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X-Bionic Terraskin, a tu per tu con Flavio Guarnier

di - 19/08/2025

X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier
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A tu per con Flavio Guarnier, Chief Product Officer – GM di X-Bionic. Cosa c’è dietro a un grande progetto come X-Bionic Terraskin? Siamo stati a Montebelluna, nell’headquarter italiano di X-Bionic.

Di Daniele Milano Pession
X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier

Una storia pazzesca!

“Sognare in grande, rischiare tutto e sapere che solo chi è disposto a sudare può raggiungere i traguardi più ambiziosi”

Un concetto altamente ispirazionale, che identifica in modo netto la filosofia del marchio svizzero X-Bionic. Una frase che mi ha colpito molto, ha attirato la mia attenzione e mi ha condotto fino a Montebelluna, presso la sede italiana, per intervistare Flavio Guarnier, Chief Product Officer – GM del marchio, a capo del nuovo progetto Terraskin.
Nata nel 1998, X-BIONIC è oggi un punto di riferimento nel mondo dello sport, con all’attivo oltre 800 brevetti internazionali che spaziano dal design all’innovazione, per ottenere prestazioni sempre al top in ogni disciplina sportiva

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Flavio, innanzitutto grazie per la sua disponibilità. È per noi una grande opportunità poter parlare con lei. Vorrei iniziare questa intervista chiedendo proprio a lei di commentare la frase del professor Bodo W. Lambertz, ingegnere svizzero tra i fondatori del marchio, che in un’intervista di qualche anno fa aveva affermato: “Siamo scienziati, non produttori di tessuti. Questo ha sempre fatto la differenza, perché il nostro approccio non è mai stato quello di proporre prodotti pensando al marketing, ma pensando al loro funzionamento”.

FG – Beh, credo che questa frase sia riflessa in tutti i punti e nell’approccio che abbiamo avuto nello sviluppare anche la Terraskin. La filosofia di Bodo è per noi altamente ispirazionale e penso che sia anche uno dei motivi del successo che ha nel nostro utilizzatore core. Quello che ci ha ispirato nell’intraprendere il progetto Terraskin è stato di non prendere le mosse dai benchmark classici come studi di mercato o altro. Non siamo voluti partire dal prodotto ma dalla sua funzionalità. E in questo ci possiamo considerare un po’ scienziati, perché il nostro è stato sicuramente un approccio scientifico.

X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier

TerraSkin X00/C, un progetto pazzesco che la vede protagonista, com’è nato?

FG – Sin dall’inizio del progetto sentivamo la necessita di avere un’interfaccia tra il piede e il terreno che ci permettesse di dare veramente il massimo impulso. Sul mercato non abbiamo trovato una scarpa che ci offrisse la possibilità di connettere il piede in modo così preciso come abbiamo fatto noi. E soprattutto abbiamo visto quella che secondo noi è una lacuna. Infatti molti brand si concentrano molto bene su quello che è il cushioning e la reattività, e fanno un eccellente lavoro. Però a volte, soprattutto a un livello più esasperato, si perde molto in controllo e stabilità. E, come tu sai, anche in campo automobilistico… come diceva un vecchio spot: “La potenza è nulla senza il controllo”. Insomma, quello che abbiamo cercato di ottenere è stato di mantenere questo cushioning. Che è molto importante in particolar modo per alcuni aspetti del trail running, unendo allo stesso tempo un grande controllo. Che parte proprio dall’avvolgimento del piede, arriva alla stabilità e finisce con il grip e la trazione. Il controllo è considerato da noi come un ombrello che racchiude aspetti differenti, per arrivare al prodotto finale.

Mentre molti competitor sono alla continua ricerca di foam sempre più morbidi per ottimizzare il comfort, voi siete andati in un’altra direzione estremizzando e rendendo unico il concetto di controllo.

Sì, diciamo che anche nell’off-road il fatto di avere scarpe particolarmente morbide ha dei plus, ovvero di adattarsi molto bene al terreno. Il problema è che tendono a essere abbastanza instabili e a volte, in particolar modo quando si ha un’altezza da terra importante, si tende a perdere un po’ il feeling con il terreno, l’appoggio diventa un po’ sordo. Noi invece abbiamo cercato di mantenere tutti questi aspetti, quindi non abbiamo sviluppato un’intersuola più rigida, perché sarebbe stato relativamente semplice da fare: Abbiamo preferito mantenere un cuore interno, quindi la parte interna dell’intersuola estremamente morbida e reattiva, con un frame esterno, che è la parte più visibile della calzatura, che dà stabilità. Siamo partiti un po’ dal concetto della mountain bike, che è molto morbida grazie alle sospensioni che danno grande escursione verticale, ma che danno anche molta precisione e stabilità in orizzontale, perché sono parti metalliche. Abbiamo cercato di riproporre la stessa sensazione anche sulla scarpa. Infatti in verticale il piede lavora e va su e giù, grazie alla mescola molto morbida dell’intersuola. Allo stesso tempo, abbiamo il frame esterno, leggermente più rigido, che sale e avvolge, dando sostegno. Una sorta di guida. Questa è una sensazione che correndo si percepisce sin da subito. Quello stesso feeling di cui mi parlavi poc’anzi, quando hai utilizzato la prima volta la Terraskin X00C che ti abbiamo dato in test. È stato proprio l’avvolgimento del piede, quindi qualcosa di piacevole, ed è proprio l’aspetto su cui abbiamo cercato di lavorare sin dall’inizio: la sinergia tra tomaia e calzino.

