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Il Team Movistar passa da Campagnolo a Sram

di - 03/01/2020

Il Team Movistar conferma la partnership con Canyon ma termina la collaborazione con Campagnolo che forniva trasmissioni e ruote. Il sodalizio iberico ha firmato un accordo con Sram che fornirà le trasmissioni, gli impianti frenanti ( le bici saranno con i freni a disco) e le ruote, queste ultime marchiate Zipp. A questo si aggiungono i misuratori di potenza Quarq. La sponsorizzazione ha una valenza biennale, fino a tutto il 2021.

Non solo il team maschile

I primi giorni dell’anno sono anche l’occasione delle presentazione ufficiali in merito alle partnership tecniche. Dopo l’accordo con l’azienda italiana Alé, che fornirà l’abbigliamento, la corazzata spagnola ufficializza l’accordo con Sram. La sponsorizzazione da parte del brand americano, prevede inoltre il completo supporto anche nei confronti della parte femminile del Team Movistar, attiva dal 2018. Tutte le forniture prevedono una configurazione con il gruppo Red eTap AXS con freni a disco della piattaforma HRD. Presumibilmente le guarniture saranno con una configurazione 50/37 denti per gli uomini, 48/35 per la compagine femminile. Dopo i primi raduni e presa di confidenza con i materiali, buona parte dei corridori preferiscono l’abbinamento con i pignoni 10/33. Le ruote saranno Zipp Firecrest e NSW. Il team maschile debutterà al prossimo Tour Down Under dal 19 al 26 Gennaio, mentre le donne esordiranno CV Féminas in programma il 9 Febbraio.

movistarteam.com

sram.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.