con up/backsweep rispettivamente di 4° e 7°).
La filosofia alla base è la stessa dei cockpit per le bici da strada di alta gamma Accu-Fit: consultando la guida in PDF scaricabile dal sito, il biker si ritrova facilitato nella scelta della taglia in primo luogo, e in secondo nella configurazione del ponte di comando. Si trovano tutte le quote di reach e stack corrispondenti alle tre lunghezze di attacco manubrio, e altezza degli spacer impiegati (60-75-90 mm, da 0 a 30 mm). Le possibilità di configurazione sono pressoché infinite. Per la nostra L, il set era il seguente: cockpit da 75×760 mm con 30 mm di spessori, per reach e stack rispettivamente di 505 e 670 mm.
Geometria
Pur non avendo comunicato i nostri dati antropometrici e le nostre preferenze, in questa configurazione “stock” il feeling è stato buono sin dalle prime pedalate, grazie anche al corretto posizionamento in sella con telescopico non arretrato. La bici sembra compatta, se paragonata alle full suspended da XC più progressive, ma la posizione è tutt’altro che raccolta, scaricando con efficacia la potenza a terra in salita, e avendo spazio per muoversi in fuorisella una volta azionato il telescopico per aggredire le discese e le curve.
Wilier Triestina ha sì seguito le tendenze attuali, ma senza esagerare. Il risultato è un mezzo dall’anima spiccatamente racing ma tutt’altro che esigente da gestire nelle varie situazioni. Il reach va da 400 a 480 mm e lo stack da 593 a 613 mm sulle quattro taglie (da S a XL). Gli angoli sterzo e sella sono fissati rispettivamente a 69 e 74°, il carro è lungo 435 mm, mentre il tubo sterzo e l’interasse sono relativamente compatti (da 90 a 111 mm, da 1.088 a 1.175 mm).
Sospensione posteriore
La sospensione posteriore Active Swing Arm è realmente essenziale nella costruzione, nella messa a punto, e nell’utilizzo: design pivotless, link compatto che quasi si nasconde nel telaio, 100 mm di travel sostenuto e progressivo, e due posizioni (Open/Lockout).
Gestita da un comando remoto Fox che controlla anche la forcella anteriore, è semplice e veloce da configurare: pressione dell’aria per il Sag e regolazione del ritorno. La configurazione “aperta o chiusa”, senza uno step intermedio, può piacere o meno, ma è produttiva nelle competizioni, anche considerando il fatto che il carro è giustamente sensibile a inizio corsa, in ottica cross country (dimenticatevi la sensazione burrosa delle bici da trail/enduro).
In quella centrale, la più critica, la sospensione non si mangia il travel regalando un ottimo supporto sia in pedalata, per spingere forte o accelerare, sia per cercare trazione in curva e superare gli ostacoli del terreno. La progressività finale, insieme al sostegno a metà travel, aiuta mantenere un assetto stabile e produttivo per la guida in discesa.
La nostra preferenza è stata per un Sag contenuto in 20% e uno smorzamento in estensione leggermente frenato, per godere di tutti i vantaggi offerti da una sospensione così “piena” e nitida nella risposta. Non è così semplice agire sul pomello del ritorno dell’ammo, per il poco spazio a disposizione tra questo e il top tube.
In salita
Questa Wilier Urta SLR nasce per essere spremuta nelle competizioni cross country e marathon. Ne consegue una grandissima efficienza in pedalata, sia per la posizione in sella racing, sia per la capacità di scaricare la potenza a terra. La risposta è vivace e precisa, pedalando seduti o in piedi, dalle salite dolci a quelle più irte.
Impressionante la resa con le sospensioni bloccate, contando anche sulle gomme poco tassellate e relativamente strette – sempre per gli standard moderni – da 2,25”, su asfalto sempre di volare, come su una hardtail. Una volta che si agisce sulla leva al manubrio, con forcella e carro sbloccati il biker è giustamente sostenuto in ogni situazione, potendo contare su un livello di trazione davvero ottimo.
È un grandissimo piacere spingere forte sui pedali e non percepire alcuna dispersione della potenza, una cosa molto rara in posizione Open. Merito del grande lavoro svolto dai tecnici Wilier Triestina nella progettazione della sospensione e nella successiva messa a punto dell’ammortizzatore.