X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier

E questo è proprio un argomento molto importante: in ogni scatola di scarpe si trova un calzino abbinato, a conferma del lavoro di sinergia svolto nello sviluppo della calzatura.

Ogni nostro modello ha nella confezione il calzino abbinato, e vorrei partire con una piccola provocazione: “Vendiamo il calzino e la scarpa è in omaggio”. Ovviamente è una battuta, però noi crediamo fortemente al valore aggiunto del nostro calzino. È un elemento a cui ho sempre pensato. Anche nelle mie precedenti esperienze lavorative, mi sono sempre chiesto perché le aziende non avessero mai sviluppato il calzino insieme alla calzatura. Perché da utilizzatore considero il calzino elemento fondamentale di un sistema. Un ottimo calzino fa veramente la differenza. Da un calzino all’altro, il fitting può cambiare anche di mezza taglia. Puoi avere spiacevoli frizioni, come un comfort assoluto, quindi il calzino è protagonista del sistema che noi proponiamo.

X-Bionic Terraskin X00/C

Sin dall’inizio abbiamo lavorato in collaborazione con il team svizzero su tutto ciò che ci connette al terreno, partendo proprio dalla nostra pelle, da qui il termine Terraskin. Abbiamo cercato di lavorare su tutti gli elementi che donano stabilità. Il primo strato a contatto con la pelle del piede è proprio il calzino. Abbiamo sin dall’inizio cercato di gestire al meglio la sudorazione in modo ottimale, ma non solo. Sviluppando il filato, abbiamo lavorato con elementi che danno stabilità al piede. Il calzino da solo non può fare tutto, ma con la tecnologia Supronation Bendage disegnata in modo specifico per il trail da X-Bionic siamo già in grado di dare circa un 20-25% in più di stabilità rispetto a un calzino tradizionale. Abbiamo inoltre un’altra funzione che si chiama Traction Grip, proprio per evitare che si abbiano frizioni del piede eccessive con la calzatura. Abbiamo sperimentato in questi anni che soprattutto chi ha il piede magro o va a correre in situazioni estreme come traversi o percorsi più tecnici tende ad avere il problema della scarpa che ruota. Con questo tipo di filato, invece, riusciamo a migliorare la connessione tra piede e scarpa, migliorando la stabilità e ottimizzando ulteriormente il fitting.

X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier

Nel progetto Terraskin avete lavorato molto sulle sinergie tra i vari componenti della calzatura, cercando di ottimizzare elementi come reattività, stabilità e aderenza.

Esatto. Abbiamo lavorato molto con le sinergie. La prima è tra tomaia e calzino. Nella tomaia ritroviamo la stessa tecnologia del calzino e il feeling dell’avvolgimento è lo stesso. L’aspetto più particolare è che abbiamo differenti punti di elasticizzazione del tessuto per una perfetta customizzazione del fitting. In base alla conformazione individuale del piede, grazie a un mix di filati, è un risultato ottenuto dopo molte prove. In questo caso si tratta di un tipo di esperienza, in fase di sviluppo del prodotto, che è più legata al mondo della maglieria che a quello della calzatura, grazie all’expertise dei tecnici interni di X-Bionic, dando così un valore aggiunto innegabile. Nella sfida che abbiamo affrontato nello sviluppo della tomaia, abbiamo lavorato molto in profondità. Sapevamo di avere bisogno di maggior elasticità, ma che doveva mantenersi nel tempo, e abbiamo ottenuto un grande risultato. Pur avendo, dopo qualche mese, un leggero cedimento del filato, che va a vantaggio della perfetta customizzazione del fitting sul piede dell’utilizzatore, prendendo la forma del piede. Un grosso risultato, davvero. Gli elementi elastici aiutano soprattutto nella parte anteriore, adattandosi alle varie forme di piede, grazie a diverse zone elastiche che o si comprimono o si restringono, determinando variazioni nel volume della tomaia. La linguetta è un tutt’uno con la tomaia e ottimizza la customizzazione del fitting finale. Parlando sempre di controllo, la sinergia tra tomaia e suola per noi, come più volte ribadito, è fondamentale. Nello sviluppo e progettazione delle calzature di oggi, tomaia e suola vengono assemblate con un layer di colla, agendo come due corpi separati. Noi invece abbiamo lavorato per avere un feeling diverso. Il piede “annega” letteralmente, non galleggia assolutamente su suola e interusola, ma viene avvolto, dando come risultato un grande controllo nell’azione di corsa, grazie alla tecnologia SPEEDFRAME®. Come dicevo prima, abbiamo il cuore dell’intersuola in EVA supercritica, quindi molto morbido e reattivo. Sulla parte centrale posteriore andiamo ad avvolgere con la parte tessile della tomaia questo corpo. Ma non finisce qui, avvolgiamo ulteriormente l’intersuola con il frame esterno più rigido, lo SPEEDFRAME®. Con questa speciale costruzione riusciamo a dare la sensazione di maggior controllo e stabilità. Immagina, soprattutto nel trail, su terreni sconnessi, quanto sia utile questo feeling e quanta sicurezza dia in più a ogni appoggio!

