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Cushcore Pro 29 le prime impressioni

di - 10/11/2020

Cushcore Pro 29 - cover

Cushcore Pro 29 promette di migliorare la precisione in curva e smorzare gli urti oltre al naturale compito di proteggere i cerchi da eventuali danni, ma è veramente così?

Avete mai pensato a un inserto per pneumatici tubeless come a un aiuto per curvare meglio? Ma anche far percepire come superiore il travel della vostra mountain bike oltre a svolgere il suo naturale compito, quello di proteggere i vostri preziosi cerchi da eventuali danni? Ma non è finita qui! Perché, almeno secondo le dichiarazioni del marchio, la scorrevolezza degli pneumatici migliorerebbe del 3%!

Molti di voi a questo punto mi hanno preso per un imbonitore da fiera paesana, ma questo è esattamente ciò che Cushcore afferma a proposito del proprio inserto per pneumatici tubeless.

Essere scettici non è mai una brutta cosa, ma ero in ogni caso curioso di scoprire se questo prodotto era solo un troppo caro salsicciotto da piscina tagliato a metà, o se al contrario un qualcosa di miracoloso. Lo scozzese Reece Wilson lo ha usato sulla Trek Session che l’ha portato a conquistare l’oro iridato in discesa a Leogang, cosa non da poco (qui il nostro report).
Ora vediamo se le promesse sono mantenuto almeno in parte…

Cushcore Pro 29 - 02
267 g rilevato alla bilancia per Cushcore Pro 29

Cushcore Pro 29: come è fatto

Cushcore ha impiegato molto tempo ad affinare il composto che utilizza per i suoi inserti, realizzati in schiuma poliolefinica a cellule chiuse brevettata. Rispetto ai molti altri prodotti analoghi che ho utilizzato, ho subito notato che la qualità della produzione è sopra la media dei concorrenti.

Già la confezione promette bene, molto curata in ogni dettaglio, grafiche comprese. Questa contiene i due inserti per ruote 29er, un’infografica stampata sul lato interno, la possente leva cacciagomme Bead Dropper – che si rivelerà fondamentale… – e la coppia di belle e leggere valvole presta lunghe 44 mm in alluminio anodizzato, tappi compresi. Non manca un set di adesivi da applicare sui cerchi.

Sul lato dell’inserto si nota subito una sporgenza rettangolare per farlo adattare in modo sicuro alla maggior parte dei cerchi. Questo accorgimento ha anche ripercussioni negative, essendo responsabile della difficoltà d’installazione, di cui parlerò più avanti. Gli inserti sono caratterizzati da una sezione a cuneo che assicura la necessaria rigidità laterale oltre ad aumentare la stabilità in curva.

Il lato che si appoggia allo pneumatico è il punto in cui Cushcore distanza la concorrenza per originalità. Basta pensare al volume d’aria interno alle gomme come a una camera pneumatica di una sospensione. Questa è l’elemento elastico con Cushcore che invece punta a svolgere il ruolo dell’idraulica.

Come una cartuccia idraulica

Lo pneumatico si comporta in modo diverso sotto a carichi differenti. Poiché l’inserto diminuisce il volume d’aria interno, offre una sensazione di guida vivace e precisa sugli ostacoli più piccoli e i terreni più scorrevoli.

Quando si affrontano impatti di medie dimensioni, Cushcore inizia ad assorbirne una parte riducendo le vibrazioni associate a tali urti. Aggiungendo un po’ di smorzamento al mix, i fianchi della gomma non si deformano migliorando la stabilità complessiva.

Passando agli urti più importanti, quelli che vi fanno sudare freddo al solo pensiero della gomma che si comprime completamente sul cerchio, pizzicando la prima e piegando il secondo, l’effetto di smorzamento aumenta notevolmente. A causa della superficie di contatto, l’energia viene dissipata attraverso l’inserto, il che riduce la forza d’urto subita dal biker mantenendo la bici a contatto con il terreno. Questo aumenta anche l’efficienza in frenata perché gli pneumatici non rimbalzano sul sentiero. Tornando all’analogia con la molla pneumatica, l’inserto fornice la protezione dai fine corsa con una marcata progressività come i classici token, mentre riduce lo smorzamento in estensione.

Cushcore Pro 29 - 01
Cushcore è disponibile in quattro versioni: Gravel, XC, Plus e Pro, il nostro per impieghi trail/enduro/DH

Un montaggio non semplice

Il punto dolente di Cushcore Pro 29… un film già visto, ma non a questo livello. Facile affermare che con la tecnica corretta ogni inserto è abbastanza indolore da installare.

Per un montaggio senza problemi, ci sono un paio di consigli che vi faranno risparmiare tempo e fatica sin dal primo tentativo. Per prima cosa, non usate uno pneumatico nuovo di zecca, fate invece un giro sul nuovo set di gomme e poi montateci il Cushcore. In secondo luogo, dopo aver fatto aderire l’inserto sul cerchio, iniziate a inserire il primo tallone.

Usando la leva dedicata Bead Dropper, si spinge il tallone in profondità, la parte più importante. Basta avere pazienza, assicurandovi di inserire il tallone sino in fondo al di sotto dell’inserto e al centro del cerchio, dovreste procedere abbastanza speditamente, chiudendo la procedura con il classico liquido sigillante. Ovviamente avere mani, polsi e avambracci forti aiuta e non poco. Ringrazio il team del negozio Ciclomania di Voghera (PV) per il provvidenziale aiuto nel montaggio!

