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BROOKS Levitate 5 e 5 Stealthfit: il Test – Video

di - 14/12/2021

Abbiamo testato e comparato le due nuove fuoriserie di casa Brooks, la BROOKS Levitate 5 e la Brooks Levitate 5 StealthFit, progetto del brand americano alla sua quinta edizione, che sposa perfettamente le richieste sempre più esigenti di una clientela differenziata, per tipologia e target di utilizzo.

Test di Daniele Milano Pession

I numeri della Brooks Levitate 5

Peso: 320 US 10 e 296 grammi US 10 Stealthfit

Drop: Differenziale: 8 mm

Prezzo: 170€

LA PAROLA ALL’AZIENDA

4 versioni, ad ognuno la sua Brooks Levitate 5

Con la presentazione ufficiale delle nuove Brooks Levitate 5, Brooks spinge ulteriormente il proprio limite ancora più lontano. Una progressione che dura oramai da diversi anni e che vede l’iconico marchio sempre pronto a nuove sfide. Le nuove Levitate 5, vengono presentate come le migliori di sempre di tutta la linea Energize, calzature che sono in grado di trasmettere così tanta energia da permettere un’esperienza di corsa quasi infinita. Ben 4 versioni differenti, che hanno il compito di accontentare 4 tipologie di runner, in base a tipo di appoggio e di fitting, strizzando abbondantemente l’occhio a stile e design.

La parola a Brooks

Tobias Gramajo, Tech Rep Manager di Brooks Italia

In Brooks vogliamo mettere chi ama correre nella condizione di scegliere la soluzione più adatta. Crediamo che il runner non debba sacrificare le proprie esigenze di appoggio neutro o di supporto, in nome del fit e dell’esperienza che desidera. Siamo quindi estremamente felici di poter offrire una gamma ancora più ampia di calzature.

Coloro che apprezzano in primis il comfort e la tradizione preferiranno le scarpe dotate del nostro fit classico, che abbraccia letteralmente il piede.
I runner che invece privilegiano la performance e amano l’innovazione potranno scegliere le scarpe dotate di sistema StealthFit, ideato per avvolgere il piede grazie a una combinazione di elasticità e compressione.
Grazie alle diverse opzioni di Levitate 5 presenti nella nostra categoria Energize, ogni runner potrà davvero trovare la scarpa che cerca”.

DESIGN

Che dire? Due scarpe molto diverse, eppure con lo stesso nome, a cui aggiungere altre due modelli GTS (Go to support) nelle rispettive versioni, dotate di sistema Guiderails. Intersuola e suola sono identiche, con un drop per entrambe di 8mm, eppure così diverse, ma ve lo spiego dopo… Molto Brooks running style la classica, molto sneakers per un pubblico più giovane la StealthFit con tomaia a calzino, perfetta per catturare l’attenzione di un pubblico più giovane e far correre di più le nuove generazioni!

FINITURE

Brooks ha voluto rischiare e ha fatto bene. Sviluppare due scarpe differenti, partendo da una base identica non è sicuramente stato semplice. Il risultato è ottimo per entrambe le versioni, con attenzione verso ogni minimo particolare.

La nuova Brooks Levitate 5 nella versione Stealthfit con tomaia "a calzino" perfettamente aderente al piede e estremamente confortevole da indossare.
La nuova Brooks Levitate 5 nella versione Stealthfit con tomaia “a calzino” perfettamente aderente al piede e estremamente confortevole da indossare.

CHIUSURA

6+1 longitudinali nella versione classica e 8 asimmetriche per la StealthFit a calzino. La chisura della prima è favolosa. Il piede sempre bello fermo, anche senza stringere4 troppo i lacci, da indossare anche solo già allacciata, tipo sleepon e uscire a correre, grazie all’ottimo lavoro di chiusura della tomaia e del comparto tallonare che tiene il retropiede sempre ben ancorato senza opprimere o dar fastidio al tendine d’Achille. Ancora più intuitiva la StealthFit che assicura una chiusura molto naturale, meno race di sicuro, ma certamente più apprezzata da un piccolo giovane che spesso non allaccia le scarpe.

