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Carissima 1% For The Planet, la lettera toccante di Patagonia

di - 04/05/2020

1% For The Planet riceve da Patagonia una lettera toccante e motivazionale

Yvon Chouinard, fondatore del marchio Patagonia e nel 2002 dell’organizzazione no-profit 1% For The Planet scrive parole toccanti e dona l’1% per salvare il Pianeta Terra. Una lettera dai risvolti commoventi che ci impone come imperativo categorico l’azione, anche in un momento storico in cui la nostra attenzione è necessariamente rivolta verso altro.

La lettera, dallo vocazione decisamente ispirazionale, com’è nel DNA di Patagonia, è stata consegnata e letta ai membri dell’organizzazione no-profit 1% FOR THE PLANET il 22 aprile scorso, in concomitanza con l’Earth Day, la Giornata Internazionale della Terra.

Motivare ha in questo caso un valore molto profondo che trae le proprie radici dall’etica di vita di Yvon Chouinard e da ciò che ci ha saputo trasmettere.

Negli anni sono state numerose le azioni verso la salvaguardia del pianeta e dell’essere umano, sia personalmente che come fondatore di Patagonia.

1% del fatturato x l’Ambiente

A partire dal 1985, Patagonia ha devoluto l’1% delle proprie vendite alla tutela e al ripristino dell’ambiente naturale. Più di 89 milioni di dollari in contanti e in donazioni in natura sono stati destinati a gruppi di attivisti a sostegno dell’ambiente, sia a livello nazionale che internazionale, che lavorano per fare la differenza nelle rispettive comunità locali.

1% for the Planet è No-Profit dal 2002

Nel 2002, Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, e Craig Mathews, proprietario di Blue Ribbon Flies, hanno creato un’organizzazione non-profit per incoraggiare altre aziende a fare lo stesso.

1% for the Planet è un’alleanza fra aziende che hanno compreso la necessità di proteggere l’ambiente. Queste aziende sono consapevoli che profitti e perdite sono direttamente collegati alla salute dell’ambiente e si preoccupano dell’impatto socio-ambientale del settore in cui operano.

Attivisti? L’1% è per voi!

Destinando l’1% delle vendite nette annuali a gruppi di attivisti per la salvaguardia dell’ambiente, i membri di 1% for the Planet hanno la possibilità di influenzare concretamente lo stato delle cose. E beneficiano di altri vantaggi: la soddisfazione di diffondere una maggiore responsabilità aziendale nella comunità degli imprenditori e il riconoscimento, il sostegno e la tutela di consumatori coscienziosi che danno valore a un serio impegno per l’ambiente.

Il testo della lettera di Yvon Chouinard

“Non ho mai celebrato la Giornata della Terra. Ho sempre pensato che tutta quell’attenzione in un solo giorno ci distraesse dalla necessità di agire ogni giorno a favore del pianeta.

Ma questi sono tempi straordinari. Questa pandemia ci mostra chiaramente che se rimandiamo ciò che deve essere fatto, la situazione ci si rivolterà contro. Sapevamo da molto tempo che ci sarebbe una pandemia globale e non abbiamo fatto nulla. Sappiamo da decenni del riscaldamento globale e non abbiamo fatto nulla. Dobbiamo scegliere di agire.

I membri e i partner non profit di 1% for the Planet hanno fatto questa scelta. E durante questo periodo non è semplice, ma è la cosa giusta da fare. Quando Patagonia in passato ha affrontato tempi difficili, come quello in cui ci troviamo ora, l’ultima cosa a cui non avremmo mai rinunciato è il nostro 1%. Si tratta del costo da pagare per fare affari su questo pianeta. Non è filantropia, è una necessità assoluta per noi che viviamo sulla Terra. È il contrario di non fare nulla.

È altrettanto importante che restiamo uniti. Una lezione che ho imparato è che questa pandemia ci sta sicuramente confermando è che non siamo isolati. I problemi che stiamo affrontando ora devono essere affrontati su base globale e possono essere risolti solo da persone che lavorano insieme e che rimangono insieme nella difficoltà, come chiunque nella community di 1% for the Planet. Quindi, resta lì, mantieni la rotta e ricorda che questa comunità è importante in questi momenti anomali e in ogni altro momento”.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”