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Prova Brinke X6R Race

di - 12/06/2022

eBike Brinke X6R Race foto in azione in discesa nel bosco

Dietro al nome esotico (ha origini olandesi) c’è una realtà gardesana, e dietro all’azienda che produce biciclette c’è un gruppo industriale importante, che dagli anni ’70 opera nel commercio e nella lavorazione di materiali e semi-lavorati pesanti, rottami, acciai inox e ferroleghe. Il tutto con grande attenzione allo sviluppo sostenibile. Motivo per cui, dieci anni fa Andrea Auf Dem Brinke, figlio italianissimo del fondatore del gruppo, ha creato il marchio Brinke Bike con l’obiettivo di progettare mezzi tecnologici di mobilità elettrica.

L’evoluzione del marchio

Il catalogo del brand, che comprendeva fino a poco tempo fa e-bike pensate per il trekking e alla mobilità urbana, si sta ora arricchendo con una seria proposta dedicata all’eMTB e orientata dalla domanda di mercato. A nostro avviso, le biciclette più interessanti sono le trail/all-mountain della famiglia X6, equipaggiate con trasmissione e drive system Shimano EP8.

Sono biciclette abbastanza tradizionali, sia come linea sia come geometrie e impostazione. Quindi angolo sella in piedi, sterzo aperto, reach e trail abbondanti (quest’ultimo soprattutto) e configurazione mullet, ossia con ruota anteriore daa 29″ e posteriore da 27,5”. Quest’ultima adotta la soluzione plus, con ruota maggiorata, in voga qualche anno fa e ora un po’ in controtendenza.

Com’è fatta

La versione che abbiamo provato è la X6R Race, si tratta del top di gamma in quanto a montaggio ed è caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo assai interessante. Siamo infatti a meno di 6.000 euro con un comparto sospensioni di tutto rispetto e trasmissione e impianto frenante Shimano XT. In mezzo a questa qualità stride (quantomeno per l’occhio) il collarino reggisella con serraggio a QR…

Il telaio è in lega leggera, soluzione amica del portafoglio e nemica della bilancia, però, quando il disegno e le quote sono buone, il peso si sente meno. E questa Brinke non è affatto male…

Come va

Come prima cosa, una volta in sella, si apprezza la bontà della triangolazione pedali/sella/manubrio, come pure la sensazione di bilanciamento, anche se l’altezza dell’avantreno è un po’ sopra la media. Si tratta di una configurazione che invita a lavorare con il corpo per spostare il baricentro, quando ci si trova a dover salire su terreni ripidi e tecnici, così da contrastare alleggerimenti della ruota.

In queste situazioni di fondi complicati, lavora bene il carro, con una sospensione e un mono che aiutano a tenere la ruota attaccata a terra, mentre la gommona da 2,8” permette pressioni ridicole e offre tanto grip. La configurazione plus, lo ricordiamo a chi fosse di “primo pelo”, contempla cerchi più larghi e minore pressione di gonfiaggio degli pneumatici, che aumentano l’impronta sul terreno, il grip, la trazione e la tenuta in curva.

La guida risulta più facile e confortevole, anche perché l’effetto ammortizzante delle gomme, per la minore pressione e il maggior volume, si somma all’escursione della sospensione. Di contro, ci sono la pesantezza del sistema e la scorrevolezza della gomma, che paga dazio sui fondi in cui c’è da spingere sui pedali.

Personalmente, in questo caso, ci accontenteremmo di una misura 2,6”, che riteniamo una soluzione efficace per una eMTB con caratteristiche all-mountain.

Divertente

Quando punta il naso all’ingiù, la X6R Race conferma le sue caratteristiche di bilanciamento e buon compromesso fra agilità e stabilità. Ne abbiamo apprezzato anche la precisione dell’avantreno, grazie al lavoro della forcella Lyrik con steli da 35 mm e della ruota, che ben supporta con la sua struttura. In velocità e sullo sconnesso, questa Brinke è ben piantata e la posizione in sella aiuta a mantenere il controllo delle operazioni. Quando il trail si stringe e si attorciglia su se stesso occorre lavorare un po’ di più per farla ubbidire ai comandi, anche se non è mai riottosa. Un plauso ai freni – gli XT di Shimano con pinza anteriore a quattro pistoncini e rotori da 203 mm – sempre all’altezza del compito richiesto, ossia essere potenti e al contempo modulabili, senza perdere di efficacia anche dopo lunghe sessioni di discesa.

Power unit

Sul motore c’è poco da dire, nel senso che il drive system EP8 di Shimano lo conosciamo ormai bene e, anche in questo frangente, non ci ha riservato sorprese. Giudicare un sistema è piuttosto personale e dipende dai gusti di chi sta in sella: la peculiarità dell’EP8 è una erogazione dolce e lineare, pensata per dare alla pedalata una sensazione quanto più naturale possibile.

I livelli di assistenza sono tre e possono essere modificati tramite la app E-Tube Project, che offre la possibilità di personalizzare la tipologia di servo assistenza: si può scegliere tra coppia massima e potenza applicata sui pedali, in base alle preferenze personali o alle condizioni del tracciato. Ma è anche possibile ottimizzare la velocità di intervento della servo assistenza.

La batteria è integrata nel tubo obliquo (il vano è chiuso da uno sportello poco pratico, ma facilmente migliorabile) e ha una capacità di 630 Wh, non un valore altisonante e di impatto, ma quanto basta per non dover rinunciare a divertirsi sui trail più lunghi, che prevedono dislivelli nell’ordine di 1.500 metri.

Conclusioni

eBike Brinke X6R Race foto in azione in discesa nel bosco

Quello della X6R Race è un progetto ben sviluppato e degno della considerazione che di solito si riserva ai marchi più conosciuti. Crediamo che Brinke sia pronta per fare un ulteriore passo e siamo convinti che ci sia qualcosa che bolle in pentola, sulle colline dietro Desenzano…

Ci piace

• Stabilità
• Bilanciamento
• Rapporto qualità/prezzo

Non ci piace

• Peso
• Sportello vano batteria

Scheda tecnica

  • Motore: Shimano EP8 (250W – 85Nm)
  • Batteria: Shimano 630 Wh, integrata
  • Telaio: Alluminio 6061, sospensione posteriore a quadrilatero con Horst link, 150 mm di escursione
  • Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe Select+, regolabile
  • Forcella: Rock Shox Lyrik Select RC Solo Air, regolabile, escursione 160 mm
  • Trasmissione: Shimano XT 12v, guarnitura FSA 36, cassetta 10-51
  • Freni: Shimano XT, 4/2 pistoncini, dischi da 203 mm
  • Ruote: Shimano XT / Mach1, alluminio, canale da 30 mm ant. / 35 mm post.
  • Pneumatici: Schwalbe, Magic Mary 29” x 2,6” ant. / Hans Dampf 27,5” x 2.8” post.
  • Peso rilevato: 24,180 kg (taglia M)
  • Prezzo: 5.990 euro

Geometria (Taglia M)

  • Stack: 628,3 mm
  • Reach: 440 mm
  • Angolo sterzo: 66°
  • Angolo sella: 75°
  • Foderi bassi: 450 mm
  • Interasse: 1.189 mm
  • Altezza BB: 350 mm
Foto: Martina Folco Zambelli | HLMPHOTO

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.