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Cosa ci fa odiare i ciclisti?

di - 15/05/2020

Perché i ciclisti non sono universalmente amati e accettati?

Se mi chiedete di identificarmi, potete star certi che a un certo punto mi chiamerò “ciclista”. Da quando i miei genitori mi regalarono la mia prima biciclettina con rotelle, l’attrazione per le due ruote è sempre stata irresistibile.
Amo le biciclette. Mi piace vedere altre persone andare in bicicletta. Le bici sono cosa buona e bella.
Eppure, nonostante questa predisposizione naturale ad amare tutto quello interessa le due ruote a pedali, perché mi (ri)trovo sempre più irritato, se non arrabbiato, dal comportamento degli altri ciclisti?
È semplicemente il caso che invecchiando – senza diventare più saggio – sto cedendo a quella caratteristica umana che non mi fa piacere le cose come sono in realtà?
Diventiamo semplicemente più scontrosi con l’età?
Lasciate che vi faccia un paio di esempi di cose che mi hanno infastidito ultimamente. Abbiate un po’ di pazienza nel leggere e metabolizzare quello che avete letto, perché ciò che sto per affermare ha un senso e non è semplicemente una retorica anti-bici.

Shimano eBike - ciclisti in città

Chi passa con il semaforo rosso

Ogni volta che vedo qualcuno in bici che lo fa, provo un senso di rabbia facilmente giustificabile che sale dentro di me. Li considero egoisti e sconsiderati, mettendo i loro bisogni e desideri al di sopra di quelli di chiunque altro intorno a loro. Mi fa infuriare vedere qualcuno andare in bicicletta in un mare di pedoni senza alcun apparente riguardo per la sicurezza e il benessere degli altri.

Ciclisti che pedalano ne buio senza luci, oddio!

Sento bisogno di battere la testa – sarebbe meglio la loro – sulla tastiera del mio computer. Sono un ciclista che guida l’auto – come tanti di noi – e questo mi rende super consapevole del fatto che c’è un discreto numero di pedalatori che non sembrano afferrare che nessuna luce e strade buie sono gli ingredienti di un cocktail letale!

Così, giusto per bilanciare la questione, posso trovare altrettanti esempi di guidatori – auto e moto – e pedoni incoscienti. Ma cosa significa tutto questo? Perché sono predisposto a pensare in questo modo? Perché le iniziative anti-ciclismo sembrano trovare una voce e un pubblico nella società, oltre che sulla stampa, sui social, o sui media radio-televisivi? Più delle iniziative a favore della bicicletta, reale mezzo di trasporto ecosostenibile…

Garmin Varia lifestyle - sicurezza per i ciclisti

Forse ho una spiegazione

Ho parlato con un buon amico. Quello che considero anche un buon automobilista. Ogni volta che sono andato in macchina con lui, è stato chiaramente consapevole di tutti quelli che lo circondavano, guidando in modo regionevole e dando la precedenza agli altri utenti della strada, pedoni inclusi. Nonostante abbia un’auto potente e ingombrante, è attento e premuroso. Vorrei che ci fossero più guidatori come lui. Tuttavia, quando il discorso è caduto sui ciclisti, mi ha sorpreso quando ha detto che è più predisposto nei confronti dei pedalatori che giudica accorti e capaci.
Perché si è espresso così?
Basandosi interamente sul loro aspetto.
Indossare il casco, non infrangere le regole della strada, avere le luci (e altri dispositivi) per aumentare la visibilità, tutto ha contribuito alla sua percezione di chi è un buon ciclista che merita rispetto. Sono rimasto un po’ sorpreso, ma poi mi sono reso conto che anche io, come ciclista, esprimo questo tipo di giudizio.
Ma perché?

Ciclisti su eBike in città

“La ragione per cui la nostra rete stradale in genere funziona, è che ci sono una serie di regole e convenzioni a cui aderiscono la maggior parte degli utenti”

Come società, lavorando insieme in cooperazione, individualmente beneficiamo del bene collettivo… aderendo tutti alle norme sociali, alle leggi e alle pratiche generalmente accettate. Chi non si attiene a queste regole è invece considerato un piantagrane. Le strade sono il microcosmo perfetto per tutto questo, pensateci. La ragione per cui la nostra rete stradale in genere funziona, è che ci sono una serie di regole e convenzioni a cui aderiscono la maggior parte degli utenti. Se tutti noi scegliessimo di non rispettare le regole, ne deriverebbe il caos.

E se tutti scegliessimo di passare con il rosso?
E se andassimo tutti sul marciapiede?
E se nessuno rispettasse il limite di velocità e viaggiasse a quella che ritiene accettabile per sé, e solo per sé?
E se bevessimo un paio di bicchieroni di vino prima di metterci alla guida, magari a stomaco vuoto?

Naturalmente sto portando il discorso a una conclusione logica, anche se improbabile, ma ogni volta che assistiamo a qualcuno che infrange le regole, suscita in noi un’emozione profonda. Il trasgressore sta rompendo le uova nel paniere. Sta ottenendo un beneficio di cui tutti gli altri non possono godere perché il resto di noi si attiene alle regole.
È irritante.

Ora suppongo che potremmo tutti iniziare a fare pratica con la auto commiserazione e lasciare che queste infrazioni ci sommergano, ma nel profondo sappiamo che non è possibile che questo accada. Gli automobilisti si arrabbiano seriamente perché i ciclisti infrangono le regole e sconvolgono quello che è diventato l’ordine naturale delle cose dove il veicolo a motore ha il primato sulla strada. Non importa che il rischio e il pericolo reali on the road sia proprio rappresentato dai mezzi motorizzati. Per un qualche motivo, la società sembra pensare che questo sia un prezzo accettabile da pagare per la libertà offerta dall’automobile, ma questa è un’altra storia, che fa riflettere e non poco.

Garmin Varia road - ciclisti su strada in sicurezza

“Non importa che il rischio e il pericolo reali on the road sia proprio rappresentato dai mezzi motorizzati”

Dove ci porta tutto questo?

Pensate solo a una cosa. La prossima volta che vi trovate bloccati in coda a un semaforo e siete tentati di saltare il rosso, prendetevi un momento per riflettere sul motivo per cui i ciclisti vengono dipinti in modo indelebile come una piaga del traffico urbano e non solo.
Questo è solo il primo passo.

Continua…

[foto: Shimano, Bosch, Garmin]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.