Tecnologia SPIN WEAVE®: grazie alla collaborazione con Vibram, avete sviluppato una suola che garantisce il 27% in più di aderenza rispetto ai concorrenti, migliorando la trazione e la stabilità.

Parlando sempre di controllo, prima abbiamo definito la sinergia tra calzino e tomaia, poi abbiamo parlato di sinergia tra tomaia e suola, punto secondo, e chiudiamo con trazione e grip che sono fondamentali. Abbiamo utilizzato una mescola VIBRAM® Megagrip che è oggi considerata la migliore in assoluto per la categoria trail, ma volevamo dare qualcosa di più. Dal punto di vista chimico, sapevamo di poter utilizzare il top del top, ma non ci bastava. Per questa ragione abbiamo voluto dare qualcosa di più dal punto di vista fisico, con un altro brevetto che si chiama SPIN WEAVE, ovvero la suola è formata da dadi posizionati al centro di incroci. I dadi hanno così la possibilità di adattarsi molto bene al terreno. Grazie al design particolare, riescono a copiare molto bene il terreno, dando grip e trazione a livello fisico. Il tutto avvalorato da studi scientifici. Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con il Centro di Ricerca CERISM – “Sport, Montagna e Salute”, istituito dall’Università di Verona, in data 1 dicembre 2010, con un’enorme esperienza alle spalle. Infatti il CERISM ha studiato la capacità della nostra suola di adattarsi al terreno, posizionando 400 sensori e facendo il confronto con altre due suole premium presenti sul mercato. Il risultato è stato per noi estremamente soddisfacente. Abbiamo infatti circa il 27% in più di gomma che viene a contatto con il terreno, quindi un 27% di grip fisico in più rispetto ai competitor, con una porzione maggiore di suola che tocca il terreno, ma anche con una pressione ottimale, pur utilizzando una quantità di gomma inferiore, a tutto vantaggio della durabilità. Inoltre abbiamo aumentato enormemente la performance in discesa, che è una parte dei tracciati molto difficile da gestire. La salita è più “gambe e cuore”, mentre la discesa è più “follia e tecnica” e in questa fase il fatto di sentire tutto questo grip e trazione in più permette ai trail runner di aumentare la performance, di andare più forte.

X-Bionic Terraskin Falvio Guarnier

Gli Award di ISPO e Gear Junkie, fiore all’occhiello per X-BIONIC… Che valore ha per lei sviluppare un prodotto che diventa un pluri-premiato?

Devo dire che in questo caso è stata per noi una grande soddisfazione, con due fiere a cui abbiamo partecipato e due premi vinti. Per gli ISPO Award, pur sapendo di aver fatto un grande lavoro di progettazione e sviluppo, il premio è stato decisamente gratificante per tutta la nostra squadra. Considerando anche che non eravamo ancora usciti sul mercato, le parole utilizzate dalla giuria mi hanno personalmente emozionato e ci hanno fatto piacere, a dimostrazione che siamo una vera e propria squadra. Vincere negli Stati Uniti con un brand svizzero è stato davvero un grande risultato per tutta la squadra!

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Daniele Milano: spirito di montagna, anima sportiva. Nato in Valle d’Aosta, cresce tra natura e movimento: prima lo sci, poi l’atletica. Negli anni ’90 scopre lo snowboard e ne diventa voce e protagonista, tra riviste e snowpark. Oggi vive tra Milano e le sue montagne, maestro di snowboard e telemark, cuore editoriale di 4running magazine. Racconta il trail e il gesto sportivo come espressione di equilibrio. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri.”