Mith è la prima eMTB in assoluto del giovane ‘boutique brand’ catalano. Fondata nel 2016, Unno ha iniziato a costruire biciclette fatte a mano nel suo quartier generale di Barcellona. Dopo aver rinnovato sia il linguaggio del design sia la politica dei prezzi, i catalani hanno aperto un nuovo capitolo nella storia della loro azienda.
La Mith non solo segna il debutto di Unno nel settore delle eMTB, ma annuncia anche una nuova generazione di biciclette. Per cominciare, i nuovi modelli non sono più realizzati in Spagna, ma in Asia, consentendo a Unno di produrre un maggior numero di unità e di vendere bici non meno esclusive, ma con prezzi più competitivi.
L’uomo dietro il marchio boutique con sede a Barcellona è nientemeno che l’ex corridore di Coppa del Mondo di DH Cesar Rojo, che dal suo studio di progettazione CeroDesign ha creato o almeno influenzato pesantemente alcuni dei telai e delle geometrie più radicali della storia della mountain bike. A partire dal più noto e diffuso marchio spagnolo Mondraker.
Design distintivo
Non è facile oggigiorno distinguersi dalla massa per una mountain bike a pedalata assistita.
Unno Mith Race sorprende per l’eccezionale e radicale linguaggio di design, dalle linee pulite e decise. È costruita interamente in carbonio, con un telaio in cui spiccano il tubo orizzontale profondamente inclinato e il piantone sella sdoppiato che racchiude al suo interno l’ammortizzatore. L’aspetto armonioso dell’insieme è completato da un’elegante verniciatura bicolore.
A un’analisi più attenta, la Mith trasuda amore per i dettagli: sia l’elaborata protezione dei foderi dal lato trasmissione, sia il guidacatena sono perfettamente integrati nel telaio, mentre i cavi sono convogliati nel tubo di sterzo attraverso il cockpit Deux proprietario di Unno.
Anche l’integrazione del motore è di livello superiore: Mith vanta una delle integrazioni del sistema Bosch più pulite del mercato. Il motore Performance Line CX da 85 Nm è leggermente inclinato e il suo profilo esterno segue elegantemente le linee del telaio. La batteria da 750 Wh è inserita in modo permanente nel sottile tubo obliquo, il che rende più difficile caricare la Mith se non si dispone di una presa di corrente in garage o in cantina.
Tuttavia, questo non è un problema, perché la eMTB Unno è anche uno stravagante oggetto di design a due ruote, che aggiunge un tocco di classe a qualsiasi salotto.
Il sontuoso linguaggio di design di Unno Mith Race è completato dall’intelligente posizionamento del display Bosch Kiox 300, che si trova a filo del tubo orizzontale e può essere rimosso se necessario. Solo l’ingombrante comando remoto non si adatta all’armonioso concetto di integrazione generale, stonando con l’altrimenti pulito cockpit.
Deux, il marchio di componenti interno di Unno, fornisce il cockpit integrato in carbonio, bello da vedere ma che non consente una regolazione precisa dell’appoggio anteriore.
Il meglio del meglio… o quasi
Unno si affida ai migliori componenti per il resto delle specifiche, tra cui le sospensioni Fox di classe Factory. Sia la forcella 38 Factory Grip 2 sia l’ammortizzatore ad aria Float X2 abbinato consentono innumerevoli regolazioni e offrono prestazioni straordinarie sui sentieri.
Tuttavia, l’ammortizzatore è racchiuso nel tubo sella sdoppiato, il che lo rende difficile da raggiungere. Inoltre, la ghiera del ritorno è nascosta all’interno del telaio e richiede la rimozione dell’ammortizzatore per effettuare la messa a punto precisa.
La trasmissione è SRAM GX AXS Transmission di ultima generazione, mentre le ruote sono DT Swiss HX1700 specifiche per e-bike, su cui sono montati pneumatici Maxxis Assegai e Minion DHR II, nelle rispettive carcasse Exo+ e DoubleDown, mentre la mescola è MaxxTerra per entrambe. La configurazione è quasi perfetta, consigliamo infatti di aggiornare l’anteriore con la mescola più morbida MaxxGrip, passando eventualmente alla costruzione DD più robusta soprattutto se amate le discese scassate, o semplicemente siete biker pesanti.
Ottimo l’impianto frenante, un potente set Formula Cura 4 con rotori da 220/203 mm per anteriore/posteriore.
OneUp fornice il reggisella telescopico, che con i suoi 150 mm per la misura intermedia S2 – solo tre taglie, da S1 a S3 – offre un abbassamento troppo limitato per biker dall’altezza compresa tra 175 a 184 cm (secondo tabella Unno).
Oggetto di design o bestia da discesa?
Anche se a prima vista la Unno Mith Race sembra un costoso oggetto di design, sui trail spicca tanto quanto in salotto.
Quando si percorre un sentiero scorrevole, ci si trova di fronte a un vero piacere. La sospensione non affonda nella sua corsa, fornendo un buon supporto quando si affrontano curve e dossi. Nelle curve piatte, tuttavia, dovrete caricare in modo attivo la ruota anteriore per mantenerla in traiettoria, anche se un pneumatico anteriore più morbido apporterebbe un miglioramento significativo.