In discesa
Le attese sono state smentite dai fatti. Quali attese? semplice, le geometrie conservative facevano presagire un comportamento molto – troppo – nervoso su quelli che sono i moderni tracciati cross country. Abituati a full più progressive nelle quote principali, pensavamo di fare fatica su discese sconnesse – in ambito XC – affrontate a velocità elevate, ma siamo stati smentiti dai fatti.
Per intenderci, ci siamo dovuti riabituare a una guida vivace ma sincera, sempre. Reattività e precisione nei cambi di direzione sono sbalorditive, tanto di cappello a questa Urta SLR. Anche quando si spinge forte, si guida in modo spigliato, con una risposta briosa e nitida.
Il merito va sempre al carro posteriore, dall’efficace cinematica in ottica cross country, con i fine corsa che rimangono sconosciuti anche osando salti e drop. Un merito condiviso con il reggisella telescopico (100 mm di abbassamento), ormai indispensabile anche in XC, per sbloccare tutte le potenzialità del mezzo, con il biker messo nelle migliori condizioni possibili per guadagnare ogni maledetto secondo utile in gara.
Solo sui terreni più tecnici e smossi si desiderano pneumatici di sezione leggermente più ampia e/o con tassellatura più pronunciata all’anteriore. In ogni caso il nostro test prosegue proprio con un setup del genere (nuove Syerra da 2,4” sempre di casa Vittoria come le Mezcal da 2,25” di serie).
Lunghe distanze
L’esperienza maturata da Wilier Triestina nel mondo delle competizioni sulle lunghe distanze è davvero importante. Questa Urta SLR è così pensata per essere anche comoda e non solo veloce e reattiva.
Nei lunghi tratti passati pedalando in posizione seduta il comfort è davvero ottimo e, complice una sospensione posteriore che gestisce al meglio le piccole sconnessioni del terreno senza affondare troppo in posizione aperta, il biker riesce a preservare le energie fisiche e mentali per quando servono realmente. Forse per impieghi Marathon avrebbe avuto senso una posizione intermedia per le sospensioni, per gestire al meglio le progressioni pedalate e le frequenti transizioni tra terreni off-road scorrevoli e tecnici.
Campo di utilizzo
Il progetto Wilier Triestina Urta SLR non sfigura nei confronti delle più blasonate armi per le competizioni cross country e marathon. In particolare per il telaio, dall’impressionante finezza realizzativa e dal look seducente. In fatto di comportamento sul campo, si nota la grande esperienza maturata dall’azienda veneta nelle competizioni MTB sulle lunghe distanze, dove questa Urta SLR dà il suo meglio per il ragguardevole equilibrio tra prestazioni e comfort. La base è in ogni caso di ottimo livello, permettendo di ottenere in modo relativamente facile una full suspended da gara che combina velocità e leggerezza (tra i 10 e gli 11 kg), senza penalizzare l’affidabilità.
Quando ci si sposta in ambito XC, soprattutto sui percorsi più sfidanti in stile World Cup, viene alla luce la geometria leggermente conservativa. Non è necessariamente un limite, perché questa è una bici vivace e precisa nella guida, con una sospensione eccellente per sostegno e nitidezza della risposta. Chi ha tanta gamba e una tecnica buona, riuscirà ad aprire il gas quando serve per puntare al risultato.
Il vero difetto è il piantone sella da “soli” 27,2 mm di sezione, che limita la scelta del reggisella telescopico (presente sul montaggio in prova). Per finire, ma siamo nel campo delle finezze, ci sarebbe piaciuto vedere a catalogo una versione con forcella da 110 mm e – per l’appunto – un telescopico di serie.
Pregi
- Qualità elevata del telaio
- Rapporto rigidità/peso eccellente
- Feeling vivace nella guida
- Sospensione posteriore dall’eccellente messa a punto, sostenuta e con una risposta nitida
- Grande possibilità di personalizzazione della messa in sella grazie al sistema Accu-Fit
Cosa migliorare
- Piantone sella da 27,2 mm limita la scelta del reggisella telescopico
- Geometria relativamente conservativa
Abbigliamento Maglia Dainese, gilet Mavic, shorts Endura, calze e guanti Fox
Casco/Occhiali Fox Mainframe, adidas SP0041
Scarpe Giro Sector
Qui tutte le informazioni su Wilier Urta SLR
[foto: Cristiano Guarco,; action di Catia Remitti]