Come scegliere le migliori luci anteriori per continuare a pedalare in mountain bike durante la stagione fredda
Le giornate sempre più corte non significano necessariamente che la vostra bici venga messa in stand-by per i prossimi sei mesi. Al contrario, accettate l’oscurità e vedetela come un’opportunità per trasformare i percorsi a voi familiari in una nuova ed entusiasmante sfida. I sentieri appaiono molto diversi di notte, quando il fascio di luce enfatizza ogni caratteristica. Addirittura in inverno il crepitio del ghiaccio sotto gli pneumatici in una notte ovattata e stellata è un’esperienza speciale.
Una buona luce anteriore rende possibile il riding su terreni impervi e a velocità più elevate, ma di quanta potenza avete bisogno e quanto dovreste spendere per averla? Più lumen (la misura della luminosità) ha la vostra luce, più lontano sarete in grado di vedere il sentiero e più gli ostacoli saranno chiaramente definiti. Anni di guida notturna ci dicono che 1.500 lumen sono il minimo necessario per percorrere in sicurezza i sentieri tecnici. Se si scende al di sotto di questo valore, si può avere la sensazione di un’illuminazione insufficiente, quindi scegliete in modo oculato.
Spesso la potenza di un impianto è inferiore a quella dichiarata e, sebbene il numero di lumen sia un buon parametro per indicare le prestazioni, non è l’unico fattore da considerare. La cosa più importante è il modo in cui quei lumen illuminano il sentiero: il fascio di luce, compresa la sua diffusione e messa a fuoco, il colore del LED, e la facilità d’uso contribuiscono alle sue prestazioni.
Il modo esatto in cui la luce viene proiettata sul sentiero è uno dei fattori più importanti, probabilmente più cruciale della quantità di potenza offerta. La luce emessa può essere estesa, diffusa o concentrata grazie a diversi tipi di lenti, e per le luci montate sul manubrio una combinazione di tutte e tre sembra essere la ricetta per ottenere le migliori prestazioni.
Le luci estese diffondono la potenza su un’ampia area e possono aiutare a vedere gli ostacoli ai lati della linea da seguire, contribuendo a migliorare la percezione complessiva del sentiero. Le lenti a diffusione ammorbidiscono il fascio di luce e allo stesso tempo lo diffondono in modo ampio, mentre le lenti spot fanno l’opposto, concentrando la potenza in un’area specifica, anche se questo va a scapito di un’illuminazione più ampia.
Le luci da manubrio traggono vantaggio dal diffondere la loro potenza il più possibile, mentre quelle da casco sono più funzionali quando concentrano il loro fascio di luce lungo il sentiero. L’utilizzo di una luce da montare sul cockpit e di una seconda da fissare sul casco garantisce l’illuminazione più completa.
La durata della batteria di un impianto luci è importante, perché non si vuole rimanere al buio, ma l’autonomia non sempre corrisponde a quella dichiarata dai produttori. È sempre meglio testare un set alla massima potenza costante per scoprire quante ore di autonomia ci si può aspettare, per non incorrere in sgradite sorprese sui sentieri. Anche i prezzi variano molto: vanno da 100 a 1.000 euro di prezzo di listino, quindi qualunque sia il vostro budget ce ne sarà una adatta alle vostre esigenze. Spesso è possibile trovarle anche scontate. Meglio diffidare da impianti di dubbia provenienza – sia per il marchio sia per il negozio online su cui sono venduti – venduti e prezzi iper concorrenziali: non è detto che abbiano un’assistenza post-vendita o siano affidabili come quelli più noti, soprattutto per quanto riguarda le batterie.
Guida pratica agli pneumatici Trail/Enduro
Luci MTB: i dettagli da considerare
Comando remoto
Alcune luci da mountain bike sono dotate di comandi montati sulla piega (con o senza fili). Il cambio di modalità è più sicuro perché non è necessario togliere la mano dalla manopola per raggiungere i pulsanti.
Cavo di prolunga
Di solito sono inclusi nelle luci in cui l’unità principale è separata dalla batteria, per migliorare la versatilità e consentire il montaggio sul manubrio o sul casco. Il pacco batteria può essere riposto nello zaino se si desidera montare la luce sul casco, o fissato al telaio se invece si monta l’impianto d’illuminazione sul manubrio.
Montaggio sul manubrio
Le luci da mountain bike possono essere pesanti, quindi la maggior parte dei supporti da manubrio sono in plastica o metallo, e sono fissati con un bullone o una leva a sgancio rapido. Alcune opzioni meno pesanti utilizzano O-ring in gomma, mentre altre sono dotate di una cinghia “a vite”. Verificate che il morsetto sia compatibile con il diametro del vostro manubrio.
Impermeabilità
Mentre la maggior parte dei marchi rende le proprie lampade resistenti all’acqua per evitare cortocircuiti, alcuni si spingono oltre e assegnano ai propri prodotti un grado di protezione internazionale. Questo segue il formato IPXX, con la prima X che indica il grado di resistenza alla polvere (0 minimo, 6 massimo) e la seconda il grado di impermeabilità (0-9).
Indicatori di carica e modalità operativa
Le informazioni più importanti, come la durata residua della batteria e la modalità attuale della luce, sono spesso visualizzate tramite un piccolo schermo a LED o un pulsante che cambia colore a seconda dello stato attuale dell’impianto d’illuminazione. Questi indicatori riducono il rischio di rimanere bloccati al buio.
Guida pratica al reggisella telescopico
Luci MTB: la terminologia utile
Spot
Un fascio di luce focalizzato che dirige la maggior parte della sua potenza in un’area concentrata e di dimensioni ridotte. Di solito ha una lunga portata, ma non illumina i lati del sentiero.
Diffusore
Questo fascio più ampio è l’opposto dello spot. Offre un’ampia diffusione della luce, fornendo meno dettagli, ma illuminando un’area più ampia per una migliore visione periferica del tracciato che si sta seguendo.
Lente
Il vetro davanti alla lampadina che determina il fascio di luce. La maggior parte delle luci MTB utilizza almeno due tipi diversi di lenti per ottenere una copertura equilibrata. Un diffusore offre una copertura più ampia rispetto a una lente panoramica.
LED
Sigla che sta per ‘diodo a emissione di luce’. Hanno sostituito le lampadine alogene nelle luci da mountain bike e, grazie alla loro maggiore efficienza e durata, consumano meno energia e hanno una durata superiore.
Gestione del calore
Un sistema di protezione automatico gestito internamente che riduce la potenza dei LED per evitare che la luce si surriscaldi e si danneggi.