IMPATTO INIZIALE

La Brooks classica è secondo me la miglior Levitate di sempre, Avevo già apprezzato tutte le versioni precedenti, ma nessuna mi aveva mai fatto impazzire, se non per l’incredibile ritorno di energia del comparto suola/intersuola. Questa è un’altra cosa, il piede sta che è una meraviglia e, malgrado il peso che trovo sempre un po’ eccessivo, mi dà una grande sensazione di rimbalzo e allo stesso tempo buon feeling con il suolo, rispetto ad altri modelli con intersuole più alte. L’ottima combinazione comparto suola/intersuola e tomaia rendono la rullata molto intuitiva e immediata e fanno girare i piedi che è un paicere. La versione SF invece mi ha dato una sensazione differente, sebbene le due basi siano uguali, la tomaia decisamente meno strutturata ne riduce secondo me la caratteristica di cui sopra rendendola un po’ più piatta. Il piede più libero di muoversi dissipa sicuramente un po’ di energia in fase di spinta che, per quanto quasi ininfluente è comunque percepibile.

COMFORT della Brooks Levitate 5

Molto comode entrambe. La classica più scarpa da corsa, con un ottimo comfort complessivo. La SF con un comfort da vera sneakers senza lacci grazie alla tomaia a calzino e la linguetta integrata, combinata ad una suola da vera Energizer.

TRASPIRABILITA’

Sicuramente un po’ più traspirante il modello classico, ma la differenza è poca. Si va verso il freddo e comunque meno traspirabilità è sinonimo di piede più caldo, sempre che non sudi troppo… Indubbiamente ho preferito la traspirabilità complessiva della Brooks Ghost 14, sempre testata su questo numero.

GRIP E PROTEZIONE DAGLI URTI

Compound della suola disegno e scanalature sono esattamente identiche. Ottime come grip su terreni asciutti, perdono grip su terreni più umidi o bagnati. Il piede è sempre ben protetto e anche su lunghe percorrenze su asfalto le articolazioni hanno, grazie al DNA AMP dell’intersuola, un’ottima protezione.

STABILITA’ della Brooks Levitate 5

Indubbiamente la versione classica, con tomaia tradizionale mi ha soddisfatto molto di più. Anche se la versione SF è perfetta per chi, e non è questo il mio caso, preferisce una tomaia più avvolgente anche sul dorso dell’avampiede. Queste due caratteristiche differenti influenzano non poco la stabilità, la classica mi è piaciuta di più, mentre la versione SF nei cambi improvvisi di direzione oppure negli sterrati dei parchi risulta meno precisa perché il piede si muove un po’ di più e svolge un’azione meno diretta.

CAPACITA’ DI AMMORTIZZAZIONE

Poche scarpe, anche dei brand concorrenti, riescono a combinare ammortizzazione e ritorno di energia come la Levitate. Entrambe le versioni mantengono tutte le caratteristiche di ammortizzazione e ritorno di energia del DNA AMP dell’inersuola. Anche se continuo a preferire il modello tradizionale, la SF riesce a combinare in modo perfetto comfort, ammortizzazione e reattività.

LA Brooks Levitate 5 E’ CONSIGLIATA PER

Consiglio la versione classica a chi cerca come me un buon feeling con il terreno, senza rinunciare ad una buona protezione complessiva. A chi cerca rotondità di rullata e vuole una scarpa ammortizzata con carattere, che sappia comunque restituire in modo corretto l’energia trasmessa al suolo. Suggerisco la SF agli estimatori delle tomaie avvolgenti, che fasciano bene tutto il dorso del piede, prive di linguette ingombranti, e desiderano una facilità di calzata estrema, a scapito magari di un fitting con maggior sostegno.

Se volete saperne di più su Brooks Levitate 5…

ANDATE QUI!

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Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”