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Il test della Selle Italia SLR Boost Superflow

di - 12/07/2019

Selle Italia SLR non poteva mancare nel panorama delle selle corte, un genere di prodotto che non è solo una moda e una meteora, confermando la crescita e l’interesse del mercato. Non pensate a questa sella come una rivisitazione, una sorta di re-design ma piuttosto come ad un ampliamento del catalogo e ad una nuova piattaforma. Abbiamo provato un dei modello top, la Selle Italia SLR Boost Kit Carbonio Superflow con IDMatch S3.

Selle Italia SLR Boost Kit Carbonio Superflow (con telaio dal diametro di 7×9 mm), oggetto della nostra prova è lunga 248 mm (la SLR standard è di 275 mm) ed è disponibile in con due larghezze: 130 mm (IDMatch S3) e 145 mm (IDMatch L3). La sua costruzione, in particolare quella dei due tubolari in carbonio e della scocca, riprende quella del modello tradizionale. I primi due sono ben centrati alla sella, diversi se paragonati alla SP-01 e a buona parte delle proposte corte che il mercato offre, oltre ad avere il piano d’appoggio in un pezzo unico.

In quest’immagine potete vedere la differenza tra i tre modelli, la classica SLR, la nuova Boost, la corta SP-01.

Per completezza d’informazione, al link qui sotto, potete vedere anche la prova della SP-01 e avete la possibilità di mettere a confronto anche i due video, SP-01 e SLR Boost.

Selle Italia SP-01 Boost, ecco il nostro test

Torniamo alla nuova SLR; l’ampio canale di scarico Superflow – è comunque disponibile anche una versione senza foro – è stato arricchito nella parte anteriore e in quella posteriore. Sulla punta è presente una sorta di svasatura, che tende a smorzare la differenza tra il Superflow e l’unione dei due lati; posteriormente si vede il piatto in materiale composito privo di foam.

Un valore alla bilancia davvero ridotto.

La sella è dritta, con un impercettibile incavo nella sezione mediana, e le alette riprendono a pieno il design della SLR standard, capace di offrire un supporto ottimale alla pedalata, senza creare frizioni. Il prezzo di listino è di 299,90 euro. Due le versioni: IDMatch disponibili L3 e S3, per una proposta che si rivolge a una categoria di utilizzatori race oriented.

LE NOSTRE IMPRESSIONI

Prima di tutto è necessario dire che la SLR Boost è la prima sella, tra tutte quelle che abbiamo avuto l’occasione di testare, che permette di avere uno scarrellamento molto simile a quello dei modelli con lunghezza standard. Un dettaglio? Un valore, perché una sella ben posizionata, che ripaga l’occhio anche sotto il profilo dell’estetica, è un fattore che conta molto nell’approccio di un amatore (e non solo tra gli amatori). Proprio l’arretramento di una sella corta, dovuto alla mancanza della porzione anteriore, è un po’ il limite di questa categoria.

Come d’abitudine teniamo la sella di qualche grado più bassa nella porzione anteriore.

Una volta montata sul seatpost, a parità di arretramento con una standard, un modello corto sembra più arretrato, sebbene non sia così. Il telaio della SLR Boost, perfettamente centrato sul punto anatomico della sella, permette di smorzare questo aspetto: una volta montata, sembra una “normale”. Dal punto di vista prestazionale, considerando la categoria IDMatch S3, questa Boost si avvicina più alla SLR lunga. La sua parte centrale è più morbida ed elastica rispetto a una SLR Superflow, a tutto vantaggio del comfort sulle medie e lunghe percorrenze. La punta permette un’inclinazione maggiore, verso il basso, del busto del corridore, in particolare se paragonata a una SP-01, e sempre rispetto a quest’ultima risulta più stabile, per via dei due lati non indipendenti. Il risultato, a nostro parere, è un prodotto che si avvicina molto ai modelli standard, senza gli ingombri frontali, capace di trasmettere un feeling immediato fin dalle prime pedalate. Bella da vedere, semplice da posizionare, nonostante sia categorizzata come un prodotto racing, non è per nulla estrema, anzi. La soluzione di costruirla con un foam dallo spessore ridotto, abbinato a una scocca elastica, limita il surriscaldamento (il Superflow amplifica questo concetto) e non stravolge l’altezza sella per via di uno schiacciamento limitato.

Dalla punta fino alla zona in cui si allarga, la Selle Italia SLR Boost garantisce una stabilità ottimale ed evita gli spostamenti in sella anche sotto il massimo sforzo (presupponendo una biomeccanica corretta e adeguata). Con questo modello ci siamo spinti un po’ oltre, con la volontà di dimostrare che una “corta” può diventare un punto di riferimento persino per le competizioni che prevedono tanti chilometri di salita. Granfondo La Fausto Coppi, Maratona dles Dolomites ma anche Granfondo del Mont Ventoux… tutti eventi dove è necessario avere il massimo supporto, dal mezzo e dai suoi componenti. Non pensate ad una sella corta come ad un accessorio rivolto “solo” alle gare pianeggianti, veloci, ai circuiti. Una sella corta, se ben progettata e costruita, permette di avere un notevole e ottimale supporto, può essere più leggera rispetto ad una standard ed è molto versatile.

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena

selleitalia.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.