Cushcore Pro 29 - lifestyle 02
La nostra piattaforma di prova: Trek Slash 9.7 MY21, qui alla Colla del Termine sull’Alta Via dei Monti Liguri, in direzione Finale Ligure

Primi sentieri

Ho avuto la fortuna di testare gli inserti su una grande varietà di terreni e in alcune delle condizioni più difficili già dall’inizio, durante una traversata di due giorni dal Monferrato al Finalese, di cui leggerete il report più avanti. 107 km e +2.900/-3.100 m di dislivello possono bastare?

Dai calanchi argillosi dell’Enduro dei 3 Fiumi alle rocce fisse di Pian Marino, passando per le faggete del Parco Naturale dell’Adelasia e per i letti di radici del trail Madre Natura. Senza dimenticare la distanza e il dislivello macinati su asfalto e sterrate, queste ultime dall’asciutto al fango liquido.

Il primo cambiamento notevole è il feeling morbido e soffice che offrono le gomme. Questo si riconduce al minore volume d’aria dovuto alla presenza dell’inserto cuneiforme. Con la stessa pressione d’esercizio, la sensazione è proprio quella di una superiore morbidezza. Si è portati a credere che questo possa portare a una minore velocità in salita e a una maggiore resistenza al rotolamento. Tuttavia, la realtà è ben diversa, come dimostrano anche le medie di percorrenza.

Un’altra cosa a cui si è portati a pensare è la necessità di diminuire drasticamente le pressioni, ma a causa del minor volume d’aria questo non è auspicabile figuriamoci se consigliabile. Il setup iniziale è di 1,5/1,8 bar per anteriore/posteriore con pneumatici Bontrager XR5 2,6”/XR4 2,4” montati di serie sulla Trek Slash 9.7 MY21, entrambi Team Issue con carcassa 120 TPI e protezione sui fianchi Inner Strenght.

Per fare un paragone, è leggermente più basso rispetto al classico 1,7/2,0 bar senza inserti su questo tipo di pneumatici. La messa a punto iniziale è quella in cui si smette di percepire lo sgradito effetto rimbalzo di una gomma tubeless troppo gonfia, avendo ancora un leggero margine di azione verso il basso prima di incorrere nel rischio di pizzicature e flessioni dei fianchi.

L’effetto di smorzamento è notevole, soprattutto sugli impatti di media e alta entità, risparmiando il lavoro delle sospensioni. È impressionante notare come gli o-ring si posizionino più in basso su forcella e ammortizzatore. Così la bici rimane più facilmente sulla traiettoria impostata anche attraverso letti di roccia o di radici insidiosi, senza perdere lo slancio in queste sezioni. È bellissima la sensazione che si prova quando si collegano in modo super fluido diversi tratti altrimenti ostici.

Lo pneumatico assorbe meglio anche gli urti laterali, con un effetto più evidente sull’avantreno che riduce al minimo gli scostamenti laterali quando si passa attraverso tratti scassati, costellati da ostacoli naturali. Dopo il primo sentiero roccioso, si iniziano a prendere traiettorie più dirette attraverso i rock garden, impensabili senza Cushcore soprattutto con questo tipo di pneumatici, non certo all’altezza di soluzioni con costruzioni più robuste almeno 1,5-ply (Maxxis Exo+ o Schwalbe Super Trail ad esempio).

In realtà è il comportamento in curva il maggior pregio di questo sistema di inserti. Il merito è la forma a cuneo che spinge contro la parete interna dello pneumatico. Il miglioramento delle prestazioni è probabilmente dovuto alla superiore sensibilità ai piccoli urti. Per questo motivo consigliamo, al contrario di altri inserti, di montarlo all’interno di entrambe le gomme. La combinazione tra inserto e volume d’aria inferiore consente allo pneumatico di assorbire la maggior parte delle vibrazioni e delle piccole sconnessioni. In questo modo il battistrada aderisce al suolo come dovrebbe, senza rimbalzare, bloccarsi, o deviare.

In sostanza Cushcore può portare a un’azione combinata di miglioramento delle performance in curva all’anteriore e di protezione/smorzamento degli urti al posteriore.

Cushcore Pro 29 - lifestyle 01
Cushcore Pro 29 è stato montato all’interno degli pneumatici Bontrager Team Issue di serie: XR5 29×2,60″ all’anteriore e XR4 29×2,40″ al posteriore. Entrambi tubeless ready, con carcassa 120 TPI e protezione Inner Strenght sui fianchi

Prime conclusioni

Se state cercando di migliorare il modo in cui la vostra mountain bike da enduro/gravity si guida e si percepisce, il tutto proteggendo le gomme e i cerchi, allora non cercate oltre. Il prezzo è elevato, indicativo di 168 € (149 $ sullo store online), anche il peso non scherza, 267 g a inserto a cui aggiungere i 6 g per la valvola, ma considerando i vantaggi in termini di prestazioni e di protezione dalle pizzicature, è uno sacrificio che si può compiere volentieri.

Il nostro test prosegue, per valutare la resistenza nel tempo, oltre a procedere con il montaggio di pneumatici più robusti per comprendere come possono cambiare feeling e prestazioni.

Info: cuschcore.com

Video: Reece Wilson – Total Confidence

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.