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Perché le biciclette costano così tanto?

di - 03/11/2023

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Approfondiamo i motivi che spingono i prezzi delle mountain bike sempre più in alto, tra postumi della pandemia e turbolenze economiche generali

Non è un segreto che i prezzi siano aumentati notevolmente negli ultimi anni. Solo cinque anni fa, con circa tremila euro si poteva acquistare una bici da Enduro con telaio in alluminio e specifiche accettabili per iniziare a divertirsi. Oggi, per avere una mountain bike di qualità simile, bisogna investire almeno mille e cinquecento euro in più. E se un tempo le bici da 10k € erano un’idea assurda, ora è comune vedere modelli anche di produttori mainstream a prezzi superiori.

Ma quali sono le cause di questi aumenti di prezzo? E finiranno mai?

Nukeproof Megawatt Carbon RS eMTB short test - cover
Il gruppo Signa Sports controlla gli store online Wiggle e Chain Reaction Cycles, oltre a numerosi marchi di bici tra cui Nukeproof – foto: Rupert Fowler

Le cause principali

È facile dare la colpa alla avidità delle aziende, ma non è che l’industria ciclistica stia vivendo un boom in questo momento. I negozi di biciclette locali stanno chiudendo dappertutto, molti piccoli marchi sono in difficoltà, e anche i grandi distributori stanno avendo problemi, tra cui il gruppo Wiggle e Chain Reaction Cycles appena entrato in amministrazione controllata.

Il fatto che una bicicletta possa costare fino al 40% in più rispetto al 2019 non è dovuto a una politica di prezzi gonfiati o di ricerca spasmodica di extra profitti, ma a numerosi fattori, tra cui la Brexit (anche se non ci ha toccati direttamente), la guerra in Ucraina, l’aumento dei costi delle materie prime, l’impennata dei prezzi del carburante, l’inflazione galoppante, e le tensioni economiche globali.

L’inizio di questa situazione può essere fatto risalire a inizio 2020 con l’arrivo della pandemia da COVID-19, che inizialmente ha visto la chiusura delle fabbriche e la riduzione del personale dei negozi di biciclette e dei distributori, ma che ben presto ha portato a un boom della domanda di bici e ricambi da parte della popolazione isolata. Questo ha causato gravi disagi alle catene di approvvigionamento nel 2020 e nel ’21, con carenze di prodotti e ritardi angoscianti per chi era in attesa di un nuovo mezzo. Se si aggiungono i costi di spedizione astronomici, i prezzi hanno continuato a salire senza sosta.

Tuttavia, questi problemi sono stati in gran parte risolti, quindi perché continuiamo a vedere prezzi elevati?

È colpa nell’attuale congiuntura sfavorevole, con tassi d’interesse a livelli record, in gran parte riconducibile all’impennata dei costi energetici provocata dalla guerra in Ucraina. Anche senza aumenti di prezzo non inflazionistici, una bicicletta che nel 2017 veniva venduta a 2.000 € sarebbe ora a 2.500 euro.

L’inflazione ha anche causato una crisi del costo della vita, il che significa che meno persone hanno i soldi per acquistare biciclette e ricambi. Questo crollo imprevisto della domanda ha lasciato molti marchi con scorte invendute, il che significa che devono realizzare maggiori profitti sulle bici che vendono, se vogliono raggiungere il pareggio. Altrimenti iniziare con massicce campagne di sconto per svuotare i magazzini.

Perché, come ha sottolineato Davide Bonandrini, figura storica del ciclismo in Italia con DSB-Semplicemente Bici, “di magazzino di muore”.

perché le biciclette costano così tanto - negozio bici
Immagine generata con Windows Copilot

Il bicchiere mezzo pieno

Il lato positivo è che le bici sono migliori rispetto a cinque anni fa. La geometria e le sospensioni sono progredite e i marchi hanno sviluppato nuove tecnologie per alzare il livello di prestazioni e comfort, dalle trasmissioni 1×12 agli inserti per pneumatici, passando per i reggisella telescopici con elevato abbassamento.

A proposito di telescopici, molte delle biciclette entry level – ma anche di media gamma – di un lustro fa non ne erano dotate, il che avrebbe comportato un’aggiunta di altri 200-400 euro al costo finale.

Inoltre, se da un lato l’eccesso di scorte è una cattiva notizia per i produttori, dall’altro potrebbe portare ad alcune offerte vantaggiose per i biker che non hanno problemi a pedalare la “bici dell’anno scorso”. Poiché i marchi cercano di svuotare magazzini e negozi, non siamo sorpresi di vedere alcuni sconti considerevoli già in atto adesso, con la previsione che diventino più diffusi nei prossimi mesi, soprattutto nella fascia medio-bassa del mercato, quella che soffre di più per il sempre più ridotto potete d’acquisto della maggior parte della popolazione (soprattutto in Italia).

Infine, vale la pena di notare che, mentre le bici da oltre 10k € potrebbero essere fuori dalla vostra portata (e dalla nostra, escluse le normali attività di test), c’è una piccola minoranza di ciclisti che può permettersi di spendere una cifra simile, e che continua a ad aprire il portafogli senza pensarci mentre il resto di noi conta ogni maledetto euro.

Di fatto, sono i biker danarosi che contribuiscono a tenere a galla l’industria ciclistica, e questo è un bene e un male al tempo stesso

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Immagine: RawPixel

I prezzi torneranno ai livelli pre-COVID?

Sembra improbabile. Ma si spera che, con la stabilizzazione della situazione globale, si assestino un po’ (sebbene il recente conflitto nel Vicino Oriente e il proseguire di quello in Ucraina non invoglino a pensare positivo).

Fino a quel momento, dovrete fare i conti con il (sovra)prezzo e accettare che diversi mesi di stipendio sono il prezzo da pagare per la gioia e l’avventura che una nuova bicicletta porta con sé, oppure adottare un atteggiamento di “ripara e accontentati” e mantenere in funzione la vostra attuale mountain bike.

Dopo tutto, non c’è bisogno di una bici nuova di zecca per divertirsi sui sentieri.

[immagine di copertina: elaborazione su foto di 6stili]

La grande truffa della mountain bike

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.