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Una nuova via

di - 11/04/2020

Questa riflessione ha origine da una serie di risposte a post pubblicati su Facebook. Tutto nasce con una considerazione tecnica su una bici che doveva essere protagonista di un test di lunga durata ma, per lockdown da Coronavirus, è rimasta bloccata in garage o poco più (Trek Slash 9.7, test in breve su 4Bicycle di Aprile 2020 – nda). Devo ringraziare Matteo Pedrech di MTBTech e Davide “Alle” Allegri per aver contribuito al “fiorire” di questi pensieri, per l’appunto scaturiti da queste in apparenza semplici e spontanee risposte sul social network per antonomasia.

Paura e incertezza

Da una parte la paura, ovviamente iniziale, giustificata dall’estrema incertezza di dove andrà a finire il nostro lavoro e come si lavorerà. Quella del lockdown è una finestra temporale, che si spera ridotta, da sfruttare come un’opportunità per ritornare alla vera essenza della mountain bike, e di conseguenza anche del nostro lavoro di informarvi con professionalità, competenza, e completezza, con meno fuffa da marketing e più sostanza, rimettendo l’appassionato di due ruote artigliate – chiunque esso sia, dal principiante all’evoluto, dall’amante delle passeggiate in mezzo alla natura all’agonista sfegatato – al centro della scena.

Per chi non l’avesse ancora visto, il seme di questa riflessione è stato piantato da un articolo pubblicato sul sito di 4Bicycle, che parla appunto delle “5 cose più una da cambiare nell’industria della Mountain Bike”, “nutrito” dalla discussione che è scaturita sul profilo personale di Matteo Pedrech.

Migliorare se stessi

Invece la successiva riflessione, quella nata dal post di Davide Allegri, è sul fatto che noi siamo obbligati a tenerci vivi e di conseguenza tenerci in forma. Quindi anche in questo caso il periodo di fermo forzato può e deve essere sfruttato per migliorarci come persone, sia fisicamente ma anche soprattutto mentalmente.

Bisogna imparare a guardarsi allo specchio, con i nostri occhi, eliminare tutte quelle sovrastrutture ideologiche che ci siamo costruiti negli anni, un trucco pesante che ci ha reso irriconoscibili, agli altri ma in primis a noi stessi. Serve auto-consapevolezza, ammettere quello che siamo veramente, con umiltà e sincerità. Prima di ripartire, con nuovo vigore, verso una strada ignota.

Nel momento in cui usciremo da questo lockdown, dovremmo per forza essere delle persone diverse, più forti e strutturate, preparate a ogni incognita. La società, essendo fatta da persone, ne trarrà solo benefici se metteremo in pratica le nostre intenzioni, riuscendo a condividere e collaborare con tutti gli altri, per una ripartenza e una ricostruzione fondamentali per la sopravvivenza di ognuno di noi.

[Il video in cima alla pagina è una toccante, intensa e delicata interpretazione acustica del classico Mad World dei Tears for Fears, eseguito dal bassista del gruppo Curt Smith e da sua figlia Diva]

I più grandi momenti dell’ultimo decennio in MTB

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.