Il corto cockpit Deux gestisce gli input del biker con una precisione clinica, consentendo cambi di linea istantanei. La Mith ama anche le discese a bomba sui sentieri veloci, dove risulta precisa, ma richiede un ciclista esperto per gestire il feedback molto diretto dal terreno.
Quando si ricomincia a pedalare dopo una discesa, ci si trova in una posizione di pedalata centrale a sella alta. Tuttavia, la sospensione posteriore, dalla risposta abbastanza secca, trasmette gli urti senza filtri, rendendo la Mith meno adatta ai lunghi tour, dove bici più “morbide” e confortevoli sono un’opzione decisamente migliore.
Sui terreni accidentati, la sospensione posteriore genera una buona trazione, mentre l’avantreno rimane piantato sul sentiero, anche nei tratti di salita più ripidi. Il potente motore Bosch non perde un colpo, spingendovi volentieri verso l’inizio della prossima discesa.
– Leggi anche: Bosch, nuove funzioni smart sui display Kiox
Bosch Smart System sotto la lente
L’integrazione del display Kiox 300 sul tubo orizzontale merita un approfondimento. Complice il recente aggiornamento del sistema Smart System, compresa l’app Flow per smartphone, viene – quasi – meno la necessità di utilizzare il classico ciclocomputer GPS.
Infatti, l’accesso alla libreria di itinerari del proprio account Komoot – nota e diffusa piattaforma di condivisione di itinerari in bicicletta – e l’implementazione della funzione di navigazione, regala al biker un routing intuitivo e preciso sull’ampio e dettagliato schermo a colori, che già visualizza tutte le metriche che servono per tenere traccia in tempo reale della propria avventura. A patto però di mettere in conto un precoce prosciugamento della batteria del proprio telefono portatile, rendendo obbligatorio o quasi il trasporto – nello zaino o nel marsupio – di un power bank.
Ma non solo, a discrezione del biker è possibile abilitare anche la funzione di blocco e anti-furto della e-bike sempre tramite lo smartphone personale, che si trasforma in una vera e propria chiave d’accensione.
Tutto a portata di vista e di mano, complice un controllo remoto sì comodo ma ingombrante e ridondante in alcune delle informazioni, essendo i suoi LED multicolore delle repliche delle info altrimenti visualizzate sullo schermo di Kiox 300, decisamente più preciso per quanto riguarda la carica residua della batteria.
Per chi è
Per cominciare, la Unno Mith Race non è la tipica eMTB che si trova in tutti i negozi di bici e richiede anche un biker esperto. Se decidete di farla vostra, vi accaparrerete un pacchetto innovativo ad alte prestazioni, con un design unico e innumerevoli dettagli intelligenti.
Conclusioni
Sui sentieri, Unno Mith Race convince per la sua guida diretta e precisa e per le sue sospensioni performanti.
L’integrazione del sistema Bosch non è seconda a nessuno e il linguaggio del design è davvero unico. Quest’ultimo permette un’integrazione perfetta, ma richiede dei compromessi in termini di gestione della bici. Solo tre taglie a disposizione e un piantone sella insolitamente lungo, portano ad adattamenti nella guida – leggasi telescopico dall’abbassamento ridotto – che non tutti sono disposti ad accettare. Insieme alla difficoltà nel posizionarsi sulla bici, nel caso specifico misura S2 corta e S3 lunga – oltre che troppo alta – per l’altezza di 183 cm del sottoscritto.
Cosa ci piace
- Un linguaggio di design unico
- Integrazione perfetta del display Bosch
- Specifiche solide e performanti
- Guida agile e diretta sui sentieri scorrevoli
- Prezzo equo per il pacchetto complessivo
Cosa migliorare
- Solo tre taglie disponibili
- Telescopico dall’abbassamento ridotto
- Guida fisica sui sentieri sconnessi
- Comando remoto ingombrante e ridondante
- Manca la protezione da fango e detriti per l’ammortizzatore
Unno Mith Race: come è fatta
Specifiche
- Telaio Carbonio monoscocca, 160 mm
- Ammortizzatore Fox Float X2 Factory
- Forcella Fox Float 38 Factory Grip2, 170 mm
- Trasmissione SRAM GX Eagle Transmission 1x12v
- Guarnitura EThirteen Espec plus 160 mm, 36d
- Cassetta SRAM XS-1275, 10-52d
- Freni Formula Cura 4, 220/200 mm
- Ruote DT Swiss HX1700 Spline, 30 mm tubeless ready
- Pneumatici Maxxis Assegai 29×2,50” Exo+ MaxxTerra/Minion DHR II 27,5×2,40” DD MaxxTerra
- Cockpit Deux Enduro integrato in carbonio, 800×40 mm
- Reggisella OneUp V2, 150 mm
- Sella Selle Italia SLR Boost
- Motore Bosch Performance Line CX, 250 W/85 Nm
- Batteria Bosch InTube 750 Wh
- Display Bosch Kiox 300/Remote LED
- Taglie S1, S2 (test), S3
- Peso 22,7 kg
- Prezzo 11.195 €
Geometria (S2)
- Angolo sterzo 64°
- Angolo sella 77°
- BB Drop 15/30 mm
- Carro 450 mm
- Interasse 1.265 mm
- Reach 470 mm
- Stack 640 mm
[foto action: Matteo Mangano | spot: Bike Park Plan de Corones]