Il mondo dei gruppi per MTB – nel mondo road la situazione non è così diversa… – è contraddistinto dalla lettera S. Non c’è alternativa, o quasi, a meno che non si valutino prodotti di nicchia. Citando ancora una volta l’eterno dilemma shakespeariano, Shimano o SRAM? O spostandoci in un più moderno ambito cinematografico di stampo cyberpunk, pillola blu o pillola rossa?
I motivi per fare una scelta diversa non sono legati a tecnologie e performance. Infatti, sia le più recenti trasmissioni SRAM Eagle e Shimano HyperGlide a 12 velocità offrono tutto quello che serve ai biker, senza dimenticare i sempre solidi e funzionali gruppi 11v, che hanno un senso per chi vuole ottimizzare il proprio budget e in ogni caso gestire in modo efficace una moderna eBike.
La competizione, anche se ristretta a una coppia di duellanti, porta sempre a nuovi stimoli per i consumatori finali: cambiata migliore, componenti più durevoli e leggeri, look moderno, versatilità dei sistemi 1x. La vita per i piccoli brand non è così semplice, principalmente a causa di budget ridotti, anche e soprattutto per potenza del marketing. Resta la possibilità di ritagliarsi una nicchia con soluzioni originali e per certi versi avveniristiche, evitando di affrontare una battaglia persa in partenza con prodotti mainstream. Vediamo quindi cosa offre il mondo della mountain bike per trasmissioni alternative ai due colossi Shimano e SRAM.
Ceramic Speed Driven
Siamo di fronte a un qualcosa mai visto prima, di cui avete trovato un’anticipazione sullo scorso numero di Ottobre del magazine 4Bicycle, declinata in ambito road. Se Per l’off-road si tratta ancora di un’idea in via di sviluppo, con tutti gli annessi e connessi alla due ruote artigliate in cui l’interferenza tra eventuale sospensione posteriore e trasmissione rappresenta un’ulteriore sfida da superare. Il marchio danese Ceramic Speed (ceramicspeed.com) in ogni caso spinge forte sull’acceleratore con l’obiettivo di un gruppo il più efficiente possibile. Usa una complicata combinazione di albero di trasmissione, pignoni e ingranaggi che risulterà più familiare agli appassionati di motori o collezionisti di orologi meccanici. La più recente evoluzione della piattaforma Driven è stata mostrata – in versione demo non funzionante – su una full suspended Canyon Lux, differenziandosi da quella road per l’albero di trasmissione telescopico, per funzionare in accoppiata con il carro ammortizzato (dal naturale movimento ad arco) opportunamente modificato rispetto alla versione di serie. Numerose sono le domande: costi di produzione, affidabilità, durata, e prestazioni, il tutto rapportato alle forze in gioco nel mountain biking.
Rotor 1×13 Mountain
Il leader nel mondo delle guarniture d’alta classe – anche con misuratori di potenza integrati – segue l’ossessione per il numero di rapporti disponibili nella MTB, che sembrano non bastare mai in un sistema 1x. Il marchio spagnolo Rotor (rotorbike.com) caratterizza il proprio sistema non solo per numero di pignoni (range 10-52d) della sua trasmissione a 13 velocità ma anche per il funzionamento: idraulico, come i freni a disco. L’obiettivo non è solo ottenere rapporti più ravvicinati ma anche rendere la trasmissione più affidabile, sebbene la messa a punto iniziale appaia più laboriosa.
Box One Prime 9
Il brand statunitense Box (boxcomponents.com), nato da una costola di The (Toby Henderson), va in direzione opposta, seguendo l’approccio “less is more” (meno è meglio, in italiano). Il pacchetto One Prime 9 offre solo nove velocità al posteriore, come lascia intuire il nome, con una cassetta comunque dall’ampio range (11-50d), un cambio a gabbia lunga con stabilizzazione integrata, catena dedicata, e comando a singola leva. Quattro sono le versioni – in preordine sul sito ufficiale boxcomponents.com – di un gruppo che promette di essere a prova di bomba e facile da mettere a punto, anche e soprattutto per il mondo eBike, ricordando per certi versi l’approccio SRAM EX1 1x8v. Secondo Box la progressione dei rapporti dal pignone piccolo da 11 denti a quello grande da 50 è ben studiata e spaziata, mentre la compatibilità con i mozzi per 9/10/11v farà felici chi ha una MTB non recentissima.
Ingrid Components RD-1
Chiudiamo con l’affascinante concept di un artigiano italiano già apprezzato per le guarniture e le cassette dalla raffinata lavorazione meccanica, con ampio uso di CNC. Ingrid Components (ingrid.bike) ha mostrato a Italian Bike Festival la propria idea di trasmissione off-road (dal gravel alla MTB), integrando i prodotti già a catalogo con un bellissimi cambio posteriore RD-1. Ha funzionamento meccanico (azionato da comando SRAM 1x12v), è realizzato interamente in CNC (alluminio 7075), è compatibile con le cassette Ingrid (10-48 o 10-46d) oltre a quelle SRAM Eagle. La costruzione è al tempo stesso raffinata e semplice: il cambio è completamente e facilmente smontabile, con ogni pezzo disponibile come ricambio. Ciliegina sulla torta, la gabbia realizzata in singolo pezzo, incrementando notevolmente rigidità, solidità, e naturalmente la precisione della cambiata. Ovviamente non cambia la frizione integrata per stabilizzare il cambio. Il peso dichiarato è di 250 g mentre la disponibilità sul mercato è prevista per febbraio 2020.
Per approfondire l’argomento trasmissioni
[Foto: Cristiano Guarco, Box, Ingrid Components, Rotor]