Doppio record caduto all’Olympus Marathon, prova delle Migu Run Skyrunner World Series per la categoria Classic, ossia quella delle skyrace. Gara dura come nelle previsioni quella disegnata sulla “montagna degli Dei” in Grecia dove alla fine a emergere è stato lo spagnolo Aritz Egea, attivo nel circuito internazionale dal 2012 eppure al suo primo successo nella challenge. Con 4h24’26” l’iberico ha abbassato di oltre 7 minuti il primato della corsa, il connazionale Jessed Hernandez che la gara greca l’aveva vinta già tre volte e che ha chiuso a 18’46”, terza posizione per il bulgaro Kiril Nikolov a 20’06” davanti all’idolo locale Dimitrios Theodorakakos, quarto a 21’47” e anche lui per tre volte sul gradino più alto del podio.
Curiosamente, anche per l’olandese Ragna Debats, in gara nelle World Series dal 2013, è la prima vittoria. L’ultratrailer olandese ha conquistato vittoria e primato della corsa in 5h18’20” con 13’45” sulla spagnola Laura Sola de Miguel e 18’53” sulla favorita della vigilia, l’americana Hillary Allen. Bellissima prestazione dell’azzurra Cecilia Pedroni, quinta a 47’42”.
WESTERN STATES, ULTRA DA TREGENDA
Grande appuntamento anche per il World Tour di ultratrail che ha richiamato molti big (coloro che avevano scelto una prova alternativa alla Northface Lavaredo Ultratrail) il California per la Western States 100 Endurance, la gara sulle 100 miglia che si è confermata quasi proibita per i corridori europei. Quest’anno si è corso in condizioni di tregenda con grande caldo in pianura e freddo terribile sulle cime. Un clima che alla fine ha premiato il sudafricano Ryan Sandes, al suo quinto tentativo nella corsa americana dov’era già stato secondo. Come sua abitudine l’americano Jim Walmsley è partito a tutta facendo il vuoto alle sue spalle e continuando a guadagnare minuti fino al 55° miglio, ma poi la fatica ha iniziato a farsi sentire e ha progressivamente perso terreno quando le temperature sono salite sensibilmente, fino ad arrivare al ritiro per problemi gastrici.
Dietro intanto emergeva Sandes che dietro aveva la coppia svedese formata da Elov Olsson e l’ex iridato della 100 KM Jonas Budd, ma nella seconda parte i due scandinavi perdevano terreno mentre da dietro emergevano con una sapiente gestione delle energie gli americani Alex Nicholl e Mark Hammond. Vittoria quindi per Sandes in 16h19’37” con 28’46” su Nichols e 33’20” su Hammond. Anche nella gara femminile il clima Ha mietuto vittime importanti come la campionessa mondiale della 100 Km Camille Herron e la svizzera Andrea Huser, succedutesi al comando nelle battute iniziali. Alla fine a spuntarla è stata l’americana Cat Bradley in 19h31’30” con 17’45” su Magdalena Boulet e 40’11” su Sabrina Stanley.