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Camasca Trail: cicloalpinismo dal Lago d’Orta

di - 09/06/2020

Iniziamo questa stagione con una via poco battuta anche da chi ama il cicloalpinismo, per una vera Epic Ride: Camasca Trail.

Ben tornata estate! Con l’arrivo della stagione calda torna il richiamo della montagna, dei panorami ampi e dei silenzi che ti avvolgono regalandoti momenti di pace assoluta. Come consuetudine è lo sciogliersi della neve a dettare il nostro procedere, poiché alcuni passi alpini sono ancora avvolti dalla neve invernale. Iniziamo questa stagione con una via poco battuta anche da chi ama il cicloalpinismo.

Verso Alpe Camasca

Partiamo da Quarna Sotto, piccolo borgo dell’alto Piemonte e ci dirigiamo in direzione Alpe Camasca, per poi procedere oltre per raggiungere la prima vetta di stagione, il Monte Croce, cima che sfiora i 1.700 m e che regala un panorama a 360° di rara suggestione. Vi sono due possibilità di salita, è possibile utilizzare la carrozzabile sterrata oppure la via più rapida, una strada interpoderale asfaltata.

Oggi per motivi di tempo scegliamo quest’ultima, arrivando così all’Alpe Camasca in meno di un’ora. Questo alpeggio è ancora ben tenuto, un pascolo verde, dove la presenza dell’uomo si limita a un gruppetto di baite e poco più. Qui mancano comfort che spesso si è abituati a trovare anche in montagna, ma il fascino di questo luogo risiede proprio in questa sua peculiarità. Salgo sempre volentieri, il silenzio e l’atmosfera rallentata che si respira qui, la si trova in pochi altri luoghi.

Portage vero

La vera escursione parte da questo luogo, si lascia la strada asfaltata nei pressi di una classica chiesetta alpina proseguendo su una strada bianca e poi un sentiero alpino fino alla vetta. Prima si procede all’interno di una splendida faggeta, poi salendo di quota si trasforma in un sentierino aperto, che lascia così spazio alla vista che ci accompagna per quasi tutta l’ascesa. Una salita da portage vero, che non lascia scampo, nemmeno a chi volesse avventurarsi quassù con una MTB a pedalata assistita. Un’ascesa lenta, da cicloalpinismo puro, che permette di restare soli con i propri pensieri e che va accompagnata con lo sguardo, che spazia lungo le valli circonstanti.

Saliamo su di un crinale, ampio e sicuro ma che fa da spartiacque fra due valli distinte e questo è già un elemento interessante. Inoltre più aumenta l’altitudine e maggiore è la nostra vista, che viaggia fino alle barriere svizzere del Monte Leone e alle vette imponenti del Monte Rosa, che da questa posizione mostra il sul lato sud e in parte la famosa parete est, quella dal sapore himalayano, che probabilmente vi racconterò nelle prossime settimane.

Discesa appagante

Quando si arriva alla vetta è d’obbligo una pausa, un po’ per recuperare le energie ma soprattutto per gustarsi il meritato panorama. La discesa successiva è un mix di alta montagna, tratti trialistici, qualche passaggio sconsigliato, e un sottobosco da PS enduristica che ripaga della fatica. Come sempre non c’è giustizia in queste situazioni, ore di salita, minuti di discesa, anche se i quasi mille metri di dislivello permettono di godersi anche i momenti a gravità negativa. Alla fine, si torna poi alla base e la cima da quella posizione sembra distante, quasi eterea in fondo al panorama.

Camasca Trail - discesa
Si corre veloci

È iniziata la stagione delle emozioni, finito un giro bisogna pensare subito alla prossima avventura, salendo ancora un po’ più in alto, per scendere ancora più veloce.

[testo, foto e video: Marco Tagliaferri]

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