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A Samuele Porro la Südtirol Dolomiti Superbike

di - 09/07/2018

Sudtirol Dolomiti Superbike
Sudtirol Dolomiti Superbike
La partenza della Sudtirol Dolomiti Superbike a Villabassa

La 24^ Südtirol Dolomiti Superbike, svoltasi in un clima ideale, richiama a Villabassa in Val Pusteria (BZ) ben 4.480 biker e appassionati di mountain bike, che danno vita ad una splendida giornata di sport. Due i tracciati, di 60 km e 119 km, percorsi che offrono ai partecipanti emozioni straordinarie con scorci sulle Dolomiti patrimonio Unesco. Accanto ai big della disciplina un autentico esercito di amatori, protagonisti sui due tracciati. Il via, di buon mattino, a Villabassa, con gli occhi di tutti puntati su un illustre personaggio, un grande ex, l’australiano Cadel Evans, campione del mondo su strada nel 2009 a Mendrisio, vincitore del Tour de France 2011. Si è iscritto come un comune amatore, ha pagato la quota e si è divertito riscoprendo il gusto di una disciplina che lo ha visto grande protagonista prima di passare alla strada nel 2001, con la conquista di due Coppe del Mondo di cross country. Ha partecipato per tenersi in forma, come tanti altri. Dal punto di vista agonistico, la Südtirol Dolomiti Superbike offre una serie di emozioni forti.

Sudtirol Dolomiti Superbike
Christina Kollmann-Forstner

L’epilogo del percorso lungo di 119 km, la gara regina, lascia tutti con il fiato sospeso fino agli ultimi metri. All’ultimo chilometro si presentano in cinque, tutti autorevoli candidati al successo finale, tutti lanciatisi a capofitto nell’ultima discesa, affollata di concorrenti del percorso corto. Ci sono due italiani: il neo tricolore Samuele Porro e il vincitore del 2017 Juri Ragnoli, quindi l’iridato austriaco Alban Lakata, il colombiano Paez e il ceco Hynek. Un quintetto racchiuso in appena 5” dopo una gara lunghissima con 3.357 m di dislivello tra gli splendori dell’Alto Adige, dai caratteristici laghetti di Dobbiaco e Braies alla vista Tre Cime, attraversando i comuni di Villabassa, San Candido, Dobbiaco, Braies e Sesto. Sul rettone d’arrivo, a Villabassa, Samuele Porro del Team Trek-Selle San Marco mette tutti in fila, chiudendo in 4.31’27”. Immediatamente dietro, ad un solo secondo, l’esperto iridato marathon Alban Lakata, austriaco di Linz. Terzo gradino del podio al colombiano Leonardo Paez, vincitore nel 2016, poi il ceco Kristian Hynek e quinto Juri Ragnoli. Più attardato il plurimedagliato belga Roel Paulissen, autore di una prova maiuscola.

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Alban Lakata, 2° assoluto

Nella prima parte di gara a movimentare la corsa ci pensa l’ex iridato della specialità, il portoghese Thiago Ferreira (ottavo alla fine), insieme al belga Paulissen, al ceco Hynek, a Ragnoli, Porro e Pruss. Attardati Paez e Lakata, capaci di recuperare quasi due minuti nella parte centrale della gara, portandosi nel gruppo di testa, composto da undici bikers racchiusi nello spazio di 26” a cinque chilometri dal traguardo, all’altezza di San Candido. Nel finale è bagarre, i più lucidi sferrano l’attacco, affrontando la discesa a grande velocità, dribblando con straordinaria abilità i concorrenti attardati del percorso corto per presentarsi praticamente appaiati al rilevamento dell’ultimo chilometro. A questo punto il più veloce è il lariano Porro, che bagna nel migliore dei modi la maglia tricolore, conquistando il successo a Villabassa alla settima partecipazione. Subito dietro Lakata, Paez, Hynek e Ragnoli. A 2’13” Paulissen, che ha preceduto Tronconi, Ferreira, Failli e Chiarini.

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Cadel Evans

Cadel Evans è 45° assoluto (5.17’28”) sorpassato negli ultimi metri da Christina Kollmann-Forstner, prima tra le donne e capace di bissare il successo conseguito nel 2015 e di aggiungere un altro alloro, dopo la vittoria nella Hero di quest’anno. La trentenne austriaca precede la campionessa italiana Mara Fumagalli, attardata di quasi 4’, e la finlandese Sini Alusniemi a poco più di 5’. Kollmann-Forstner resta a lungo nel gruppo di testa, alternandosi al comando della gara ad Alusniemi, Gaddoni, Pintaric e Fumagalli. Al chilometro 90 comincia a costruire il successo, sferrando l’attacco in salita per poi prodigarsi in un forcing decisivo, che la porta a chiudere in 5.17’21”. La tricolore Fumagalli non riesce a rispondere all’allungo, non regge il passo della battistrada e sceglie di proseguire con il proprio ritmo e salvaguardare la posizione, concludendo in 5.22’11”. Alla fine stretta di mano tra Kollmann Forstner e il grande Evans, al quale l’austriaca, nel corso della gara, gridava “prima donna, prima donna” e l’australiano s’è fatto da parte.

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Il gruppo al cospetto delle Dolomiti

Nel percorso corto di 60 km con 1.785 m di dislivello la spunta il cellese Marco Rebagliati, che chiude in 2.09”36” tagliando il traguardo con 1’23” di vantaggio sul connazionale Paolo Colonna. Terzo l’austriaco Simon Schupfer (2.11’01”). Solo sesto lo sfortunato altoatesino Klaus Fontana, incappato in una foratura nel corso dell’ultima discesa quando battagliava con Colonna. Podio tutto altoatesino in campo femminile: Anna Oberparleiter (2.37’56”), seconda agli Italiani e agli Europei Eliminator (dove ha conquistato anche un bronzo) si lascia alle spalle la bolzanina Eva Maria Gatscher (2.42’07”), abile interprete anche nel motocross, e l’altoatesina della Valle Aurina Elisabeth Steger (2.43’17”).

Sudtirol Dolomiti Superbike
Podio maschile
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Podio femminile

Ben 4.480 i partecipanti, con il record di nazioni rappresentate, 42, con concorrenti anche da Argentina, Brasile e Australia. Un evento che ha attivamente coinvolto i comuni pusteresi di Villabassa, San Candido, Dobbiaco, Braies e Sesto. Soddisfatto l’organizzatore Kurt Ploner e tutto il suo staff: “tutto è filato liscio, i nostri 1000 volontari sono stati splendidi, ora guardiamo con interesse al 25° del 2019”.

Info: www.dolomitisuperbike.com/it

[fonte: comunicato stampa| foto: organizzatori]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.